Vorrei divulgare i risultati di un test fatto su alcune stratigrafie di isolanti al fine di valutare l'effettiva bontà del principio della riflessività del calore dei materiali così detti termoliflettenti.
Il test è fatto con attrezzature hobbistiche, facilmente reperibili e replicabili da tutti.
Il banco prova è costituito da una cassetta di legno cm 20x20 capovolta, quindi riproduce i 4 lati in legno dell'abitazione e sopra il legno della copertura.
Internamente la cassetta è rivestita di EPS spesso 5 cm sui 4 lati, tranne il "soffitto" perché il suo isolamento (da testare) verrà posto all'esterno sulla cassetta capovolta.
All'interno della cassetta capovolta si viene a creare uno spazio 10x10 dove viene inserita la sonda di un termometro digitale (tipo per acquari) con accuratezza decimale. (pochi euro sulla baia)
Quindi la cassetta capovolta viene posta su una lastra di eps che va a formare il pavimento così da evitare dispersioni anche da sotto.
La lastra si posizionerà inclinata del 30% tanto da simulare anche l'inclinazione di falda (utile per la ventilazione naturale delle camere d'aria)
Sopra la nostra casetta, al fine di creare un calore uniforme, continuo e sempre regolare per tutti i test si posizionerà capovolto una piastra elettrica da campeggio da 300W (tipo quelle che si usano per scaldare le vivande insomma) e come dispersore di calore (che sarebbe troppo concentrato altrimenti) si appoggia il fornellino su una piastrella in ceramica 30x30 che simula la copertura rovente delle tegole.
Quindi ci troviamo dall'alto in basso una pila roba così impilata:
fornellino capovolto elettrico
Piastrella
isolante da testare
cassetta di legno capovolta isolata sui 4 lati appoggiata su fondo in eps.
Tutta la struttura qui sopra è inclinata (quindi cassetta, isolanti, fornellino ecc) .
Il fornellino va portato in temperatura attaccato sopra la piastrella ma non ancora appoggiato sulla struttura da testare (il fornelletto a una certa T° scatta ed essa rimane costante)
L'ambiente del test (una cantina) ha una T° sempre costante di circa 20,5° e prima di ogni sessione bisogna lasciar raffreddare la struttura dal calore accumulato dal test precedente in modo che all'interno della cassetta il termometro segni sempre 20,5°.
Quindi stesse condizioni T° per tutti i test.
Il test consiste nel verificare, una volta appoggiato sul pacchetto isolanti la piastra elettrica, in un tempo di 30 minuti di quanto sale la temperatura all'interno della cassetta.
1° Test
sopra la cassetta si appoggiano 4 dadi sui 4 spigoli del soffitto e sopra di essi si appoggia la piastrella. I 4 dadi fungono da spessori al fine di ricreare una camera di ventilazione di 1,5 cm tra la piastrella e il fondo della cassetta. Quindi niente isolanti, solo una camera di ventilazione.
Risultato: dopo 2 minuti stava andando a fuoco la cassetta e la T° di partenza al suo interno (uguale per ogni test a 20,5°) schizza a 45°.
Ok, ora testiamo i materiali:
2° Test
sopra la cassetta appoggio 5 cm di EPS, poi 4 dadi per formare la ventilazione da 1,5 cm e sopra la piastrella. Praticamente si ricrea uno strato isolante con poca massa ma ventilato.
T°1 (iniziale) 20,5 T°2 (dopo 30 minuti) 25,2
3° Test
strato dall'alto in basso
piastrella
ventilazione da 3cm (nessun isolante)
cassetta
T1 20,5 T2 39,1
4° Test
piastrella
ventilazione da 1,5
fibra di legno da 2
cassetta
T2 30,0
5° Test (volevo provare la doppia ventilazione)
piastrella
ventilazione da 1,5
cartongesso da 1,5
ventilazione da 1,5
cassetta
T2 26,2
6° Test (E qui testo il termoriflettente)
piastrella
ventilazione da 1,5
foglio di alluminio alimentare (si, il domopak)con il lato riflettente verso l'alto
ventilazione da 1,5
cassetta
Bene, qui la t2 si è STABILIZZATA a 20,8 !!!!
7° Test
piastrella
ventilazione da 1,5
foglio di alluminio
cassetta
(quindi non ho messo la ventilazione sotto l'alluminio)
T2 25,5
Conclusione:
Il sistema è una scala delle reali condizioni di surriscaldamento del pacchetto, tenete conto che se le tegole di un tetto arrivano a 90°, la nostra piastrella passava i 100°, infatti l'eps dei test verso la fine dei 30 minuti cominciava a colare.
Da qui si evince quanto un sottile foglio di alluminio riesca a isolare sorprendentemente più di fibre di legno, eps, cartongesso ecc facendo variare la T di soli pochi decimi.
Questo perché molti sono scettici sul potere di riflettere il calore dell'alluminio ( qui non stavo testando quegli isolanti termoriflettenti stratificati da 40 ?/mq ma un semplice domopak da 1 ?/mq) e devo essere sincero pure io lo ero, ed ora a voi i commenti.