Ciao,
da qualche tempo sto cercando casa, e quando finalmente avevo trovato quella che mi piace, purtroppo ho scoperto esserci il solito inghippo...
Si tratta infatti di un appartamento costruito in edilizia convenzionata: ho letto le diverse discussioni sui forum di lavorincasa a riguardo, e mi sono un po' chiarito le idee sull'argomento, ma la mia perplessità è di natura diversa.
Infatti, tutto sommato il prezzo richiesto dal venditore è inferiore al prezzo di mercato (perlomeno paragonandolo ad appartamenti analoghi che ho visto nella stessa zona), ma resta comunque un abisso con quanto valutato dal Comune.
All'agenzia immobiliare la fanno facile (ovviamente loro non rischiano incriminazioni per truffa ai danni dello Stato...), e sono addirittura arrivati a suggerirmi una sorta di pagamento... in grigio.
Propongono infatti, per non dover versare in nero al venditore la differenza tra quanto richiesto e la stima del Comune, di fare al momento del rogito una sorta di scrittura in parallelo, in cui si dichiara che il compratore acquista dal venditore anche il mobilio, che viene pagato separatamente e in aggiunta al valore stimato dell'immobile. In questo modo (secondo loro) si riuscirebbe a salvare capra e cavoli, senza aggirare le leggi.
Ora, a parte il fatto che mi troverei in imbarazzo a spiegare ad un eventuale controllo della gdf come abbia potuto pagare qualche decina di migliaia di euro per un paio di armadi ed un tavolo, mi restano molte perplessità relativamente alla legalità di una simile operazione: pensate sia una soluzione praticabile?
So che la cosa migliore sarebbe rinunciare all'appartamento, ma visti i tempi che corrono, mi dispiacerebbe farlo...
Grazie mille in anticipo per le vostre opinioni a riguardo.