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2009-03-21 23:11:45

Box doccia cristallo filo pavimento


Anonymous
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12 Marzo 2009 ore 09:59 6
Buongiorno a tutti, ho visto moltissime discussioni su questo argomento, ma quello che vorreì da voi è una vera e propria testimonianza su questo prodotto!!
L'idea è quello di acquistare un box doccia in cristallo, dal profilo essenziale (ovvero pochi montanti) e un piatto doccia a filo pavimento o addirittura piastrellato con piano inclinato.
La mia paura è che facendo la doccia si possa allagare il bagno!
C'è qualcuno di voi che ha acquistato questo prodotto e mi vuole lasciare la sua esperienza!!
Non vorrei spendere un capitale per poi pentirmi della scelta, magari bella ma poco funzionale.
Vi prego aiutatemi!
Grazie veramente a tutti!
  • archibagno.it
    Archibagno.it Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 12 Marzo 2009, alle ore 10:20
    Normalmente le aziende, non garantiscono mai la totale tenuta d'acqua per modelli senza profilo, in quanto la tenuta è garantita da guanizioni siliconiche e silicone tradizionale dove occorre.

    L'importante è una perfetta installazione, che deve essere anche supportata da una perfetta messa a bolla delle pareti.

    Se le pareti non sono realizzate a regola d'arte, viene meno il contenimento dell'acqua.

    Poi con questa tipologia di cabine doccia, va presa in considerazione anche la tipologia di getto utilizzato all'interno della cabina.

  • aliott
    Aliott Ricerca discussioni per utente
    Sabato 14 Marzo 2009, alle ore 07:47
    Ciao, io ho speso abbastanza, ma dopo un anno di docce sono sempre più contento delle scelte fatte.
    Premesso che ognuno la pensa a modo suo ed i gusti sono soggettivi e vanno sempre rispettati, ti racconto la mia esperienza.
    Il mio box è super-essenziale: ho montatato un cristallo trasparente 190x170 (pezzo unico, PESANTISSIMO , ma facilissimo da asciugare) appoggiato su un piatto doccia 170x75 a filo pavimento.
    Viene da chiedersi: perché così grande?
    Oltre che per l?estetica (ha una linea essenziale, molto elegante e quasi ?invisibile?), per altri due motivi: ci stai dentro anche in due, ed eventualmente puoi aiutare una persona (giovane o anziana) che abbia difficoltà di movimento, magari seduta su una sedia o uno sgabello, e perché non avendo la porta è praticissimo. Il piatto, in acciaio smaltato spessore 3 millimetri, ha una pendenza che evita all?acqua di defluire verso l?esterno. Il telaio del cristallo (un piccolo profilo in acciaio inox) è fissato a parete, siliconato a terra, ha un braccetto che lo tiene in piedi dalla parte dello sbalzo ed ha il profilo che consente una regolazione per compensare un eventuale modesto ?fuori bolla? tra pavimento e parete;
    Ho fatto scendere il soffione dal soffitto, decentrandolo rispetto al piatto doccia (a circa 45 cm dalla parete con il miscelatore) e predisposto un doccino/telefono a parete, comandato da un deviatore. Lascia stare la cartuccia termostatica, sono soldi buttati, l?importante è avere un miscelatore preciso e di qualità.
    Attenzione che la sigillatura del telaio va fatta solo all?esterno della struttura, altrimenti dopo poco tempo si formano i poretti di muffa e ti devi dannare per togliere e rimettere il silicone che, a dispetto della pubblicità, non è antimuffa, a patto che non lo asciughi benissimo dopo ogni doccia; in ogni caso tenderà sempre ad ingiallire.
    Un bravo installatore non ha bisogno di ritoccare il silicone appena steso (con spatola, straccio umido o dita ), ma se è veramente in gamba ti sbalordirà, il filo di silicone appena steso sembrerà un colpo di pennello?
    Io non ho azzardato con il piatto doccia fatto di piastrelle perché non avendo artigiani di estrema fiducia non ho voluto rischiare; con il piatto a livello pavimento, però, la funzionalità è uguale, certo cambia un po? l?estetica.
    Una ?dritta? che ho letto qualche anno fa sulla rivista ufficiale di una nota marca di sanitari, che però non tutti i posatori mettono in pratica, è questa: al momento della posa del piatto, lasciare lo spazio dello spessore della piastrella così che queste NON vadano appoggiate sul piatto doccia (specie se questo è di ceramica); per il posatore sarà un po? più impegnativo, ma così non si creano tensioni meccaniche dovute al peso del rivestimento che, volente o nolente, nel tempo preme sul piatto stesso. Nel condominio dove abitavo prima molti inquilini (me compreso) dopo qualche anno si sono trovati con il piatto doccia in ceramica fessurato, e molti hanno dovuto cambiarlo per inizio di infiltrazioni al piano sottostante .
    Per finire, ti dico che per evitare eventuali spruzzi sul pavimento basta mettere il classico tappetino fuori dal piatto doccia e che io, dopo un anno, non ho avuto una goccia di perdita, né un puntino di muffa.
    Spero di esserti stato un pò utile, ciao.

  • archibagno.it
    Archibagno.it Ricerca discussioni per utente
    Sabato 14 Marzo 2009, alle ore 10:33

    Una ?dritta? che ho letto qualche anno fa sulla rivista ufficiale di una nota marca di sanitari, che però non tutti i posatori mettono in pratica, è questa: al momento della posa del piatto, lasciare lo spazio dello spessore della piastrella così che queste NON vadano appoggiate sul piatto doccia (specie se questo è di ceramica); per il posatore sarà un po? più impegnativo, ma così non si creano tensioni meccaniche dovute al peso del rivestimento che, volente o nolente, nel tempo preme sul piatto stesso.

    Volevo puntualizzare solo su questo punto dove non concordo per esperienza diretta, è molto importante fare si che le piastrelle poggino sul piatto doccia, in quanto serve per assicurare la tenuta dell'acqua.

    Viceversa, la fuga è destinata a saltare in continuazione minando la tenuta dell'acqua all'interno della doccia.

    Il discorso delle tensioni meccaniche, può essere soggetto ai piatti in acrilico, ma non tanto per colpa delle piastrelle, ma per il semplice fatto che essendo molto elastici, se non fissati bene, al contatto del peso della persona tendono a flettere e a creare tensioni contro le piastrelle, anche se sinceramente non ho mai visto danni ai piatti doccia, relativi a queste tensioni in oggetto, ma in presenza solo a dissesti del palazzo oppure, difetti di fabbricazione del piatto doccia, oppure a fissaggi errati del piatto stesso da parte dei muratori.

  • aliott
    Aliott Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 20 Marzo 2009, alle ore 19:13
    Gentile signor Barbieri,
    ho chiesto di nuovo chiarimenti al tecnico che aveva seguito i miei lavori, e questa persona ha confermato che il rivestimento non dovrebbe posare sul piatto.
    Allego l?articolo che mi è stato inviato, a cui facevo riferimento, e che mi sembra abbastanza chiaro nella sostanza.

    Il mio reale interessamento dipende anche dal fatto che a breve dovrò far riqualificare il vano doccia a casa di mia mamma, e visto che professionisti del settore la pensano diversamente, sarebbe interessante un chiarimento.
    Cercando sui siti di materiali per edilizia ho visto che esistono prodotti per ?fugare? a base cemento, certamente i più usati, ma ci sono anche prodotti a base di resine bicomponenti che vengono impiegati in locali ad alto stress (ospedali, cucine industriali, macelli, ecc).
    Probabilmente per il piastrellista ?normale? sono prodotti inadeguati, ma forse sta proprio lì la differenza?

    Per mia curiosità ho inviato una mail di richiesta info alla ditta dell?articolo, ma penso che non mi risponderanno, hanno sicuramente altri pensieri; nel caso posterò l?eventuale risposta.
    Intanto lo scambio di vedute continua.
    Saluto umilmente
    Fabio

  • archibagno.it
    Archibagno.it Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 20 Marzo 2009, alle ore 20:20
    Abbiamo imparato negli anni, che quello che dicono le case costruttrici non è oro colato, anzi spesso nelle istruzioni di montaggio scrivono cose assurde, a volte non si capisce nemmeno come si deve montare il materiale, passo ore tutti i giorno con tecnici, che spesso non sanno nemmeno di cosa stiamo parlando, un conto è produrre, un conto è seguire i montaggi in un cantiere, dove li vedi realmente i problemi, facile stare in ufficio dietro una scrivania, a cercare di capire l'incapibile, tanto è vero che molte aziende dopo aver riscontrato problemi a loro dire prima mai visti (si perché loro ti rispondono sempre che è impossibile), dopo le nostre lamentele e suggerimenti, provvedono a riscriverli.

    Il nostro non in riferimento all'azienda in oggetto (di cui non vogliamo nemmeno sapere il nome), abbiamo sempre lavorato di intelligenza ed inventiva, perché con tutti i prodotti nuovi che escono ce ne è sempre una nuova, oramai ci consideriamo esperti in questa materia.

    E' un po' la stessa storia che trovi nelle istruzioni di qualunque rubinetto, dove nelle istruzioni di manutenzione, si dice che il miscelatore va lavato con acqua e sapone neutro e poi asciugato immediatamente con panno morbido ed asciutto, altrimenti si può rovinare, ma che scherziamo?

    Le aziende, indicano tutte quelle tipologie di montaggio, che crea loro meno problemi possibile, sperimentando i nuovi prodotti sulla pelle dei loro clienti, ne sappiamo qualcosa al riguardo.

    Provi a chiedere ad un architetto di non appoggiare il rivestimento sul piatto cosa succede, prima o poi hai infiltrazioni, è indubbio.

    Immaginiamo allora una vasca montata in questo modo, se non riempo di silicone le fughe è finita, ma poi il silicone diventa nero e il cliente si lamenta con noi, non certo con l'azienda produttrice.

    Inoltre appoggiando la piastrella, si riduce anche la larghezza della fuga, riducendola al minimo possibile, con visibile miglioramento estetico e minore superficie attaccabile da muffe e batteri, in quanto porosa e non perfettamente liscia come lo smalto di una piastrella.

    E' chiaro, che non dobbiamo fare in modo che una lastra di marmo spessa tre centimetri ed alta due metri, poggi completamente col peso sul piatto doccia, se la incolliamo alla parete, non è solo perché stia in piedi...

    E' altresì chiaro (ma non per tutti), che se per esempio installiamo una vasca in acrilico (materiale molto flessibile), nella parte sottostante deve essere opportunamente fissata e stabilizzata, proprio per evitale al minimo qualunque tipo di flessione del materiale, dovuta al peso della persona e dell'acqua al suo interno.

    Ripeto, ho visto migliaia di bagni nella mia vita, ma problemi di questo tipo non ne ho mai riscontrati, mentre ho visto crepe all'ìnterno dei piatti doccia, perché erano stati annegati nel cemento, che tirando troppo velocemente, ha fatto cedere il piatto, oppure per dissestamenti dovuti a movimenti delle strutture portanti, causate da terremoti, a casa mia, ho un piatto doccia in porcellana proprio con crepe generate da questo fenomeno.

    Il mio è un parere del tutto personale che rispetta quello dei tecnici che scrivono questi manuali di montaggio, ma credo che la maggioranza degli idraulici e progettisti la pensino nello stesso mio modo, dettato proprio da esperienza sul campo..

  • aliott
    Aliott Ricerca discussioni per utente
    Sabato 21 Marzo 2009, alle ore 23:11
    O.K., ricevuto, grazie per il chiarimento.
    Comunque c'è una mancanza di chiarezza da parte della Casa, perché se fosse così sicura del fatto suo dovrebbe mettere in bella evidenza questo particolare sulle istruzioni, o no?
    ...a casa nostra i miscelatori li laviamo sempre con acqua e sapone neutro e poi li asciughiamo immediatamente con panno morbido ed asciutto...
    Ha ragione lei, roba da matti
    Ciao

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