Nel gennaio 2005 abbiamo stipulato un compromesso per l'acquisto di un immobile con annesso giardino di mq 205 risultante da planimetria allegata e controfirmata dal costruttore. Oggi, a seguito di una pendenza dello stesso costruttore con i confinanti della nuova costruzione, egli stesso ha dichiarato in tribunale di destinare parte del nostro giardino agli stessi confinanti a compensazione delle problematiche, superamento di confine in altra parte dello stabile, occorse. Tutto ciò è stato fatto senza preventimente consultarci ed accatastando anche il nostro giardino in maniera frazionata, ovvero destinando al nostro appartamento solo una parte dello stesso (circa 152 mq), mentre l'altra sarebbe teoricamente per i confinanti (53 mq).
Tra due giorni, avremo un incontro con il costruttore per discutere, finalmente, dopo che loro hanno già deciso, di questa cosa. La proposta che vuole farci è di azzerarci le spese extra capitolato, cosa ben ridicola rispetto al valore reale del giardino che ci sarebbe "tolto".
La domanda è possiamo rifiutarci di cedere questa parte di giardino, dato che lo stesso è stato dichiarato come facente parte del ns. acquisto nel compromesso? Questo può portare ad una mancata stipula, dato che a quanto pare, il tribunale abbia già precedentemente fermato i lavori di costruzione proprio a causa di questa controversia?
Qual'è il valore che legittimamente possiamo chiedere come risarcimento per la parte di giardino che ci verrebbe tolta?