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2006-05-04 10:17:03

Parcella professionale architetti


Icaro33
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03 Dicembre 2005 ore 20:18 16
Salve a tutti, avrei bisogno di lumi sulle parcelle professionali degli Architetti.
Ho contattato un Architetto per la ristrutturazione (esclusivamente interna e del tetto) di una casa di mia proprietà.
Ho limitato la mia richiesta all?Architetto a:
1. stesura disegni tecnici e presentazione in Comune degli stessi per il rilascio delle opportune autorizzazioni.
Tali disegni tecnici fanno riferimento, in pianta e ove opportuno in vista frontale, sia alla ristrutturazione degli interni (la cui riorganizzazione è stata interamente studiata da me e sottoposta all?Architetto per verificare che sotto l?aspetto strutturale non ci fossero macroscopici errori), che alla realizzazione del box annesso alla casa e alla strada di accesso al box attraverso il terreno di proprietà;
2. redazione computo metrico e capitolato (che fa peraltro riferimento non a finiture dettagliate ? non ancora definite e alle quali penserò io in seguito con l?impresa ? ma a finiture standard) che io provvederò a consegnare a due imprese di mia conoscenza per la redazione del preventivo.
Con riferimento al capitolato, il professionista mi ha detto che sarebbe stato meglio per me avere una copia del capitolato con accanto i costi indicativi al fine di agevolarmi un confronto con quello che sarebbe stato il successivo preventivo ottenuto dalle imprese.
Le mie domande sono le seguenti:
1. a quali delle voci della parcella Architetti dovrà fare riferimento il professionista nel caso citato, ed in che misura (ovvero ad esempio: avendo fornito io le indicazioni e le piantine per la ristrutturazione interna, il progetto di massima viene considerato comunque con coefficiente pieno 0,10?)
2. il capitolato con a fianco i valori indicativi di costo comporta il riconoscimento al professionista del compenso come preventivo di massima o come preventivo particolareggiato?
3. in generale, a quali prestazioni professionali fanno in concreto riferimento le voci di parcella ?progetto esecutivo? e ?particolari costruttivi e decorativi??
Perdonatemi la lunghezza, spero qualcuno possa aiutarmi a chiarire i miei dubbi.
  • gigi0
    0
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    Domenica 4 Dicembre 2005, alle ore 14:01
    In linea di massima non dovrebbe essere compensato il progetto di massima, bensì quello esecutivo, mentre dovrebbe essere considerato il preventivo particolareggiato.

    E' sempre bene discuterne e trovare un accordo, ma, se non dovessi riuscirvi, potresti chiedere la liquidazione della parcella all'Ordine degli Architetti.

    Ciao.

    Gigi

  • icaro33
    0
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    Domenica 4 Dicembre 2005, alle ore 14:55
    Ciao Gigi e grazie per la tua risposta!. Però rimango un pò perplesso in quanto credevo che:

    1. la redazione del capitolato (di massima, perché non ho deciso ancora nulla di preciso riguardo alle finiture che vedrò in dettaglio direttamente con l'impresa) con indicazione di costi anch'essi di massima (non tratti da offerte ottenute direttamente da fornitori ma dai costi medi della Camera di Commercio) potesse al massimo configurare preventivo di massima e non preventivo particolareggiato. Come si può parlare di preventivo particolareggiato quando lo stesso capitolato fa riferimento a finiture standard che devono ancora essere visionate e approvate da me e ai relativi costi di massima?
    Il particolareggiato non dovrebbe scaturire da preventivi di fornitori riferiti all'esatta finitura che avrò scelto in definitiva?

    2. il progetto esecutivo non dovrebbe forse rappresentare il massimo grado di dettaglio di ogni singolo particolare costruttivo e di finitura? Tieni presente che tutto quello che ho chiesto all'Arch. è di mettere giù questi benedetti disegni tecnici per la presentazione in Comune, ma da lì a chiamarlo progetto esecutivo mi sembra che ce ne corra, o no? Mi aspettavo che il compenso per l'esecutivo (25% del totale parcella) spettasse in toto al professionista solo laddove vi sia stata una effettiva attività progettuale di dettaglio (ad es. con riferimento al tetto che viene realizzato ventilato, laddove esistano anche in disegno dettagliato i particolari della struttura portante, calcolo del dimensionamento travi ecc ecc, allora sull'importo del tetto è ok riconoscere il compenso per progetto esecutivo).

    In altre parole: come può essere giusto riconoscere un compenso per qualcosa di cui l'Architetto non si occuperà mai e tutto quello che ha fatto è stato prevederne la voce generica in capitolato (pavimenti, serramenti, impianto elettrico, impianto termico, impianto idraulico, ecc ecc, tutte queste cose le discuterò in dettaglio con l'impresa !)?

    Ti sarà ormai chiaro che ho commesso l'imprudenza di non definire tutto in dettaglio prima di affidare l'incarico, mi servirà di lezione !

    Prego non solo te ma tutti di aiutarmi a capire !!!

    Grazie 1000.

  • gigi0
    0
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    Domenica 4 Dicembre 2005, alle ore 18:25
    Le tue considerazioni scaturiscono dal buon senso e tali dovrebbero essere anche quelle del tuo progettista, ma le sue richieste trovano giustificazione se il preventivo sia stato redatto su un computo metrico preciso e poiché la giurisprudenza ha ormai stabilito che il progetto presentato in comune possa ritenersi esecutivo se idoneo ad eseguire la costruzione.

    Non intendo difendere qualcuno che, a mio avviso, stia tentando di approfittare dell'occasione, ma a volte l'ambiguità giova proprio a chi intenda fare il furbo.

    Ciao.

    Gigi

  • icaro33
    0
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    Lunedì 5 Dicembre 2005, alle ore 11:42
    Ciao Gigi, vedo che condividi sostanzialmente le mie perplessità.
    E' giustissimo riconoscere il compenso professionale, ci mancherebbe pure altro !!!! Però ocorre anche che la richiesta faccia riferimento ad un lavoro effettivamente svolto.
    Ti faccio 1 altro esempio: mi sono visto richiedere anche un compenso per "particolari costruttivi e decorativi" del 10% del totale dei lavori eseguiti. Ma si può sapere dove stanno nel mio caso ?!? A che titolo è possibile richiedermi un compenso per questa voce? Non riesco davvero a capacitarmi della fondatezza di questa richiesta (come di altre)!!!

    Ciao.

  • icaro33
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 7 Dicembre 2005, alle ore 12:24
    Scusa Gigi, ma il valore su cui corrispondere il compenso per progetto esecutivo(coeff. 0,25) deve essere l'intero valore del capitolato indicativo (che include pertanto anche serramenti, pavimenti, impianto elettrico, idraulico e tutto quanto sceglierò poi direttamente io senza alcun coinvolgimento dell'Architetto, ovvero: casa finita chiavi in mano) o il solo valore delle opere murarie (demolizioni, costruzioni, strada d'accesso e box) su cui l'Architetto effettivamente svolge un'attività di progettazione?

  • subbo
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Sabato 10 Dicembre 2005, alle ore 18:07
    Icaro.... se non hai ancora deciso cosa fare... anche il progetto esecutivo per te sarà meramente indicativo.
    Purtroppo le tue richieste, anche per l'Ordinamento professionale di quel Professionista, sono definite incarico professionale a tutti gli effetti per cui rischi che sia lui a farsi vistare la parcella (salata) dal proprio Ordine.
    La parcella in genere è calcolata sull'importo totale dei lavori.

  • icaro33
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Sabato 10 Dicembre 2005, alle ore 20:59
    Grazie Subbo x la tua risposta, ma non capisco: possibile che gli ordini professionali riconoscano un diritto al compenso a fronte di lavoro pari a zero?

    Ho contattato un altro architetto e mi sono confrontato sui criteri di determinazione della parcella: mi dice che nel mio caso il compenso dovrebbe essere calcolato sul valore totale dell'opera (leggi: casa finita chiavi in mano) solo relativamente alla voce capitolati e contratti (coeff. 0,03), mentre sulle restanti voci (nel mio caso progetto esecutivo), solo con riferimento al valore delle opere murarie.
    Inoltre mi dice che per particolari costruttivi e decorativi il professionista nel mio caso non ha alcun titolo x chiedere alcunchè.

    Insomma, sino ad oggi i pareri sono:
    Gigi0 mi fa capire che forse il mio professionista sta cercando di fare il furbo, anche se comunque ho sbagliato a lasciare un margine di ambiguità nell'impostazione dell'incarico;
    Subbo mi dice che devo riconoscere l'esecutivo su tutto, anche su quello di cui l'Architetto non si è minimamente curato;
    l'altro professionista da me contattato (è il fratello di un mio caro amico) mi dà in via del tutto eccezionale un parere che conferma pressochè in tutto i miei sentori.

    Ma si può sapere a chi devo credere? Come stanno davvero le cose

    Grazie a chi avrà ancora la pazienza di rispondermi

  • gigi0
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Domenica 11 Dicembre 2005, alle ore 18:10
    Caro icaro,

    non è un problema di pazienza, ma di conoscenza!

    Il sindacato dell'opera altrui è sempre un'operazione rischiosa e spesso di dubbia deontologia, ma diventa quasi improponibile in assenza di documenti certi su cui basare le proprie considerazioni.

    Per ovvi motivi ti ho fornito un'indicazione sommaria, senza sparare a zero, né senza alcuna difesa ad oltranza.

    Non saprei obiettivamente che altro aggiungere, se non riconfermare che sia meglio un pessimo accordo, che non una battaglia vinta tra lacrime e sangue.

    Tenta di giungere ad una soluzione transattiva.

    Ciao.

    Gigi

  • icaro33
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 12 Dicembre 2005, alle ore 12:10
    Caro icaro,

    non è un problema di pazienza, ma di conoscenza!

    Il sindacato dell'opera altrui è sempre un'operazione rischiosa e spesso di dubbia deontologia, ma diventa quasi improponibile in assenza di documenti certi su cui basare le proprie considerazioni.

    Per ovvi motivi ti ho fornito un'indicazione sommaria, senza sparare a zero, né senza alcuna difesa ad oltranza.

    Non saprei obiettivamente che altro aggiungere, se non riconfermare che sia meglio un pessimo accordo, che non una battaglia vinta tra lacrime e sangue.

    Tenta di giungere ad una soluzione transattiva.

    Ciao.

    Gigi

    Caro Gigi, la tua risposta potrebbe andarmi bene se non avessi la consapevolezza di avere esposto in tutta chiarezza l'essenza del mio problema, ovvero:

    1) il professionista NON si è PER NULLA occupato di precise quote di lavoro (ad es. finiture, scelta pavimenti, impianti idraulico, termico ed elettrico);

    2) il lavoro del professionista è consistito UNICAMENTE:

    A) nella stesura dei disegni tecnici per la presentazione in Comune ai fini della DIA, relativamente ai quali IO avevo provveduto alla stesura di disegni relativi alla risistemazione dei locali interni (da lui pedissequamente recepiti) e LUI ha aggiunto disegno in pianta di strada di accesso al box e disegno in pianta e prospetto del box stesso.

    B) nella stesura del computo metrico globale indicativo (stante il fatto che non ho ancora fatto scelta di alcuna finitura) con i valori indicativi tratti dalla Camera di Commercio

    Per il resto non ha fatto altro. So benissimo che esistono tante altre necessità: calcolo strutture in c.a., direzione lavori, responsabilità sicurezza cantieri, ecc ecc. MA LUI NON SI OCCUPA D'ALTRO !!!

    Ora, la mia domanda è:

    E' giusto o no che mi chieda il compenso TOTALE (ovvero coeff 0,25 dell'intera parcella) per progetto esecutivo ANCHE sui lavori di cui non sa nemmeno l'esistenza (vedi sopra quali)? LUI PRETENDE DI CHIEDERMI IL COMPENSO TOTALE PER ESECUTIVO SUL 100% Di TUTTI I COSTI CHE SOSTERRO' PER LA RISTRUTTURAZIONE !!!

    E' giusto o no che mi chieda il compenso totale (ovvero coeff. 0,15 dell'intera parcella) a titolo di particolari costruttivi e decorativi ? MA SI PUO' SAPERE DOVE STANNO NEL MIO CASO ?!?

    Quello che non capisco da te è come puoi dirmi di avere un problema di conoscenza. Io non ti chiedo di sindacare nell'operato di un collega, ma di esprimere un parere su quello che può essere tranquillamente considerato un case study (e considera che se avessi voluto avrei potuto scorrettamente presentarlo come tale). Per cui scusami se i tuoi "ovvi motivi" non li vedo proprio, credo che + di così non avrei potuto essere chiaro .

    Inoltre (e come al solito mi allungo infinitamente) ravandando in google ho trovato riferimenti nel sito dello CNAPPC http://www.cnappc.archiworld.it/archivi ... mmento.pdf
    relativamente alla possibilità da parte dei professionisti di parzializzare le aliquote di parcella, e riporta proprio ad esempio il caso di progetto per il rilascio della concessione edilizia, dicendo che l'alituota di esecutivo può essere ridotta in qs. caso dal 25% a una percentuale variabile dall'8 al 12%.
    Tale possibilità l'ho trovata anche confermata da un "atto di indirizzo" della Federazione Regionale degli Ordini deglli Architetti del Veneto.

    In tutta sincerità mi stupirei se questa volta non mi arrivasse una risposta chiara ...

    CIAO.

  • subbo
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 12 Dicembre 2005, alle ore 19:28
    Caro Icaro, ho letto il pdf che hai linkato, mi sono fatto un giro su altri siti professionali ed ho riflettuto sul consiglio di Gigi0 che confermo: lascia perdere la tariffa professionale, parzializzazione dell'incarico e cerca di arrivare ad una transazione.
    Ho trovato la Legge 2 marzo 1949, n. 143 "Testo unico della tariffa degli onorari per le prestazioni professionali dell'architetto e dell'ingegnere"
    http://www.softwareparadiso.it/studio/lex-143tariffa.htm.

  • icaro33
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 14 Dicembre 2005, alle ore 16:31
    Caro Icaro, ho letto il pdf che hai linkato, mi sono fatto un giro su altri siti professionali ed ho riflettuto sul consiglio di Gigi0 che confermo: lascia perdere la tariffa professionale, parzializzazione dell'incarico e cerca di arrivare ad una transazione.
    Ho trovato la Legge 2 marzo 1949, n. 143 "Testo unico della tariffa degli onorari per le prestazioni professionali dell'architetto e dell'ingegnere"
    http://www.softwareparadiso.it/studio/lex-143tariffa.htm.

    Ciao Subbo. Che dire? Vedo che i consigli tuoi e di Gigi vanno in un'unica direzione. Peraltro ho motivo di rafforzare ulteriormente la mia sensazione di essere nel giusto, credo che le richieste avanzatemi abbiano oggettivamente del clamoroso e che dovrebbe essere interesse di tutti i professionisti seri (grazie al cielo la maggioranza) fare piazza pulita di certe ... "situazioni" imbarazzanti per tutta la categoria.
    Comunque non avrò alcun problema in futuro a riaggiornare la situazione facendo sapere a tutti come è effettivamente andata a finire. Per il momento grazie per i vostri interventi (anche se spero ancora di vedere una risposta di Gigi al mio ultimo intervento indirizzato a lui).

    Ciao

  • gigi0
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 14 Dicembre 2005, alle ore 16:39
    Un preciso parere potrebbe essere comunque dato solamente dopo l'esame attento della pratica ed ascoltate le parti.

    Per esempio: una pratica per l'ottenimento della concessione edilizia/permesso di costruire, o DIA potrebbe essere costituita da documenti e disegni ridotti all'osso, ovvero da veri e propri disegni esecutivi con tanto di definizione, seppure in scala ridotta, di tutti i particolari costruttivi. Credo di capire che non sia il tuo caso.

    Mi rendo conto del tuo stato d'animo (probabilmente io agirei in maniera furente).

    Le nostre considerazioni però rimarrebbero accademiche e prive di vera funzione contrappositiva nei confronti del presunto filibustiere, quindi ti rinnovo l'invito a presentare la richiesta di liquidazione della nota degli onorari all'Ordine degli Architetti della tua provincia.

    Otterresti almeno un parere qualificato e verosimilmente prossimo all'equità.

    Circa i prezzi del preventivo, l'architetto non se li deve inventare, dunque necessariamente deve avvalersi di prezzi attendibili quali quelli dei listini camerali, eventualmente facendo presente una potenziale percentuale di variazione.

    Un'ultima considerazione in merito alle percentuali del 100%: anche senza la definizione dei materiali da impiegare, non si può negare che la previsione di materiali compatibili sia comunque stata effettuata, pertanto il compenso deve essere riconosciuto almeno sulla base di valori standard: il progettista prevede ad es. una copertura in cotto per il tetto e, sebbene non siano definite ancora le caratteristiche ed il tipo di tegole, non è possibile sostenere che non spetti alcun compenso per tale opera.

    Credimi: castigare i profittatori è anche un mio desiderio, ma ...

    Ciao.

    Gigi

  • radiante
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 14 Dicembre 2005, alle ore 22:26
    Diciamo che ci sarebbe da fare cosi,dare mandato all'architetto per i disegni presentazione progetto e studio capitolati,pagare per detto lavoro nelle modalita precedentemente pattuite,a questo punto iniziare i lavori e dare il dovuto a chi fa la direzione dei lavori.
    Il capitolato se fatto bene è un preventivo particolareggiato se fatto a palmi come tante volte accade ci sarqanno molti extra sia in fase di esecuzione sia in fase di parcelle

  • anonymous
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 10 Gennaio 2006, alle ore 11:49
    Fra pochi mesi dovrò iniziare la ristrutturazione di casa mia.

    Sono un tecnico abilitato ma non ho esperienza per cui mi vorrei affidare ad un professionista almeno per alcuni aspetti.

    Ho già fatto un progetto inizale che vorrei però verificare con il suddetto professionista.
    Vorrei poi affidare allo stesso al realizzazione del progetto esecutivo e del computo metrico.
    Le pratiche burocratiche poteri seguirle io come anche la direzione lavori.

    Cosa ne dite?
    Quale può essere la spesa per il professionista?
    Per non incappare nei problemi sopra citati come devo procedere?

    Grazie a tutti.

    Sep

  • lupics
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 11 Gennaio 2006, alle ore 15:26
    Ieri mi sono messo d'accordo circa il compenso spettante all'ing. incaricato di progettare la mia casa. In sostanza fa tutto lui, progetto e direzione dei lavori ed in più mi farà anche le carte relative al collaudo che poi ovviamente firmerà un altro professionista. Seguirà tutta la trafila al comune e mi controllerà tutti i calcoli relativi agli oneri da pagare. Dovrò rivolgermi invece ad altri per il piano di sicurezza e la relazione geologica.
    Ora, tenendo presente che io costruisco 300 mq su tre piani, con tetto in legno ventilato, ci siamo messi d'accordo per 5000 euro! CHE NE DITE?

  • frisbi69
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 4 Maggio 2006, alle ore 10:17
    Io credo che coloro che stanno dando risposte a colui che non ritiene congra la parcella del suo architetto, non siano architetti o comunque profesionisti del settore edilizio, perche' noto che si stanno prodigando in consigli e congetture veramente originali e fantasiose.
    Tutti non hanno elementi per giudicare, ci sono le indicazioni di un cliente che non vuole pagare.....ma l'architetto lo avete sentito? cosa ne direbbe lui chiamato in causa?
    Allora la do' io la risposta al sedicente committente che ritiene impropria la parcella del SUO architetto: esiste un Ordine degli Architetti nella provincia di residenza, che fra le altre cose, valuta la congruita' delle parcelle professionali, sia su richiesta del professionista che del committente, ed allora, invece di cercare giustizia tramite persone che si avventurano in valutazioni parziali e secondo me scorretti professionalmente, meglio e' rivolgersi a chi ci puo' levare ogni dubbio con l'autorevolezza che in questo caso e' necessaria.
    saluti a tutti

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