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2006-07-31 11:37:50

Costruzione muri: quanta tolleranza??


Princri
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22 Luglio 2006 ore 21:31 5
Ciao a tutti!

Sto x comprare casa e, come sempre, ci sono piccole cose che non vanno...

L'appartamento è piccolo e lo spazio è da sfruttare al 100%.

Quando ci hanno dato le piantine, abbiamo visto che dietro alla porta della ns camera da letto doveva restare uno spazio di 45 cm (utile x un piccolo mobile o una scarpiera) mentre ora che hanno montato le porte vediamo che resta a malapena 30...
Abbiamo controllato il perché di qs scelta e non sembra ci siano ragioni. La porta infatti non è ora, come non era nemmeno prima, speculare rispetto alle altre della zona notte, non c'è nessun interruttore che giustifica la necessità di lasciare + spazio dall'altra parte e da lì non passano nemmeno cavi o tubature..quindi...

abbiamo chiesto spiegazioni e ci è stato detto che è stata una scelta del capo cantiere, senza motivazioni speciali, ma la porta non ci viene spostata...anzi...lo possono fare ma A NOSTRE SPESE!

a qs punto chiedo: hanno ragione o torto? che tolleranza massima ci può essere tra un disegno (contenuto anche nel compromesso di vendita firmato) e la realtà??

ringrazio chiunque possa aiutarmi prima possibile, mercoledì dovrei andare a rogito ma a qs punto pensavo di rimandare e chiarire tutto...

grazie mille
  • dendro
    0
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    Giovedì 27 Luglio 2006, alle ore 13:31
    A buon senso direi che la tolleranza accettabile, in un caso simile, è ZERO, centimetro più, centimetro meno !

    Se esiste qualche norma che definisce accettabile, in lavori di questo tipo, una certa tolleranza, non spetta a te produrla ma spetta all'impresa.

    In ogni caso saprai che i Capitolati hanno proprio la funzione di definire cosa deve essere realizzato e come; modifiche, di qualsiasi natura, devono essere concordate con il committente prima di realizzarle che le può accettare o meno; viceversa hai il diritto di richiedere il rifacimento dell'opera in conformità al progetto senza spese extra.

    Quindi alla tua domanda "hanno torto o ragione ?" la risposta che ti posso dare è "hanno torto".

    Eventuali reclami falli in forma scritta all'impresa; questo perché probabilmente non avrai tempo di farti mettere a posto le cose prima di concludere l'acquisto e pagare: quindi scrivi all'impresa che paghi con riserva .... e poi si vedrà.

    Ciao

  • lollolalla
    0
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    Venerdì 28 Luglio 2006, alle ore 09:02
    La tolleranza di solito è qualche cm (2 o 3; diciamo che fino a 5 dovresto soprassedere). 15 mi paiono troppi: tant'è che è stata proprio una scelta di impresa spostare la porta, per cui non si può certo parlare di tolleranza.
    Fai un reclamo subito per raccomandata A/R anticipata via fax. Poi hai due strade: o decidere di posticipare il rogito finchè non avranno sistemato la cosa, oppure non ti avranno dato una spiegazione plausibile (cioè il perché la porta non poteva essere posizionata come da progetto: per la presenza di un pilastro, di un tubo di scarico,...); oppure puoi rogitare trattenendoti una bella cifra per ripristinare il danno che hai subito.
    Non serve a niente rogitare e pagare con riserva (ma con riserva di che?): l'impresa una volta che ha preso i soldi, non la rivedrai più. Per cui se non ti trattieni una bella cifra, non te la metteranno mai a posto.
    Ti conviene farti fare un preventivo scritto per lo spostamento della porta, che non è un lavoro così economico, dato che devi considerare che telaio e controtelaio dovranno essere rifatti, la muratura buttata giù in parte e in parte rifatta, dovranno essere ripristinate le piastrelle o il parquet, lo zoccolino, ecc. A questo punto al rogito ti trattieni la cifra comprensiva di IVA al 20% (perché tu questa pagherai dopo): se te la sistemano finirai di pagare, se no ti trattieni la cifra.

  • dendro
    0
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    Venerdì 28 Luglio 2006, alle ore 10:55
    Non serve a niente rogitare e pagare con riserva (ma con riserva di che?): l'impresa una volta che ha preso i soldi, non la rivedrai più. Per cui se non ti trattieni una bella cifra, non te la metteranno mai a posto.

    ... con "riserva" di procedere al ripristino e addebitare le spese all'impresa. Sarà dura farsi rimborsare tramite giudice di pace ? su questo non v'è dubbio.
    L'alternativa proposta da lollolalla invece, cioè "trattenere una bella cifra", in questi casi porta certamente come conseguenza la non disponibilità al rogito da parte dell'impresa.

  • lollolalla
    0
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    Venerdì 28 Luglio 2006, alle ore 12:19
    Se stiamo parlando di un'impresa seria, che quindi riconosce l'errore e si rende disponibile a ripararlo, non dovrebbero esserci problemi a trattenere una cifra al rogito, da pagare immediatamente sistemata la cosa. I problemi sorgono se invece l'impresa non ha la minima intenzione di rifare il lavoro a sue spese: ma in questo caso, secondo te, anche se rogiti con riserva, il lavoro lo faranno? L'unica soluzione sarebbe quella di andare per vie legali, e i tempi si allungano e l'avvocato è da pagare (può essere che alla fine sia messo a carico del costruttore, come può non essere), e intanto tu farai i mobili con la porta messa così...
    Secondo me, se non vorrai avere problemi, potrai cercare di tirare un pò sul prezzo prima del rogito, a causa del danno che ti hanno fatto. Altrimenti tenta di trattenere la cifra per la sistemazione al rogito... l'alternativa finale è sempre la via legale, perché, viste le premesse, non mi pare che l'impresa abbia la minima intenzione di sistemare il danno a proprie spese.

  • dendro
    0
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    Lunedì 31 Luglio 2006, alle ore 11:37
    In questi casi è sufficiente rivolgersi al giudice di pace. Questa soluzione non richiede la presenza (ed il relativo costo) di un avvocato

    Nelle situazioni in cui il Cliente ha palesemente ragione (come pare in questo caso) può essere sufficiente far presente all'Impresa le proprie intenzioni per raggiungere un accordo. Viceversa si procede: i costi saranno addebitati alla parte che soccombe.

    Come già detto, è probabile che non si abbia il tempo di risolvere la questione prima del rogito per cui questa è una srada che può essere valutata.

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