Ho firmato in data 15/10 una proposta di acquisto. Sullo stampato era scritto "irrevocabile" ma detta parola all'atto della firma è stata da me cancellata; è però rimasta scritta vicino alla data di scadenza di detta proposta.
Premetto che l'acquisto riguarda una casa di proprietà, a suo dire, del costruttore, ma che in realtà egli ha rientrato con una permuta.
Nella proposta il costruttore figura in qualità di agente immobiliare; egli, a sua volta, era nei patti che avrebbe preso in permuta, intestandoselo, il mio appatamento.
Così di fatto le proposte venivano ad essere 2.
All'atto della firma non mi è stata consegnata copia alcuna della proposta, nonostante la mia richiesta.
Solo dopo mie insistenze, il 23/10 ho pouto finalmente averne una copia e notare:
- mancanza di data di emissione
- mancanza firme altrui (solo la mia c'era)
- la falsa dichiarazione di avermi dato una cifra di acconto (mai ricevuta) di mille euro (la mia, invece, regolarmente effettuata, con assegno a me intestato e che avrei girato successivamente, era indicata)
- la data di scadenza per il rientro del mio appartamento era di un mese, anzichè 10 gg. come scritto dopo
Ciò mi ha fatto capire la poca serietà della persona con cui stavo per concludere un affare e già dal giorno successivo alla visione della copia della proposta, mi sono affrettata ad inviare raccomandat A/R di disdetta della proposta.
Un avvocato da me interrogato, mi ha consigliato di inviare revoca il giorno dopo la scadenza della proposta quindi mi vedo costretta nuovamente la mia volontà di recesso per cautelarmi.
E' la giusta prassi, questa?
Il costruttore-intermediario dovrà inoltre ridarmi l'assegno, vero? E l'originale della proposta da me firmata, oltre a tutta l'abbondante documentazione relativa al mio appartamento che gli avevo consegnato in copia (mentre lui di documentazione relativa alla casa da acquistare me ne ha data assai poca..planimetria e lavori da fare)?
Vi ringrazio per l'aiuto