Salve,
sono ormai disperata e per questo vi scrivo.
Il 26 dicembre del 2008 all'improvviso si sono sollevate le mattonelle nella sala e parte della cucina del mio appartemento acquistato nuovo 4 anni e mezzo prima e quindi nel 2004 da un costruttore che è il Consorzio Etruria. Abbiamo subito comunicato l'accaduto all'amministratore che ha fatto un fax al consorzio. Il 31 dicembre si sono sollevate nella stanza della bambina. Attualmente al 14/07/2011 vivo nell'appartamento in queste condizioni. Il consorzio, dopo due mesi dalla denuncia dall'accaduto ha proposto in maniera transattiva, senza peraltro riconoscere responsabilità alcuna, di rifare il pavimento della camera della bimba con mattonelle simili rattoppando il pavimento della sala e parte della cucina con le piastrelle recuperate. Al rifiuto oppostogli da parte nostra adducendo tra l'altro il fatto che una simile soluzione avrebbe compromesso il valore del mio appartamento e dopo aver ricevuto la lettera del mio legale, il consorzio ha risposto che mi avrebbero liquidato con ? 3000. Abbiamo quindi fatto fare una perizia da un geometra per valutare le cause del problema che si era verificato al mio appartamneto e questo nella sua relazione tecnica ha attribuito l'accaduto ad una errata posa dei pavimenti, e lo stesso geometra, visto che una larga parte della pavimentazione risulta vuota sotto, quindi praticamente staccata ha suggerito di rifare " tutta la pavimentazione". La proposta da noi avanzata al consorzio e accompagnata dalla relazione del mio tecnico non ha portato ai risultati sperati, abbiamo promosso quindi una ATP per cui il 15 giugno 2009 il ctu nominato dal giudice e che la sottoscritta ha già pagato ha indicato nella sua relazione finale la stessa ragione che aveva dato il mio perito e che quindi era chiaramente colpa dei piastrellisti se i pavimenti si sono sollevati, entità del danno ?20.000 circa su un valore di acquisto dell'appartamento di ?120.000. Il Consorzio Etruria alla faccia della garanzia del costruttore ha deciso di non prestare attenzione alla perizia del CTU e quindi siamo stati costretti a fare causa. Fortunatamente il legale mi è stato presentato da un amico e per l'ATP non ha chiesto che un rimborso spese, ma le cose stanno andando per le lunghe, alla prima udienza hanno chiamato in causa i piastrellisti e quindi la stessa è stata rimandata di un anno e ora sembra che il consorzio versi in cattive acque e quindi ex art.183 hanno chiesto un rinvio di un altro anno. Hanno chiesto il concordato preventivo ed è stata accordata la cassa integrazione. Io mi ritrovo con i debiti da saldare perché devo pagare il mio geometra da due anni, la casa inabitabile perché aspettavo il risarcimento e in più l'avvocato che mi pressa e chiede denaro per depositare le memorie per la nuova udienza fissata al 29/06/2012! Non so che fare...devo anticipare le spese e non so se e quando sarò risarcita mi chiedo in che modo il nostro ordinamento abbia previsto che fossero protetti i diritti dei cittadini che con tanti sacrifici acquistano la propria casa. Ho bisogno di un consiglio su come procedere...potreste darmelo?