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2018-03-05 20:23:28

Abittazione a uso esclusivo


Sabine2018
login
21 Dicembre 2017 ore 11:00 4
Salve,
qualcuno mi può illuminare su questa situazione davvero penosa?
Spiego: io e l'ex marito (divorziati) possediamo 2 abitazioni al 50%.
In sede di separazione ho avuto l'abitazione dove sono residente ad uso esclusivo in quanto convivente con mio figlio.
L'altra dove ha la residenza l'ex marito, non è stata assegnata a lui dal giudice ad uso esclusivo, gli è stato chiesto, ma non concesso, (credo sia cambiata la legge).
Al momento del divorzio il giudice, mi ha revocato tale esclusività poiché mio figlio è diventato autosufficiente.
Da sempre l'ex marito vorrebbe dividere le case, ma non troviamo un accordo, in quanto quella dove sono residente ha un valore leggermente maggiore dell'altra, e io, non lavorando non posso certo pagargli il maggior valore.
Gli ho proposto di dare la nuda proprietà al figlio e l'usofrutto a noi, ma non ha accettato.
Di recente mi ha chiesto i " suoi diritti" sulla casa dove sono residente ( un affitto in pratica).
Inoltre ha dichiarato che l'altra abitazione dove è residente " è a suo uso esclusivo".
Questa cosa non mi risulta assolutamente, infatti io pago imu e tasi sull'abitazione come seconda casa.
È possibile che lui abbia ottenuto un uso esclusivo, (tramite notaio immagino) senza la mia approvazione?
Grazie, Sabine.
  • svevavolo
    Svevavolo Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 27 Dicembre 2017, alle ore 11:53
    Ciao, da quanto mi risulta la casa in comunione è di uso di entrambi, a meno che l'uso esclusivo non sia imposto (da un giudice) o concordato tra di voi; non credo che possa farlo di sua iniziativa andando dal notaio. Da quanto racconti, non credo che abbia tutti i torti a chiederti una qualche forma di indennizzo per l'uso dell'immobile. La cosa andrebbe comunque vista da vicino, leggendo eventuali atti, etc. Fareste decisamente bene a regolare la cosa con l'aiuto di notai e avvocati.

  • sabine2018
    Sabine2018 Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 27 Dicembre 2017, alle ore 15:05
    Ciao, grazie per la risposta!
    Si in effetti è un suo diritto chiedere un iindennizzo, a me e chi abita con me ( il figlio!)
    ma allo stesso tempo ho lo stesso diritto anche io!
    Solo che nel frattempo quella casa è stata ampliata ed avrà un altro valore.

    Per eseguire questo amplismento, non mi è stato chiesto nesdun permesso, non so nemmeno se è stato fatto tutto a regola oppure in modo abusivo.
    È possibile denunciare il fatto, considerando che potrei andare incontro a procedimenti ( penali/amministrativi).
    grazie Sabine k.

  • svevavolo
    Svevavolo Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 29 Dicembre 2017, alle ore 15:15
    Da quanto dici non mi sembra si stia comportando correttamente nessuno di voi due e in effetti con riguardo ad eventuali opere abusive potresti avere anche tu qualche problema in qualità di comproprietaria. Dovresti rivolgerti ad un legale, per vedere come tutelarti al meglio. E, per riprendere il discorso della precedente risposta, certo non può di sua iniziatva ottenere un uso esclusivo del bene.

  • manuelamargilio
    Manuelamargilio Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 5 Marzo 2018, alle ore 20:23
    Buongiorno, in merito al suo quesito, rilevo che l’assegnazione della casa familiare è consentita unicamente per soddisfare l'interesse morale e materiale della prole a continuare a vivere nello stesso ambiente, rispetto a quando sussisteva l’unità familiare. Infatti, come nel vostro caso l’assegnazione della casa a titolo esclusivo è venuta meno in quanto il figlio maggiorenne è diventato economicamente autosufficiente.
    A questo punto rimane il fatto che su entrambe le case vi è il diritto di proprietà di entrambi al 50%.
    Anche nella casa dove risiede l’ex marito. In proposito dubito che in mancanza di un provvedimento del Giudice vi sia un uso esclusivo della stessa.
    In presenza di comproprietà si può parlare di diritto di abitazione nei limiti della quota dell’altro coniuge.

    In ogni caso, preciso che, se suo marito dovesse, ad esempio cambiare la serratura della casa dove ritiene di avere un diritto esclusivo impedendole di godere del bene, dovrà corrisponderle un’indennità di occupazione.
    In conclusione, in mancanza di assegnazione della casa coniugale o qualora la stessa venga meno, i i il godimento dell'alloggio viene regolato in base all'art. 1102 c.c. e nessuno dei due comproprietari può impedire all'altro di partecipare all'uso dell'immobile.

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