Salve a tutti,
spero che il mio post non sia off-topic nel caso chiedo venia e se mi indicherete come fare mi comportero' di conseguenza, detto questo passo ad esporre il mio problema.
Nel 2009 ho ristrutturato un casale di campagna su due livelli per una totale metratura interna di circa mq 160 con installazione impianto a pavimento.
Ho fatto tutto a regola d'arte con tanto di richiesta agevolazioni 55 e 36 per i relativi settori di appartenenza. Per quanto riguarda la progettazione dell'impianto ci eravamo accordati con il termotecnico che gli oneri di progettazione si sarebbero aggirati sugli 800 euro (verbalmente) ma ci siamo poi ritrovati con una richiesta di pagamento di euro 2600. Inoltre abbiamo richiesto a più riprese al termotecnico le fatture per presentarle eventualmente per accedere alle agevolazioni del 55% non ricevendo alcuna risposta alle mail che abbiamo inviato.
Ci siamo poi accorti in corso di utilizzo dell'impianto che, nel piano di sopra, la camera da letto ospitava il collettore di distribuzione di tutto il piano, con il risultato che molte utenze (tutte) passavano dalla camera da letto rendendo di fatto impossibile termoregolare la medesima senza andare ad intervenire sulle mandate es di bagno camera ospiti e il resto.....
Ora questo è per noi un deficit non da poco, tra l'altro causato da scelte progettuali che non sono state con noi condivise in fase di progettazioni, o per lo meno a fronte delle quali il progettista avrebbe dovuto avvisarci che avremmo riscontrato i problemi che poi si sono in seguito verificati.....
Ma pensate! Un impianto a pavimento già non è il massimo della termoregolazione, non poter poi termoregolare la camera da letto!!
Abbiamo quindi deciso avvisando il termotecnico che a fronte del danno a livello di agevolazioni ed utilizzo dell'impianto non avremmo saldato tutto l'importo e poi da questo non abbiamo saputo più nulla.
Qualche giorno fa abbiamo ricevuto una raccomandata nella quale veniamo invitati al saldo dell'intero importo, comunicazione che certamente precede eventuali azioni legali di recupero del credito.
La domanda quindi è questa, anche se a rigor di logica la risposta parrebbe scontata: possiamo richiedere a nostra volta i danni che deriverebbero dal dover rifare l'impianto a fronte di scelte progettuali errate/non avvallate dalla committenza e del disagio di utilizzo al quale siamo sottoposti?
Se alziamo la temperatura della camera da letto dovendo intervenire su diverse mandate contemporaneamente vediamo alzarsi i consumi dell'impianto, andando a riscaldare ambienti che non richiedono tali temperature, e viceversa, se voglio abbassare la temperatura della camera per tenerla più bassa vado ad incidere sulle temperature di altre stanze...
E' buona regola, per quanto mi sono informato, sistemare il collettore di distribuzione dell'impianto in una zona centrale rispetto allo stesso, proprio per evitare di incorrere nelle problematiche da noi descritte, pare proprio che sia l'ABC della progettazione per questo tipo di impianti.
Tanto che al piano di sotto il termotecnico il collettore lo ha collocato in una posizione centrale rispetto all'impianto, mentre al piano di sopra ha operato scelte diverse.
Ho avuto un primo consulto con un legale che mi ha detto che ci sono gli estremi per contestare fatture e per eventuale richiesta danni nel caso non si trovi una soluzione bonaria, rassicurandomi anche circa le mail inviate a suo tempo al termotecnico asserendo che, anche se non si trattava di posta certificata, queste saranno comunque prese in considerazione in sede di eventuale dibattito legale.
Ma comunque vorrei un parere disinteressato..
Grazie a tutti per le vs risposte.
cordiali saluti