Lavori estranei a progetto presentato - rischio fondamenta

Buongiorno,
abito in affitto in un appartamento al piano rialzato di una palazzina composta da da 2 piani fuori terra, un attico e un seminterrato, quest'ultimo in fase di ristrutturazione da parte della proprietà.
Il progetto (come da SCIA esposta) prevede il solo ampliamento delle attuali finestrelle in previsione di trasformazione in ambiente abitabile.
In realtà, da quanto possiamo 'sentire' e vedere, è stato scavato anche il pavimento, forse per la creazione di un riscaldamento.
Il punto che sorprende e preoccupa, non poco, è che sotto lo strato superficale del pavimento invece di esserci il cemento armato delle fondamenta ci sono un numero imprecisato, molto elevato, di grandi sassi ovoidali (tipo fiume), non legati, con dimensioni tipiche di 40-50cm sul lato lungo.
Ne sono stati estratti parecchie decine e le operazioni sono tuttora in corso.
Domande:
- è regolare e ammissibile una fondamenta di questo tipo?
- l'asportazione di questo materiale può essere tollerato dal punto di vista della stabilità e sicurezza dell'edificio?
- se no, a chi e come ci si deve rivolgere perché siano fatti degli accertamenti ?
Lo Sportello Unico ci ha risposto che è il progettista indicato in SCIA a rispondere di eventuali danni, ma loro - il Comune - non esegue controlli.
Mi sembra assurdo.
Ci deve scappare un morto perché qualcuno verifichi?

Grazie per qualsiasi informazione.