Ho in atto una richiesta di accertamento con adesione con il mio Comune per quanto riguarda l'ICI sulle aree edificabili. A breve dovrò recarmi in comune per cercare di addivenire ad una soluzione concordata ma sono combattuto se accettare eventuali proposte di riduzione dell'imposta oppure cercare di far considerare l'area come pertinenza della mia abitazione visto che sulla stessa area edificabile ricadono sia il mio gardino di casa sia ad esempio il bombolone interrato del gas che utilizzo per il riscaldamento di casa.
Cercherò di essere più chiaro.
Dietro la mia abitazione in campagna ho un terreno ove vi è edificabilità. Il problema è che proprio al centro della porzione di terreno ove potrebbe sorgere una eventuale costruzione insiste un bel palo di cemento dell'Enel per la media tensione e di fatto la costruzione è impossibile. Unica soluzione sarebbe quella di chiedere all'Enel di spostare il palo di una ventina di metri sempre sullo stesso terreno di mia proprietà dove non c'è edificabilità. Credo di ricordare che mio padre circa 35 anni fa ottenne un simbolico indennizzo da parte dell'Enel per l'installazione del palo e comunque trascorsi più di 20 anni ritengo di non poter fare altro che cercare un accordo con l'Enel.Ma sentito in giro sembra che sia una sorta di "mission impossible".
La domanda é: mi conviene raggiungere un accordo con il Comune per mantenere l'edificabilità con il rischio poi di arrivare in contenzioso con l'Enel per lo spostamento del palo e per gli eventuali costi che dicono siano esorbitanti? Ma non dovrebbero pagare loro? Oppure mi conviene infischiarmene dell'edificabilità e cercare di convincere il comune a ritenere l'area pertinenziale all'abitazione?
Insomma, con chi è preferibile scontrarsi? Con l'Enel o con il Comune?