Acquisto un rustico dal sindaco del paese, da ristrutturare completamente.
Mi trova anche il tecnico " un suo amico " e, non abitando nella regione, mi stà bene.
Dopo neanche un mese mi contatta il tecnico dicendomi, che il Comune gli fà presente che il suddetto rustico
è da mettere in sicurezza. Verso un acconto sulla parcella del tecnico, e gli dico di fare il necessario in quanto a permessi.
Trovo la ditta appaltatrice e li metto in contatto. Intanto il tecnico mi ricontatta, chiedendomi di pagare rapidamente gli oneri comunali, in modo che tutto sia ufficiale. Iniziano il lavori di sgombero, costruzione di solette in cemento armato " prima non esistevano, erano di legno ma ormai inesistenti " .
Costruzione di muri portanti interni, per mantenere il tetto. Il tetto è suddiviso in 2 parti, una a due falde e l'altra una sola falda che scende in senso contrario alle altre due.
Il suo punto piu' basso è intorno ai 60 cm, e di comune accordo, tecnico e costruttore con la complicità tacita del Comune, decidono di alzare l'altezza minima e portarla a 195 cm per rendere abitabile il tutto. A questo punto entra in scena una vicina, confinante con un piccolo locale disabitato, ma che abita ad un 30 metri dal mio immobile . Va in Comune e ci bloccano i lavori. Dopo qualche settimana ci ritroviamo sul cantiere, io con il tecnico ed il costruttore, la vicina con un paio di Consiglieri
dell'opposizione, del Sindaco e del tecnico comunale neanche l'ombra.
I consiglieri tirano fuori una piantina del paese, in cui è evidenziata una fascia sottoposta a vincolo architettonico ed in cui si trova il mio immobile. Il tecnico è all'oscuro di tutto, nei giorni seguenti chiede spiegazioni in Comune, ed il tecnico comunale non ne sapeva niente e poi gli dice che magari il vincolo non è poi cosi restrittivo.
A detta del Sindaco, tutto si risolverà in commissione edilizia. Dopo 6 mesi finalmente si riunisce, c'è quel vincolo ! e fino all'entrata in vigore del nuovo piano regolatore in cui quel vincolo, verrà modificato e permetterà di chiedere varianti, non si potrà far niente per sbloccare i lavori a parte ripristinare il tutto. Scendere il tetto a due falde il cui colmo è stato rialzato di un 30 cm per dargli piu' pendenza, e abbattere il muro dell'altra falda e riportarlo ai 60 cm originari.
A questo punto mi chiedo, in che misura si potranno dividere le responsabilità, tra me proprietario, tecnico e costruttore ?
Inutile tirare in ballo il Comune, a detta del tecnico non ci hanno mai autorizzati ufficialmente a fare quei lavori.
Mi scuso per il lungo post e ringrazio chi mi darà delucidazioni, nonchè il forum veramente molto valido.