Fregato o rimbambito?

E' normale, purtroppo.
Nel mondo immobiliare ci capisce solo chi vende per mestiere.
Sicuramente il venditore farà scrivere la cifra di vendita pari all'attuale valore dell'immobile, cioè inferiore al prezzo da te accettato. L'unica arma che hai per trattare qualche clausula e' pretendere di mettere nel contratto il prezzo da te pagato e non del valore legale. Non potendolo fare per non andare incontro a sanzioni, potrebbero venirti incontro.
Cmq altri di questo forum ti saranno di auto piu' di me.

Cercherò di non essere prolisso.
La peep (piani per l'edilizia economico popolare) è un intervento che i comuni fanno a favore delle famiglie meno abbienti, il tutto farcito da agevolazioni varie (anche per i costruttori) che sono riservate a questo uso anche perché ricadono sulla comunità (meno introiti fiscali, costi irrisori per gli inquilini, canoni agevolati ecc.).

Vuoi perché cambia la fortuna o voui perché la fortuna non è mai cambiata (capisci a me ) a volte il proprietario di un appartamento peep (che ha pagato due lire in confronto al mercato) si trova nella condizione di migliorare condizione abitativa e fa la cosa che è iù naturale: lo vende.
ma a quanto?

La legge impone che tali appartamenti vengano venduti a un prezzo calmierato e a persone che ne hanno i requisiti (non tutti possono comprarli...).

Ma per comprare la nuova casa il nostro bravo proprietario deve vendere a prezzi di mercato altrimenti la differenza di quotazioni tra gli immob ili peep e quelli nel mercato "vero" dimezzerebbe il potere dàcquisto...

Ora, quella differenza che permette al proprietario di vendertelo in modo per lui soddisfacente (e anche per te mi sembra che lo fosse, fino a quando non hai saputo che potevi risparmiare..) non è così esosa (20000 euro) e non credo che ti rovini...

Inoltre non credo che ci siano tanti appartamenti con quelle caratteristiche a quel prezzo sul mercato, ne convieni?

Rimane il punto del diritto di superfice:
è un diritto reale minore di godimento disciplinato dall'articolo 952 e seguenti del Codice Civile, che consiste nel edificare e mantenere una costruzione al di sopra (o al di sotto) di un fondo di proprietà altrui. La costituzione di questo diritto vale a sospendere il principio di accessione.
Allo stesso modo si può alienare la proprietà della costruzione già esistente separatamente dalla proprietà del fondo, vendendo il solo diritto di superficie.

Se non diversamente specificato dal contratto, il diritto si intende concesso a tempo indeterminato. In caso di cessione a tempo determinato, una volta scaduto il termine, il diritto di superficie si estingue e riprende vigore il principio di accessione, con la conseguenza dell'acquisto della proprietà della costruzione da parte del proprietario del suolo (la cosiddetta elasticità del dominio).

Di norma ( ma non sempre) i comuni danno la possibilità (dietro pagamento) di riscattare la proprietà del suolo sul quale insiste l'immobile, che serve a ottenere la piena proprietà dell'area oltre che per far sì che cadano eventuali vincoli che il comune ha posto sull'uso e al gestione dell'immobile.

Nel tuo c aso tu compri l'immobile, n o n l'area che è del comune e solo il comune può vendertela.

Non ho capito di cosa tu ti voglia rivalere...

Ciao a tutti..
Vorrei sottoporre il mio caso .. Qualche mese fa,dopo varie ricerche, ho trovato l'appartamento giusto x le mie esigenze.. Dopo essermi accordato con l'agenzia e versato la caparra al proprietario,mi lancio alla ricerca del mutuo,incaricando un consulente a tal proposito.
L'appartamento si trova in zona PEEP, e questo lo sapevo fin da subito, ma quello che ho scoperto solo ora è che il suddetto immobile non può essere venduto al libero mercato,ma deve essere venduto alle condizioni che il comune stabilisce.
Nè l'agenzia immobiliare,nè il proprietario mi hanno informato di questi vincoli , derivanti dal mancato riscatto del diritto di proprietà per la piena acquisizione dell'immobile.
Addirittura il proprietario è convinto di averne la piena proprietà e più volte mi ha tranquilizzato dicendo di non preoccuparmi. (Ma non ha nessun documento che comprovi questo ed io , interpellato il geometra responsabile nella costruzione dell'immobile ho avuto conferma della mancanza della piena proprietà)
Inoltre, dovendo lasciare la casa vecchia prima di fare il rogito , ho stipulato con il proprietario del nuovo appartamento un contratto di comodato d'uso fino alla data del rogito, per cui materialmente occupo già la casa che ora risulta non + vendibile e ,in base a quanto emersa ,mi è stata prospettata la possibilità di essere sbattuto fuori o comunque di cercarmi un'altra casa.
Preciso,anche perché la faccenda è complicata da capire x me che ne sono il protagonista (mio malgrado):
Il prezzo propostomi dall'agenzia era 120mila euro, (che io ho accettato al momento del preliminare) mentre il prezzo stabilito dal comune sarebbe di 97mila euro.
Io vorrei capire :
- La differenza tra diritto di supeficie e diritto di proprietà
- Se il diritto di proprietà e sufficiente per effettura la compravendita , oppure se necessita del riscatto
- L'agenzia pretende il pagamento della provvigione,ma ne ha diritto?
Visto che non mi ha informato sui vincoli gravanti.. (mi pare sia obbligata dalla legge a farlo o sbaglio?)
Beh , un bel casino insomma...
Pensavo di rivolgermi ad un avvocato , per rivalermi su ... già su chi?
L'agenzia? Il proprietario?Tutti e due?
In fondo volevano vendermi un appartamento ad un prezzo + alto di quello che poteva essere venduto,ammesso che lo potesse essere.
Ci sarà una legge dalla mia parte ,oppure sono stato incauto io?
In attesa di una buonanima che mi possa dire qlc in merito
Un saluto a tutti
Grazie

Ciao, penso che Oris abbia risposto con chiarezza. Il tuo sembra un caso di vendita 'aliud pro alio', ossia di bene non corrispondente a quanto offerto...se dimostri che ti era stato nascosto quanto affermi, dovresti avere buone possibilità di ottenere ragione

Ho interpellato un esperto legale per saperne di più ,e mi ha confermato quanto detto anche da voi.
Aggiungendo che posso impugnare il contratto preliminare per ottenerne l'annullamento,visto che non corrisponde,sia economicamente che giuridicamente al bene in oggetto.
Se ottengo l'annullamento va da se che l'agenzia non può pretendere il pagamento della provvigione,come richiede ora, ed il proprietario dovrà restituire la caparra da me versata.
Comunque ,per ora ed in via amichevole,ho concordato con il proprietario la mia permanenza nell'appartamento ancora per un po' di tempo.
Tempo che servirà a lui per valutare se la casa sarà riscattabile dal Comune.In caso positivo,a riscatto effettuato,procederemo con la vendita al prezzo inizialmente concordato (il valore di mercato).
In caso negativo o lui accetta di vendere al prezzo imposto dal Comune , oppure cercherò un'altra casa.
Ha avanzato anche l'ipotesi di rogitare comunque senza il riscatto,pretendendo però il valore di mercato (ovvero versare la differenza in nero),ma la cosa non mi convince.
Beh .. staremo a vedere
Grazie a tutti
Ciaoo!!!!