Sono proprietario di un'abitazione in edilizia convenzionata ("Legge 167"), acquistata, non nuova, pochi anni fa al prezzo di mercato (e non a prezzo "controllato" come da Legge 167). Adesso devo vendere tale abitazione per acquistarne un'altra.
Essendomi nel frattempo sposato, il reddito complessivo familiare non mi consente più di rientrare nei requisiti per l'acquisto di un'altra abitazione in edilizia convenzionata.
Il valore di mercato corrente del mio immobile è 4-5 volte superiore al valore catastale, ed ovviamente devo vendere la mia abitazione attuale al prezzo massimo per poter essere in grado di acquistare quella nuova.
La Legge 167, come accennato sopra, imporrebbe la vendita della casa al valore catastale o comunque ad un prezzo molto più basso del valore effettivo di mercato.
Fino all'anno scorso era prassi dichiarare il valore catastale nel rogito, mentre con la Finanziaria 2007 le cose sono cambiate.
Ho letto questo interessante articolo in merito:
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/scheda ... eda=156425
Dove questa è la parte rilevante:
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<<Riguardo, nella fattispecie, le cessioni di immobili ad uso abitativo intercorse tra privati, la legge precisa che sul rogito deve essere riportato l'effettivo corrispettivo pattuito. Merita ricordare, al riguardo, che la finanziaria 2006 ha introdotto per questo tipo di cessioni la possibilita' dell'acquirente di chiedere al notaio che la base imponibile ai fini dell'applicazione delle imposte (registro, ipotecaria e catastale) sia costituita dal valore catastale dell'immobile, indipendentemente dal corrispettivo indicato nell'atto, ovvero indipendentemente dal prezzo dichiarato dalle parti (in precedenza le imposte si pagavano sul prezzo pattuito, cosa che determinava la prassi di dichiararne uno inferiore, solitamente corrispondente al valore catastale rilvalutato, evadendo in parte le tasse).>>
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In funzione di quanto sopra, vorrei quindi capire quale prezzo di vendita dovrei dichiarare nel rogito per non violare le norme della Finanziaria 2007 e quelle della Legge 167.
Non mi è chiaro inoltre cosa si intende per <<possibilita' dell'acquirente di chiedere al notaio che la base imponibile ai fini dell'applicazione delle imposte sia costituita dal valore catastale dell'immobile>>: in quali casi bisogna farlo? Quali possibili violazioni delle due leggi ci sarebbero, se lo facessi?
Inoltre, l'immobile che possiedo ha circa 15 anni e il diritto di superficie NON è stato riscattato. In questo post:
viewtopic.php?t=10234
si dice:
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<<Parlando con i vari notai mi hanno informato che esiste una legge del 1992 che annulla la questione del prezzo, quindi posso vendere senza problemi. >>
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Di quale legge si tratta?
Qualora ci fossero altri consigli utili per il mio problema, li accetto volentieri.
Grazie in anticipo
G. Palladino (Milano)