Buongiorno, ho bisogno di alcune delucidazioni in merito al diritto di recesso.
Ho acquistato una lavatrice on-line e dopo la consegna mi sono resa conto di aver sbagliato l'ordine di acquisto.
Purtroppo avevo cominciato ad aprire l'imballo (il cellofan è solo lacerato sul lato superiore, ma non è stato tolto, il polistirolo è ancora contenuto dal cellofan).
Il negozio contesta il fatto che avendo aperto l'imballo non può accettare il recesso dal contratto, poichè egli è impossibilitato a restituire il bene presso l'azienda fornitrice.
Mentre telefonicamente, in un primo momento mi dice che in caso di apertura dell'imballo il diritto è esercitabile, pena la decurtazione del 15% del valore da restituire, via mail mi comunica che, nel caso di sostituzione con un'altra lavatrice, oltre alla differenza di prezzo con la nuova lavatrice, tratterranno sulla lavatrice resa la differenza tra prezzo di listino e prezzo da me pagato (prezzo di offerta), il ché incide circa del 28% !
Nel loro sito (http://www.duebevolution.it/info.asp), è invece dichiarato che:
1. Il diritto di recesso è comunque sottoposto a condizioni:
...
- il bene acquistato dovrà essere integro e restituito nella confezione originale, completa in tutte le sue parti (compresi imballo ed eventuale documentazione e dotazione accessoria: manuali, cavi, ecc...); per limitare danneggiamenti alla confezione originale, raccomandiamo, quando possibile, di inserirla in una seconda scatola, sulla quale apporre l'etichetta fornita da DUEB
...
- al suo arrivo in magazzino, il prodotto sarà esaminato per valutare eventuali danni o manomissioni non derivanti dal trasporto. Qualora la confezione e/o l'imballo originale risultino rovinati, DUEB EVOLUTION provvederà a trattenere dal rimborso dovuto una percentuale, comunque non superiore al 10% dello stesso, quale contributo alle spese di ripristino.
Io intanto ho inviato la raccomandata e ho riportato la lavatrice al negozio.
In quel momento mi convincono a sottoscrivere, una lettera in cui:
- prendono atto dell?avvenuta restituzione della lavatrice,
- si dichiara che la restituzione non viene fatta come risoluzione definitiva del contratto, essendo stato aperto l'imballo e quindi il prodotto non presenta le caratteristiche idonee per poter attuare il diritto di recesso
- si dichiara che avremmo trovato una soluzione commerciale entro 7 gg.
Le mie domande sono:
1) possono prevedere clausole contrattuali in aggiunta a quanto già previsto dal codice del consumatore? (il codice del consumo dice che per i contratti riguardanti la vendita di beni, qualora vi sia stata la consegna della merce, la sostanziale integrità del bene da restituire è condizione essenziale per l'esercizio del diritto di recesso. è comunque sufficiente che il bene sia restituito in normale stato di conservazione, in quanto sia stato custodito ed eventualmente adoperato con l'uso della normale diligenza).
2) il valore da richiedere è solo quello del bene o può comprendere anche le spese accessorie fatturate (es. trasporto).
3) la dichiarazione che ho sottoscritto ha valore, visto che il diritto di recesso è indisponibile? devo impugnarla?
4) la lettera di reso è stata redatta su carta intestata del negozio e (nella confusione del momento) sottoscritta solo da me; devo chiedere una comunicazione ufficiale in di cui dichiarano di aver ricevuto la lavatrice in quella data? o è sufficiente la loro comunicazione su carta intestata, benché privo di loro firma?
Grazie