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2006-05-02 16:53:23

Umidità di risalita capillare che sistema usare


Andrea1975
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08 Febbraio 2006 ore 16:36 18
Salve ho un problema di risalita di umidità capillare, ho letto che ci sono diversi sistemi per risolverla, ma ogni ditta che contatto dice che il sistema dell'altro è inutile e che spenderei solo soldi, chi mi può aiutare?
Ho una casa in sasso: quale il sistema migliore?
E il più economico ma soprattutto che funzioni?
È davvero urgente.
Grazie.
  • ecocomp
    0
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    Mercoledì 8 Febbraio 2006, alle ore 18:12
    Caro andrea 1975,
    ti segnalo il www.sistemaecotermo.it che a differenza dei sistemi tradizionali : chimici, elettrofisici, taglio del muro, etc, utilizza il calore portato alla radice del muro, (a filo terreno) da tubi riscaldanti posti sotto intonaco, circolanti acqua calda 30°C.
    Il pricipio fisico è quello di mantenere la temperatura del muro a ridosso del terreno ad una temperatura sempre superiore di almeno 5°C di quella del terreno a contatto con il muro.
    In questo modo si esaurisce la capacita di adesione della molecola d'acqua all'interno dei capillari del muro, annullando il fenomeno della risalita per capillarità della umidità. Naturalmente il sistema asciuga anche tutta la struttura umida, attraverso l'evaporazione lenta e continua dell'acqua presente nella muratura, grazie all'apporto di calore all'interno del muro.
    Infine, il sistema è anche un ottimo metodo radiante per il riscaldamento delle abitazioni.
    Dato le basse temperature in gioco è anche possibile utilizzare energia solare specie quando il processo di deumidificazione delle strutture murarie dovesse continuare anche nei mesi estivi.
    Il tuo caso, con i muri in sasso l'umidita è essenzialmente circoscritta alla malta fra un sasso e l'altro, infatti la pietra contiene poca umidità; altra cosa sono p.e. i muri in argilla con mattoni pieni...spero di esserti stato utile....saluti

  • radiante
    0
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    Mercoledì 8 Febbraio 2006, alle ore 19:23
    MMmmmmmm mica male come soluzione,ci si potrebbe fa un pensierino ,ha solo un costo di gestione piu alto rispetto agli altri ma è meno distruttivo che tagliare le pareti.

  • jj
    0
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    Venerdì 10 Febbraio 2006, alle ore 14:41
    Salve ho un problema di risalita di umidita' capillare, ho letto che ci sono diversi sistemi per risolverla, ma ogni ditta che contatto dice che il sistema dell'altro e' inutile, e che spenderei solo soldi chi mi puo' aiutare .
    ho una casa in sasso: quale il sistema migliore? e il piu economico ma soprattutto che funzioni? e davvero urgente.
    grazie.

    Credo che il primo da scludere sia il taglio delle pareti, nel tuo caso queste sono in pietra e quindi è pericoloso tagliarle per l'instabilità che si potrebbe causare, a differenza di quelle a blocchetti, la questione sarebbe complicata e sconsigliata, se proprio lo vuoi fare affidati a personale "veramente esperto".
    Non conosco situazioni reali da poterti consigliare, rimango sul teorico e quindi non farei altro che causare più confusione.
    Però visto che l'argomento è molto interessante potresti aggiornarci sull'evoluzione della tua eperienza, visto che l'umidità capillare è un problema comune.
    A presto ciao

  • giacuratolo
    0
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    Venerdì 10 Febbraio 2006, alle ore 17:15
    Il taglio delle pareti è da escludere a priori: fa solo danni e presto sarà una pratica fuorilegge. non è infatti contemplata in zone sismiche e l'italia presto sarà tutta zona sismica.
    il sistema del riscaldamento proposto dal nostro amico mi sembra molto interessante tra le altre cose, come faceva notare radiante, non è invasivo.
    se l'umidità non supera una certa soglia (e questo lo puoi provare con un igrometro) puoi affidarti ad un intonaco macroporoso deumidificante; ha caratteristiche molto valide e non devi stravolgere niente con buchi o tagli.
    si tratta di togliere il vecchio intonaco e sostituirlo con questo tipo di prodotto. se ti interessa posso darti qualche dritta in+.
    saluti giacuratolo

  • ecocomp
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Sabato 11 Febbraio 2006, alle ore 12:01
    Caro radiante,

    il maggior costo di esercizio è essenzialmente dovuto al calore necessario per far evaporare l'acqua (umidità) presente nelle murature. Per contro ad ogni 1% in peso di acqua evaporata hai un maggior beneficio in termini di miglior isolamento del muro, il coefficente di conducibilità dei materiali costituenti la muratura si riduce del 8%, vedere la tabella UNI 10351, "Conduttività termica e permeabilità al vapore" dei materiali da costruzione.
    In conclusione, dopo la prima stagione di funzionamento invernale, ti troverai una struttura più isolante (l'acqua è un ottimo conduttore del calore), un muro più asciutto, un risparmio di combustibile dovuto alla diminuzione del coefficente di trasmissione globale dei muri.....saluti a tutti

  • jj
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 13 Febbraio 2006, alle ore 09:55
    Ciao ecocomp,
    il discorso è molto interassante, mi sembra di aver capito che si potrebbe risolvere il problema dell'umidità con un riscaldamento a parete, però per questo tipo di riscaldamento è necessaria una coimbentazione del muro per non fra disperdere tutto il calore all'esterno? Se così fosse coimbentando le pareti internamente i muri non si aciugherebbero..!!!
    Spero di aver esposto con chiarezza il mio dubbio(anche se ne dubito fortemente).
    Grazie

  • ecocomp
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 14 Febbraio 2006, alle ore 19:11
    Ciao JJ,
    La tubazione riscaldante e deumidificante viene messa alla radice del muro a circa 100-200 mm dal terreno, meglio sarebbe in corrispondenza del massetto del pavimento, in modo di creare una striscia attemperata proprio dove l'acqua sale dal terreno per capillarità.
    Il flusso termico all'interno della parete si propaga per buona parte in verticale, verso l'alto, le dispersioni orizzontali verso l'esterno sono veramente modeste.
    La temperatura del muro all'esterno, in corrispondenza della tubazione riscaldante è solo di 1-2°C superiore alla temperatura della restante parte del muro.
    Naturalmente, le altre tubazioni riscaldanti poste più in alto, con funzione di solo riscaldamento, possono alloggiare contro un pannello isolante.
    La mia esperienza in edifici antichi con muri in pietra o mattoni pieni, con spessori di 500 mm. ed oltre, è stato di previleggiare l'effetto deumidificante del sistema, ottenendo la scomparsa della umidità su tutta la muratura, con ottimo risultato riguardo il migliorato isolamento delle murature e la conseguente riduzione dei consumi di combustibile...saluti a tutti...

  • jj
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 15 Febbraio 2006, alle ore 11:07
    Grazie mille questa soluzione mi serviva proprio.
    Ciao

  • kaiser soze
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 15 Febbraio 2006, alle ore 18:24
    Ma quanto costerebbe?

  • ecocomp
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 16 Febbraio 2006, alle ore 19:04
    Quanto costerebbe ??:
    -Il sistema di deumidificazione termica è quello di un impianto a parete radiante, con tubi in rame distribuiti lungo le pareti, in genere confrontabile con il costo di installazione del pavimento radiante.
    -Il cosumo di energia termica per far evaporare l'acqua è quello di evaporazione, cioè un mc. di metano che ha un contenuto energetico di 9,6 kW, fa evaporare circa 12,6 lt. di acqua, il metano costa circa 0,6 ?/mc.
    -Per contro i sistemi di deumidificazione tradizionali (chimici, elettrofisici, taglio del muro, etc) costono mediamente 2/300 ? per metro lineare di muro trattato.....puoi divertirti a fare un pò di conti...salute a tutti

  • magikal
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 17 Febbraio 2006, alle ore 08:29
    Ciao a tutti, trovo l'argomento molto interessante.

    Anche la mia casa ha problemi di umidità di risalita (muri in pietra molto spessi) che non mi permettevano di pensare ad installare un cappotto.

    Se questo sistema funziona risolvo parecchi problemi.. solo una cosa mi chiedo: visto che devo fare l'impianto di riscaldamento da zero e dovrei passare in facciata esterna proprio all'altezza del pavimento interno, l'azione riscaldante dei tubi che portano l'acqua ai radiatori interni è sufficiente per eliminare l'umidità con il metodo descritto? Consideriamo l'acqua circolante a circa 50 gradi.

    In pratica, va bene mettere tubi all'esterno della facciata anzichè all'interno come da voi indicato? A logica dovrebbe funzionare lo stesso.

    E potrei così installare il cappotto.

    Grazie in anticipo.

  • ecocomp
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Domenica 19 Febbraio 2006, alle ore 18:21
    Le tubazioni deumidificanti e riscaldanti vanno poste sotto intonaco nella faccia interna della parete (verso l?ambiente abitato), riporto un brano ricavato dalla relazione presentata al Convegno AICARR del maggio 2005, ? Un sistema di riscaldamento e di deumidificazione delle strutture murarie, per edifici museali, storici, religiosi.? www.sistemaecotermo.it , che tratta l?argomento in modo più sistematico.



    La barriera termica orizzontale, viene posta alla radice della muratura (zoccolo), a ridosso del terreno (piano terra, vedi fig.1). Lo scopo è quello di fermare la risalita dell?acqua per capillarità dal terreno, infatti se la temperatura superficiale dei capillari è mantenuta al di sopra della temperatura del terreno, (inverno 10°C, estate 15°C), la sua forza di repulsione ha il sopravvento sulla forza di attrazione delle molecole dell?acqua. In questo modo non si ha più apporto (travaso) di acqua dal terreno sulle superfici bagnate dei capillari già dal primo momento di accensione dell?impianto e le fondazioni rimangono asciutte e libere dalla pressione dell?acqua.
    I sistemi attualmente impiegati per contrastare l?umidità di risalita per capillarità nelle strutture murarie: sistemi meccanici, chimici, elettrofisici, etc, non portano nessun beneficio riguardo l?umidità di condensazione provocata dall?aria sulle pareti fredde, anche nei mesi estivi, ne tanto meno possono portare i benefici dovuto alla maggior temperatura del muro rispetto alle temperature più basse del terreno.
    La temperatura dell?acqua circolante nella tubazione riscaldante che costituisce la barriera termica ( circuito di base ) dovrà essere almeno di 25°C, per garantire l?effetto barriera tutto l?anno. Data la modesta temperatura del fluido riscaldante è possibile alimentare i circuiti con energia solare in maniera autonoma. E? interessante notare come tutta la massa costituente il nodo di fondazione (muro-basamento), diventa un capace accumulatore dell?energia termica, il sistema può fermarsi per parecchi giorni senza che venga meno l?effetto di protezione della barriera.
    L?esperienza finora ottenuta su decine di applicazioni, mette in risalto alcuni principali benefici della barriera termica nelle strutture murarie di antichi edifici adibiti a musei o ad altri usi, specie se confrontati con sistemi a convezione (radiatori, ventilconvettori, o sistemi del tipo a ?tutt?aria?), ossia:

    - Uniformità della temperatura superficiale delle strutture murarie

    - L?aria dell?ambiente assume una temperatura identica a quella dei muri e non più elevata come avviene per i sistemi di riscaldamento a convezione (a tutt?aria)


    - L?infiltrazione di aria esterna dai serramenti, fessurazioni, etc. (ricambi d?aria naturale) è limitata (trattandosi di un sistema ad irraggiamento non c?è circolazione d?aria), per questo motivo l?umidità assoluta dell?aria degli ambienti è costante e non occorrono sistemi di umidificazione forzata.

    - Con ricambi d?aria ridotti, i valori termoigrometrici dell?aria ambiente sono stabili, e controllati attraverso il rilevamento e il controllo della temperatura del fluido scaldante in relazione alle condizioni climatiche esterne.

    - La temperatura dell?aria ambiente può essere mantenuta a bassi valori (16-18°C) più che soddisfacente per gli edifici museali, evitando di utilizzare la stessa aria per riscaldare gli ambienti (vedi punto 3), che altrimenti andrebbe riscaldata almeno fino a 35°C. Come è noto l?aria è anche un pessimo fluido per trasportare l?energia, dato il basso calore specifico e l?elevato volume specifico, infatti bisognerebbe movimentare una massa d?aria elevata non proprio ideale per le strutture e la conservazione delle opere d?arte.

    - L?aria ambiente è essenzialmente in stato di ferma, per cui non vi è trascinamento di polvere, germi e sostanze volatili che andrebbero a depositarsi sugli oggetti, tappezzerie, quadri, etc.

    - Il fabbisogno di energia termica per il mantenimento delle condizioni ottimali e di benessere è ridotta fino al 50%-60% specie per ambienti con altezza di 4-5 mt. rispetto ai sistemi convettrici

    - Eliminazione dell?umidità di condensazione sulle pareti del vapor d?acqua presente nell?aria.

    - L?eliminazione della umidità nei muri produce una significativa riduzione del coefficiente di trasmissione termica, in virtù della diminuita quantità di acqua presente nella struttura muraria.


    Dalle tabelle UNI che danno le caratteristiche fisiche dei materiali da costruzione, si rileva che ad ogni 1% in peso di riduzione della presenza di acqua nella muratura si ha una riduzione del coefficiente di conducibilità pari all?8%, in definitiva più il muro è umido più dissipa calore verso l?esterno, come è noto l?acqua ha una elevata conducibilità termica?.saluti a tutti?

  • tony41
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 22 Febbraio 2006, alle ore 12:59
    Caro ecocomp, se capisco bene il sistema raggiunge due risultati, l'asciugatura dei muri quando vi è presenza di acqua, e il riscaldamento dei locali abitati. In realtà avrei dovuto comprare due sistemi, quello per togliere l'umidità (iniezione di sostanze chimiche nei muri, facendo buchi lungo i muri per introdurre il prodotto) e quello per riscaldare come il pavimento riscaldante, è così ?, ciao.

  • ecocomp
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 27 Febbraio 2006, alle ore 19:11
    Caro Tony41,

    hai inteso perfettamente, due tubi alla radice del muro per fermare l'umidità di risalita, due-tre tubi riscaldanti posti ad altezze diverse per avere la parete attemperata e radiante verso l'ambiente.

    PS. vedo negli ultimi post un pullulare di consigli verso l'impiego dei radiatori, "ragazzi" documentativi sui vari forum, basta radiatori, ormai la scelta va verso sistemi radianti, che assicurano un sacco di vantaggi rispetto i radiatori, non ultimo il minor consumo di combustibile di circa il 30%. Invito tutti a visitare la 35° Mostra Convegno Expocomfort, alla nuova Fiera di Milano, Quartiere Rho, in cui è possibile documentarsi e avere le informazioni necessarie, io andrò domani e mercoledi, e poi vi saprò dire....ciao a tutti....

  • ing.minozzi
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 5 Aprile 2006, alle ore 17:44
    Mi permetto di dire la mia:

    ...a prima vista (e quindi forse sbagliando) il primo suggerimento mi sembra un tantino interessato, ma questo non significa che debba essere sbagliato.

    Però per come viene affrontato il problema umidità, valutando anche il sito consigliato, mi sembra un sistema "adattato" e poco approfondito. A rovinare i nostri intonaci non è solo l'umidità di risalita, ma i sali in essa presenti e l'evaporazione della stessa magari per decenni. Tutto questo non viene minimamente affrontato.

    Certamente i sistemi di riscaldamento radianti si stanno dimostrando i migliori sotto tutti i punti di vista, a patto però che il beneficio sia rivolto all'interno dell'abitazione: come per il riscaldamento a pavimento è necessario creare intorno alle tubature, tranne che verso l'alto, un boun strato di isolamento termico proprio per non disperdere il calore verso l'esterno.....con questo sistema mi sembra avvenga l'opposto con un conseguente maggior consumo termico.

    Inoltre il sistema viene definito poco invasivo: fare 1 o più tracce rettilinee per posizionare dei tubi di rame di 12/18 mm un centimetro sotto l'intonaco (magari in una muratura in sasso) mi sembra tutt'altro che poco invasivo.
    Tutto è fattibile quando si opera in un immobile in fase di completa ristrutturazione, ma pensiamo ad una casa abitata con già il suo impianto di riscaldamento....di fatto i metodi oggi utilizzati (resine + intonaco macroporoso o elettroosmosi) possono quasi sempre essere applicati dall'esterno: all'interno basta ripristinare l'intonaco rovinato.

  • arwen
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 1 Maggio 2006, alle ore 23:53
    Salve a tutti, avendo un problema di risalita capillare sto leggendo di tutto, ma finora non ho ancora le idee molto chiare; qualcuno ha sentito parlare del sistema Speedy? Qualcuno lo ha usato? Se si, con successo? Sulla carta sembrerebbe l'uovo di Colombo, semplice, efficace e naturale, per maggiori informazioni visitate il sito www.humiditystop.it, se c'è qualcuno che mi può aiutare grazie.

  • anto_pappa
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 2 Maggio 2006, alle ore 16:10
    Guarda io non la conosco ma ho provato un sistema simile che prevede di iniettare nel muro una soluzione impermeabilizzante e devo dire che ha funzionato. Ovvio devi considerare i costi del materiale(che sono elevati ma sempre minori di quelli da sostenere per costruire un nuovo muro con coibentazione)

  • ing.minozzi
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 2 Maggio 2006, alle ore 16:53
    Salve a tutti, avendo un problema di risalita capillare sto leggendo di tutto, ma finora non ho ancora le idee molto chiare; qualcuno ha sentito parlare del sistema Speedy? Qualcuno lo ha usato? Se si, con successo? Sulla carta sembrerebbe l'uovo di Colombo, semplice, efficace e naturale, per maggiori informazioni visitate il sito www.humiditystop.it, se c'è qualcuno che mi può aiutare grazie.


    Il metodo Achille Knapen a cui questo sistema fa riferimento è valido solo in teoria, e cioè che sì il funzionamento è come descritto, ma le quantità di acqua evaporata è totalmente insufficente ad asciugare o mantenere asciutto un muro.
    Basta pensare che per ascugare un muro, trattato con iniezioni di resine o taglio meccanico, occorre un intonaco macroporoso (cosiddetto deumidificante) per tutta la lunghezza del muro (come per il metodo citato) ma per un'altezza pari ad almeno 1 metro sopra il limite di risalita capillare: è semplice fare il confronto tra le due superfici di evaporazione dal quale risulta che quella creata con dei piccoli fori è nettamente inferiore.

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