Responsabilità costruttore
Gent.mi Sig.ri,
ho acquistato un'anno fa un appartamento di nuova costruzione (rogito ottobre 2005) ad oggi i problemi sono i seguenti:
- appena incomincia a piovere i garage si allagano;
- ogni 2 mesi dobbiamo far vuotare la fossa biologica perché "esonda";
- cancello carraio e portoncino ingresso pedonale si rompono sistematicamente;
all'interno del mio appartamento anche con l'inizio di questo inverno le pareti si riempiono completamente di muffa; ho dovuto far sistemare la porta blindata perché non era stata correttamente montata; la tettoietta di vetro sopra la porta di ingresso si è frantumata con 1 cm di neve; un paio di pareti sono visibilmente storte.
Io ho contestato queste opere all'impresa che ha effettuato i lavori, la quale però fa orecchie da mercante; mentre chi mi ha venduto la casa è una persona fisica (non società) che ha appaltato alla suddetta impresa.
Una mia conoscente, agente immobiliare, mi ha consigliato prima di tutto di contestare con lettera raccomandata anche a chi mi ha venduto l'appartamento e poi di rivolgermi ad un legale.
Vi chiedo se è giusto constatare a chi mi ha venduto l'appartamento e se ho effettivamente delle possibilità di risarcimento o di far sistemare a loro spese tutto quanto non correttamente eseguito.
Grazie
ho acquistato un'anno fa un appartamento di nuova costruzione (rogito ottobre 2005) ad oggi i problemi sono i seguenti:
- appena incomincia a piovere i garage si allagano;
- ogni 2 mesi dobbiamo far vuotare la fossa biologica perché "esonda";
- cancello carraio e portoncino ingresso pedonale si rompono sistematicamente;
all'interno del mio appartamento anche con l'inizio di questo inverno le pareti si riempiono completamente di muffa; ho dovuto far sistemare la porta blindata perché non era stata correttamente montata; la tettoietta di vetro sopra la porta di ingresso si è frantumata con 1 cm di neve; un paio di pareti sono visibilmente storte.
Io ho contestato queste opere all'impresa che ha effettuato i lavori, la quale però fa orecchie da mercante; mentre chi mi ha venduto la casa è una persona fisica (non società) che ha appaltato alla suddetta impresa.
Una mia conoscente, agente immobiliare, mi ha consigliato prima di tutto di contestare con lettera raccomandata anche a chi mi ha venduto l'appartamento e poi di rivolgermi ad un legale.
Vi chiedo se è giusto constatare a chi mi ha venduto l'appartamento e se ho effettivamente delle possibilità di risarcimento o di far sistemare a loro spese tutto quanto non correttamente eseguito.
Grazie
Ciao, le contestazioni sono più che fondate, e vanno rivolte a chi ti ha venduto l'immobile, che potrà chiedere di essere manlevato dal costruttore.Potresti avere azione diretta (extracontrattuale) contro il costruttore, ma solo qualora si verificasse uno dei casi previsti dall'art. 1669 c.c., parliamo di aspetti strutturali in linea di massima La tempistica in queste fattispecie è essenziale, per cui la denuncia dei vizi devi formalizzarla quanto prima!
Rivolgiti ad un legale specializzato.
Io non mi preoccuperei comunque di coinvolgere chichessia.
Hai talmente tanti danni che vale la pena di spendere qualcosa da un avvocato che ti fa fare i passi giusti (sicuramente di più se facessi da solo)
Ci metti un pò di tempo (purtroppo in questo paese diritti ignorati e tempi lunghi) ma vinci di sicuro e ti accorderai per una cifra speriamo congrua.
Conserva ovviamente tutte le fatture di riparazioni o sostituizioni.- Non consiglio mai di rivolgersi ad un avvocato direttamente, per un motivo essenziale: sono in conflitto d'interessi, il che deontologicamente ha un certo peso per chi crede ancora. Stante la deriva presa dal mercato (verso il basso), ci sono colleghi che per scrivere una lettera (non parlo di atti di citazione in giudizio, ma proprio di semplici raccomandate) 'sparano' ai propri assistiti parcelle da migliaia di ?uro...piuttosto da un legale è meglio andarci nella fase di stretta consulenza, in funzione preventiva, così come radicato nella cultura anglosassone
- Una mia collega con problemi di infiltrazione al box ha chiamato una associazione di piccoli proprietari e si è fatta assistere da un loro avvocato.
Ha avuto il suo risarcimento anche se ha mandato giù diversi rospi perché il perito del tribunale era ammanicato con il costruttore. Il suo avvocato ha combattuto con onore. - Come suggerito correttamente da Patty, è opportuno rivolgersi ad un legale specializzato, ma il problema è proprio quello, come evidenziato dalle conseguenze del decreto Bersani: non esiste un'attestazione pubblica della specializzazione professionale, e, di conseguenza, ogni pubblicità informativa è potenzialmente mendace...
i legali fiduciari di associazioni, che siano di consumatori o d'imprese, a volte sono persone competenti, a volte no. Diciamo che se il mio intelocutore, come controparte, fosse un costruttore, non mi rivolgerei all'associazione dei costruttori (ANCE) o a quella dei proprietari grandi o piccoli (CONFEDILIZIA, UPPI), ma ad una di consumatori... - Se già l'impresa fa orecchie da mercante adesso vuol dire che non ci sarà buona volontà di rimediare alle malefatte nemmeno per il futuro.
Mi pare di capire che oltre al problema singolo ci sia anche quello condominiale.
L'ideale sarebbe mettersi insieme e far causa. Se l'appartamento in causa ha così tanti problemi non sarà l'unico.
Per quanto riguarda le perplessità sul professionista bisognerà armarsi di buona volontà e cercare la persona più adatta e che riscuota fiducia ma soprattutto con prezzi trasparenti.
Non vedo via di uscita. - Mi metto nell'ottica del cliente/potenziale assistito: se le tariffe minime sono derogabili, ossia sul mercato dei servizi professionali vige il libero arbitrio, come si farà a verificare la trasparenza delle parcelle? almeno un parametro 'pubblico', quale il tariffario vigente, tutelava anche i fruitori dell'opera professionale....per quanto riguarda l'aspetto fiduciario, segnalo solo che sono in aumento esponenziale gli esposti disciplinari avanti gli Ordini competenti dei clienti (male) assistiti contro i loro difensori/patrocinatori per negligenza e/o imperizia, il che non depone a favore bene a favore della qualità professionale della categoria...
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