Saluti a tutti,
Nel mese di Ottobre 2006 avevo notato un?inserzione, pubblicata da un?agenzia immobiliare in un settimanale di annunci economici locale, che riguardava la vendita di una casa, sita nelle vicinanze dell?abitazione dei miei genitori.
Dopo aver preso appuntamento, prendo visione dell?immobile e mi rendo conto che, per le sue precarie condizioni e per l?onerosa spesa iniziale, non corrispondeva alle mie aspettative.
Esponevo quindi con più precisione quali fossero le mie esigenze al signore mandato dall?Agenzia Immobiliare (padre della titolare della stessa), il quale mi proponeva di andare a vedere un?altra casa, in tutt?altra zona, anticipandomi che con 155.000,00 Euro si poteva concludere l?affare.
Il succitato signore, tramite il ?sensale? della zona (il quale aveva i recapiti del venditore), riesce a fissarmi un appuntamento col proprietario di quest?altro immobile, per l?indomani.
Presa visione del suddetto immobile, mi rendo conto che effettivamente avrebbe potuto soddisfare le mie esigenze, ma rimango d?accordo col proprietario che c?avrei pensato su e gli avrei fatto sapere qualcosa.
Dopo pochi giorni mi ricontatta il tipo dell?agenzia, informandomi che il venditore aveva ricevuto un?altra proposta d?acquisto, quantificabile in 165.000,00 Euro e domandandomi se avevo comunque un?offerta da proporre.
A quel punto, non ritenendo più quell?immobile un Affare, rinunciai alla trattativa dicendo che erano cifre per me non sostenibili.
Intorno alla fine del mese di Dicembre 2006, sfogliando il solito settimanale di annunci immobiliari, notai un?inserzione che sembrava proprio riguardare la casa che per me era già stata venduta.
Essendo già in possesso del recapito telefonico del venditore, nonché del domicilio, ripresi nuovamente i contatti ed iniziai una trattativa privata tra me e lui, senza alcun intermediario, che si può tradurre in un ?tira e molla? durato circa due mesi e mezzo!
A Marzo 2007 abbiamo finalmente concordato il prezzo della compravendita e redatto il relativo Atto Preliminare.
A Giugno 2007 venivo contattato telefonicamente dal padre dell?agente immobiliare il quale ha avanzato delle pretese per la sua prestazione. Tale pretesa, secondo lui, è dovuta perché è stato lui a mettermi in contatto con il venditore per cui senza la sua ?opera? l?affare non si sarebbe potuto concludere; colto di sorpresa e trovandomi ancora in servizio a centinaia di chilometri da casa, riferii che entro fine mese sarei rientrato nella mia città e ne avremmo potuto parlare di persona.
Esattamente il giorno dopo venivo contattato telefonicamente da un mio ?fantomatico collega?, il quale mi ?raccomandava? di parlare presto col tizio dell?agenzia, in quanto lui ha avuto il piacere di conoscerlo e non gli è sembrata una cattiva persona. Per cui ha pensato bene di prendersi a cuore la questione chiamandomi al cellulare e consigliandomi di raggiungere al più presto un accordo, poiché gli ha sentito parlare di ?denunce? e la cosa non gli è piaciuta, visto che si stava comunque parlando di un suo collega!
A Dicembre 2007 riesco finalmente a stipulare l?atto di compravendita; adesso però vorrei togliermi questo dilemma: sono comunque in debito col tizio dell?agenzia immobiliare?
Tengo a precisare però che non ho mai sottoscritto alcun incarico o impegnativa con l?agenzia in questione e che il padre della titolare dell?agenzia non risulta essere iscritto né all?Albo degli Agenti Immobiliari presso la locale CCIA, né risulta essere dipendente dell?agenzia stessa.
Preciso che il venditore non gli ha dato nessun incarico di vendita e che sono trascorsi circa 15 mesi dalla prima volta che ho visto la casa e a marzo 2008 sarà decorso un anno dalla stipula del contratto preliminare di compravendita.
Per quanto sopra, io sarei disposto comunque, per il quieto vivere, a fargli un ?regalo a mio piacere? ma vorrei conoscere prima un Vostro competente parere, soprattutto dal lato giuridico e/o legale.
Cordiali saluti, GiGi.