Rogito con valore inferiore a quello patuito

Ne abbiamo parlato talmente tante volte sul Forum che non varrebbe la pena ripetere tutto per l'ennesima volta.

Basta leggere le discussioni sull'argomento per trovare le motivazioni valide per non soggiacere a simili ricatti.

Comunque la cifra base sulla quale fare riferimento e sulla quale di solito potrebbe essere fatto l'accertamento, è il valore catastale rivalutato moltipicato per cento.

Il compratore che acquidsta ad un prezzo notevolmente basso avrà una forte penalizzazione quando poi vorrà lui stesso venderà l'immobile, dovrà pagare le imposte sulla plusvalenza realizzata partendo da un prezzo iniziale più basso della norma.

GRAZIE PER LA RISPOSTA !!!
(sto esplorando il forum in lungo e largo... ma è immenso!)

Ad ogni modo il valore che sarà fisstao sul rogito è di circa 10mila Euro più alto del valore catastale.

Questa mattina ho trovato la "GUIDA FISCALE alla COMPRAVENDITA della CASA" pubblicata sul sito dell'Agenzia delle Entrate ( http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/resources/file/eba8a00eb8512f8/compravendita_casa_2007.pdf ) dove si legge che nel caso di acquisto da soggetti IVA (Ditta costruttrice) la base imponibile non dipende dal valore catastale ...
Ho capito bene?

Io tra l'altro utilizzerei un mutuo di 80mila euro. La base imponibile è quindi fissata dal valore del mutuo?

Riporto di seguito uno stralcio:

"La base imponibile per l?Iva
Quando la vendita della casa è soggetta ad Iva, la base imponibile è costituita dal prezzo pattuito e dichiarato nell?atto dalle parti e non dal valore catastale. Relativamente a queste cessioni, le nuove disposizioni consentono all?ufficio di rettificare direttamente la dichiarazione annuale Iva del venditore se il corrispettivo dichiarato è inferiore al ?valore
normale? del bene.

COSA SI INTENDE PER ?VALORE NORMALE?
??il prezzo o il corrispettivo mediamente praticato per beni o servizi della stessa specie o similari in condizioni di libera concorrenza e al medesimo stadio di commercializzazione, nel tempo e nel luogo in cui è stata effettuata l?operazione o nel tempo e nel luogo più prossimi? (articolo 14 del D.P.R. n. 633 del 1972).

"Se, però, per l?acquisto della casa l?acquirente ha contratto un mutuo o chiesto un finanziamento bancario, la base imponibile non può essere inferiore all?ammontare del mutuo o del finanziamento erogato.
In presenza di mutuo o di finanziamento bancario l?ufficio è obbligato a considerare quale ?valorenormale? un importo pari alla somma erogata."

Con la nuova finanziaria si è stabilito che si tiene conto del valore catastale per compravendite tra privati, per vendita da impresa varrà il valore di mercato (per un eventuale accertamento).

Attenzione al mutuo, si potranno portate in detrazione gli interessi passivi solo fino al valore dichiarato in compravendita.
Se quindu la banca avesse erogato 100.000?, ma il valore dichiarato fosse 50, la detrazione spetterebbe solo sull'ammontare degli interessi passivi rapportati a 50.000?.

Mi sembra di capire, comunque, che non cè modo, da parte dell'acquirente, di non assoggettarsi alle richieste del costruttore (a meno di rinunciare all'acquisto). Giusto?

Come ho già detto a me non interessa assolutamente risparmiare 4000 euro di tassazione IVA ... anzi ... li vorrei pagare ben volentieri (per quieto vivere)! ... temo però che il costruttore non ritorni sui propri passi ....


Grazie ancora per le risposte!
Buona giornata!