Buongiorno, vorrei esporre un problema:
ho venduto l' immobile di un residence ad uno dei condomini già presenti nel residence stesso e, dunque, perfettamente a conoscenza della situazione condominiale. Al momento del rogito, infatti, erano in corso alcune cause:
- da parte di un paio di condomini con richieste di risarcimento di presunti danni;
- nei confronti dell'ex amministratore che non aveva versato il dovuto all'INPS (avevamo costituito un fondo per pagare l'Ente) ;
- a carico di morosi (anche per questi si era costituito un fondo);
- c'era infine la sentenza di un giudice che ci obbligava a ricostruire una strada ed, al momento della vendita, avevamo già anticipato alcune spese relative alla fase progettuale.
E' ovvio che tale situazione ha inciso sul prezzo di vendita, l'acquirente peraltro non ha mai posto alcuna riserva nelle fasi contrattuali, accettando da parte dell'amministratore la dichiarazione che, alla data del rogito, ero in regola con i pagamenti.
Dopo otto mesi dal rogito, il giudice stabilisce il progetto e la ditta che deve eseguire i lavori. L'assemblea approva il riparto ed inizia la relativa riscossione delle rate. L'acquirente però non paga sostenendo, con l'amministratore, che ne deve rispondere il venditore. Passa così oltre un anno dal rogito.
Sul compromesso c'è scritto: ?le spese condominiali, messe in pagamento entro il giorno della stipula del rogito, saranno a carico del venditore?
Nel rogito:?La parte venditrice, sollevando la parte acquirente da qualsiasi molestia, dichiara e garantisce di essere in regola con il pagamento degli oneri relativi a quanto venduto, in particolare degli oneri condominiali, nonché dichiara l'inesistenza di controversie?
Ha ragione il compratore a sollevare il problema?
Grazie