Buona sera a tutti.
Vorrei sottoporre agli esperti del forum la seguente questione.
I miei genitori hanno da poco firmato il contratto preliminare di vendita per l'acquisto di un appartamento all'interno di un condominio.
Non essendo "persone scafate" hanno compiuto la stipula senza sincerarsi se gli impianti erano a norma; a seguito di visita (successiva alla stipula, al versamento di caparra confirmatoria e di pagamento dell'agenzia immobiliare) di una ditta di ristrutturazione, è venuto fuori che l'impianto elettrico non era a norma, che le tubature del bagno risalivano a tempi antichi e che la cassetta del contatore del gas metano (in cucina e non per riscaldamento) ha uno sportellino in legno e non ha nessuna presa d'aria verso l'esterno. E' da considerare che, prima delle firme e dei pagamenti di cui sopra, i miei avevano chiesto se tutti gli impianti erano a norma e i proprietari avevano risposto positivamente.
La domanda quindi è la seguente: qual'è la documentazione (riguardante impianto elettrico,idraulico, del riscaldamento CENTRALIZZATO e dell'impianto del gas) che i miei genitori possono legittimamente pretendere dal venditore prima di proseguire con l'acquisto?
I vecchi proprietari erano per caso tenuti in qualche modo a rinnovare con materiali "a norma" gli eventuali impianti "antichi"?
Anche se poco elegante, è legittimo e possibile richiedere una diminuzione di quanto pattuito sul preliminare al fine di ammortizzare eventuali spese di messa a norma?
Inoltre, vi è una differenza sensibile (ca. 10 mq) tra la superficie reale della casa (misurata sempre DOPO la stipula e i versamenti di cui sopra) e quanto misurato su cartina fornita dall'agenzia: che margini di azione ci sono in questo senso?
Ringrazio in anticipo.