A giugno abbiamo sottoscritto un compromesso per l'acquisto di un appartamento sito in uno stabile in fase di totale ristrutturazione.
La data fissata per il rogito è il 28 di ottobre.
Lo stabile è di proprietà di un privato (parte intestato alla moglie e parte al marito) che si occupa della ristrutturazione tramite un impresa.
Nel compromesso è stato indicato il capitolato ed una serie di modifiche ben dettagliate da noi richieste.
A oggi i lavori sono molto indietro sia per ciò che riguarda le parti comuni che per ciò che riguarda il mio appartamento. I lavori degli altri appartamenti sono per ora abbandonati in attesa di compratori.
Inoltre molte delle modifiche non corrispondono a ciò che abbiamo richiesto.
Faccio gli esempi delle cose più evidenti:
- è stata richiesta la divisione di una stanza tramite parete in cartongesso a forma di L. Tale parete, benchè fosse allegato un disegno, è stata posata nella posizione (distanza) diversa da quella indicata e la porta è nel lato sbagliato.
- sono state richieste degli elementi elettrici (interruttori e prese) ben definiti (marca e modello) e ne sono stati montati altri
- sono state richieste degli spostamenti delle prese di telefono e di corrente situate in punti ben precisi ed indicati tamite schema (disegno) e solo alcune sono state realizzate.
In occasione di una visita con il responsabile dell'impresa ho fatto notare queste cose, così come il fatto che il pavimento della cucina ha una forma ad imbuto anzichè essere in piano (è più basso di almeno un paio di cm nella zona centrale), inoltre anche altri pavimenti sono ondulati anche se in maniera meno evidente.
Verbalmente l'impresa si rifiuta di rifare il pavimento, riposare la parete e sistemare le prese (che implica togliere e riposare parte delle piasterelle)
Nel lato strada ho richiesto che un locale, una volta adibito a circolo ricreativo, fosse dotato di apertura e porta basculante per ussere accatastato ed utilizzato come garage.
Il privato ha fatto richiesta di modifica per la realizzazione dell'apertura e l'ha ottenuta dal comune.
Ora però si nota che il pavimento del locale è di 10-20 cm più basso rispetto al piano stradale (piano stradale in discesa). Questo comporterà uno scalino per entrare e quindi la difficolta di accesso delle auto e soprattutto la possibilità di allagamento in caso di pioggia.
La soluzione più evidente è quella di rialzare il pavimento del locale ma l'impresa si rifiuta adducendo al fatto che alzare il pavimento non è un modifica menzionata nel compromesso.
Manca il permesso per la realizzazione di un muro di contenimento necessario per la cotruzione di una serie di posti auto coperti nel cortile dello stabile. Uno di questi ci dovrà essere assegnato.
Nel compromesso è indicato: accatastamento e abitabilità presso il comune.
La parola è abitabilità e non agibilità
Questo lo avevamo messo per essere sicuri che ci fosse consegnato quando abitabile e quindi avremmo pagato per un appartamento subito fruibile, ma forse abbiamo sbagliato termine.
Ora credo che non termineranno i lavori per la data del Rogito ne tantomeno otterranno l'agibilità.
In tal caso cosa posso fare?
E' giusto che mi opponga all'atto? se si come?
Posso considerare il privato come inadempiente?
E considerando la qualità dei lavori eseguiti, mi è passata la voglia di acquistare questo appartamento, potrei chiedere la restituzione della caparra per inadempienza della parte venditrice? con quali nostre spese ?
Grazie