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2007-06-19 19:19:25

Cambio residenza - 13939


Ale.slv
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13 Giugno 2007 ore 10:52 11
Buongiorno a tutti. Devo cambiare residenza e trasferirla nella nuova casa che sto acquistando (nello stesso Comune, Roma). Ho letto che bisogna andare all'anagrafe, portando anche i libretti dei veicoli intestati, me lo confermate? Inoltre ho anche letto che passeranno i vigili (a sorpresa) a controllare che io viva effettivamente lì...e se non ci sono (lavoro...)? Qualcuno ha esperienza di queste visite da parte dei vigili?
  • condominiale
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    Mercoledì 13 Giugno 2007, alle ore 11:31
    Il cambio di residenza presuppone il "controllo" da parte dell'autorità che potrebbe essere concordato o improvviso.

    Presso il comune sarà necessario fare tutte le variazioni anagrafiche, cambio residenza sul libretto auto, patente, poi banche, telefono, luce, gas, e altre decine di incombenze ........

  • ale.slv
    0
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    Venerdì 15 Giugno 2007, alle ore 08:30
    Mi viene un dubbio: visto che resterò sempre nello stesso comune (Roma appunto), quello che faccio è un cambio di residenza o di domicilio? Quale è la differenza tra i due? Considerate che il nuovo indirizzo sarà quello della "prima casa" per la quale usufruisco di tutte le agevolazioni (tariffe delle bollette, mutuo, ecc.)...grazie

  • condominiale
    0
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    Venerdì 15 Giugno 2007, alle ore 08:34
    Basta porre le due parole sul motore di ricerca e si trovono le chiare definizioni dei due termini.

    La residenza fa fede ai fini amministrativi ed è quella che risulta dai documenti.

    Il domicilio è il luogo dove ci si può trasferire "temporaneamente" per motivi di lavoro, di studio, ecc.

  • anonymous
    0
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    Venerdì 15 Giugno 2007, alle ore 10:25
    Premessa: tu cambi domicilio (casa in cui abiti) ma non residenza (che rimane roma, stesso comune); dopo mille richieste di spiegazione agli uffici comunali, tutti sono convenuti su questa distinzione tra le due parole (apparentemente semplice, in sostanza difficoltosa).

    vai al tuo nuovo municipio (non al comune) del tuo nuovo quartiere (o lo stesso municipio se cambi solo via) e rivolgiti a loro per le pratiche: ti avvieranno le procedure per aggiornare la tua patente, il tuo libretto di circolazione dell'automobile/moto, la tua tessera elettorale, l'ICI, l'AMA e stop.

    la tessera sanitaria l'aggiornano presso la nuova ASL di competenza.

    per le utenze domestiche devi rivolgerti direttamente a loro, idem per la banca, per l'operatore del cellulare, per l'assicurazione auto/moto, ecc.

    i vigili, una volta presentata la domanda per il cambio di domicilio, verranno "a sopresa": se ti trovano danno solo una occhiata fugace che tutto sia in regola (tipo che la casa non sia vuota ma ci abiti realmente qualcuno e che ci siano dei mobili, o che non ci siano dentro 23490632 immigrati), se non ti trovano la prima volta ripassano in seguito sempre "a sopresa"...e se non ti trovano nemmeno questa volta, oltre a chiedere ai tuoi vicini di casa se esisti realmente, ti lasciano un'avviso nella cassetta postale per concordare un sopralluogo.

    fatto questo, appurato che è tutto in regola, danno l'ok formale al cambio di domicilio e quindi partono le pratiche ufficiali per registrare gli atti al municipio, al comune, per la tessera elettorale e per i documenti automobilistici (entro 180 giorni riceverai i tagliandi nuovi a casa).

  • condominiale
    0
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    Venerdì 15 Giugno 2007, alle ore 11:52
    Anpi
    La descrizione della differenziazione dei due termini cui l'interlocutore ha fatto cenno e che tu hai descritto sopra non è corretta.
    Forse nel tuo comune dove esistono decine di "municipi" avrà pure fondamento, ma in una qualsiasi città o paese d'Italia dove il comune corrisponde al municipio il principio da te citato non trova fondamento.

    Per ale.svl
    ecco la corretta distinzione tra residenza e domicilio sancita dalle norme in vigore:

    La residenza e' il luogo in cui una persona abita con caratteri di abitualita' (art. 43, 2 CC e, a valle, art. 2, 1 L. 24/12/1954, n. 1228).

    Il domicilio e' la sede (si fa notare la differenza tra 'luogo' e 'sede'), per giunta principale, degli affari ed interessi, cioe' delle attvità economiche, patrimoniali, finanziarie, lavorative, ecc. di un sogegtto (art. 43, 1 CC).

    La dimora e' il luogo dove una persona si trova anche per breve periodo (es.: la presenza in albergo per lavoro/vacanza).

    Questo dice la legge, ogni altra interpretazione non trova fondamento.

  • anonymous
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 15 Giugno 2007, alle ore 12:47
    Hai perfettamente ragione tu, solo che "sottovaluti" il fatto che Roma è ricca di TESTE DI RAPA, persone talmente ottuse da non considerare nemmeno valide le indicazioni delle leggi dello stato italiano!

    sai quanto ho combattuto con il burocratese che pullula nei nostri uffici comunali? circa 6 mesi! ho cercato di rompere non poche TESTE DI RAPA per inculcare loro il fatto che le leggi non possono sempre essere interpretate in base al tasso di umidità presente nell'ambiente circostante!

    battaglia persa...

    per il comune di roma, per i municipi del comune di roma (le "ex circoscrizioni", agglomerati di quartieri) tu, cittadino X, sei RESIDENTE A ROMA e sei poi DOMICILIATO IN CORSO ITALIA 1, se dopo topo mesi cambi casa allora cambia solo il tuo DOMICILIO.

    follia pura, lo so, ma qui i burocrati ragionano così...

    dimenticavo una cosa: la carta di identità NON ti verrà aggiornata quando cambierai casa; sempre per la "direttiva" del piffero prima descritta, per il comune di Roma vale quella attuale fino alla sua naturale scadenza; quando scadrà allora la aggiornerai con i tuoi nuovi dati abitativi (passami il termine).

    ps: ribadisco ancora una volta, se non fosse chiaro, che tutti i miei suggerimenti sono validi unicamente per il territorio di Roma (manco fossimo a statuto speciale...)

  • dalo
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 15 Giugno 2007, alle ore 16:13
    Scusa anpi, non capisco una cosa: per colpa delle TESTE DI RAPA se hai cambiato il domicilio ma non la residenza, come hai fatto per la corrente e per il gas? Noi qualche mese fa abbiamo cambiato via, e non Comune, ma l?enel e il gas ci chiedevano espressamente se al punto di fornitura ci abitavamo stabilmente, cioè se avevamo la residenza. Per fortuna il vigile del controllo non si è visto, è venuto, eravamo fuori per lavoro, ha visto il nostro nome sul citofono, ha chiesto alla portinaia se ci vedeva ogni tanto e ci ha dato la residenza senza tanti complimenti. Probabilmente non aveva voglia di lavorare.
    Io abito a bergamo, di solito i vigili danno un?occhiatina sommaria per vedere se c?è il letto, ma qualche anno fa (per un altro cambiamento di residenza) ci è capitato un vigile particolarmente zelante, che ha voluto per forza avere l?abitabilità per dargli un?occhiata. Orrore gli abbiamo messo in mano (convinti che fosse il documento giusto) l?agibilità, e l?abilità non saltava fuori , ma cavolo i vecchi proprietari non ci hanno dato altro al rogito, il notaio non poteva accorgersene?
    Risultato: una bella denuncia e l?impossibilità ad avere la residenza.

  • anonymous
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 18 Giugno 2007, alle ore 08:23
    Scusa anpi, non capisco una cosa: per colpa delle TESTE DI RAPA se hai cambiato il domicilio ma non la residenza, come hai fatto per la corrente e per il gas? Noi qualche mese fa abbiamo cambiato via, e non Comune, ma l?enel e il gas ci chiedevano espressamente se al punto di fornitura ci abitavamo stabilmente, cioè se avevamo la residenza.

    Italgas (per il gas) ed Acea (per la corrente) hanno degli archivi che vanno in lettura sui database del comune di Roma, controllano se l'utente xyz ha variato la RESIDENZA.
    Italgas se ne frega se hai la dimora abituale in una determinata casa oppure no, non applica aliquote agevolate se si dimora abitualmente in quel determinato appartamento; Acea invece applica questa aliquota agevolata per i residenti e richiede espressamente l'aggiornamento del database del comune.

    Ripeto, spero che il comune di Roma cambi questa politica del piffero di non distinguere nettamente la residenza dal domicilio e di non aggiornare tutti i documenti personali (per fortuna che almeno sulla patente risulta il mio nuovo indirizzo), perché così come fanno ora è piuttosto problematico per il cittadino districarsi tra queste cose!

  • ale.slv
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 18 Giugno 2007, alle ore 08:29
    Ci è capitato un vigile particolarmente zelante, che ha voluto per forza avere l?abitabilità per dargli un?occhiata

    Addirittura ha voluto vedere il certificato di abitabilità! Qui a Roma esistono interi quartieri senza abitabilità...e che fanno? Negano la resdenza a migliaia di famiglie? Mi sembra così assurdo...

  • evasive
    0
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    Martedì 19 Giugno 2007, alle ore 13:53
    Ciao a tutti!
    abito a milano (dove ho già la residenza), a breve mi trasferirò in un loft che è stato ricavato da un magazzino ed accatastato come C/2 (ha tutto, acqua, luce, gas, servizi,ecc.)...
    ho telefonato in comune per capire se ci potessero essere problemi e mi hanno detto che devo fare solo il cambio di indirizzo e che non gli importa di dove dichiaro la residenza...
    io mi fido poco, temo come qualcuno ha già scritto che se dovessero uscire per controlli potrei incappare in problemi...
    qualcuno di voi ha esperienza con residenza in C/2 o C/3?
    su cosa potrebbero rompere le scatole?
    grazie mille!

  • condominiale
    0
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    Martedì 19 Giugno 2007, alle ore 19:19
    Gli immobili accatastati C2 non possono essere certo adibiti a civile abitazione.

    Sarà necessario chiedere la "variazione d'uso" e non è detto che venga concessa.
    Il comune potrebbe emettere un'ingiunzione di sgombero.

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