Mesi fa acquistavo , invano..., un alloggio in Torino. Questo alloggio era in realtà frutto di opere abusive fatte dal proprietario senza DIA. Risultato che il soggiorno non aveva i requisiti minimi per l'abitabilità (Ah, opere eseguite dopo il 1998).
Dopo non pochi contatti con la parte acquirente (un po' ignorante) a l'intervento di un avvocato, abbiamo sciolto il compromesso e avuto (!!!) indietro quanto abbiamo loro dato senza pretendere nulla di più.
Ora l'avvocato propone di fare causa all'AGENZIA, rea secondo noi delle seguenti colpe:
- dopo nostra richiesta relativa alla regolarità dele opere interne, ci hanno risposto che la DIA era stata fatta E INVECE NON ERA VERO...
- ci hanno fornito una planimetria catastale successiva alle opere che però non portava nessun cambiamento rispetto alla situazione ante opere. e ci hanno detto che all'atto della consegna per sbaglio avevano sostituito lo stato di fatto con lo stato di progetto ma che ci avrebbero dato la planimetria giusta... BALLE
-alla visita ci hanno dato una planimetria ridisegnata da loro al cad con tanto di scala metrica e orientamento (quindi un disegno tecnico a tutti gli effetti) dicendo che era tratto dalle planimetrie catastali, visto che queste non erano aggiornate (e che comunque abbiamo avuto dopo) dove la larghezza delle finestre era stata quasi raddoppiata da loro, cosìcchè nella camera suddetta dove mancava il soddisfacimento del rapporto aeroilluminante, questo era soddisfatto... IMBROGLIONI!
Ora, abbiamo in mano degli elementi per pretendere per lo meno di riavere indietro quanto loro versato di parcella? Non avevano quantomeno il dovere di fare verifiche per conto dell'acquirente pure lui cliente, sulla natura dei beni oggetto di compravendita?
grazie