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2011-03-16 21:56:08

Struttura cappotto interno con dentro impianto elettrico


Divingjoy
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04 Febbraio 2011 ore 11:57 8
Buongiorno a tutti!
Devo creare un cappotto interno ad un edificio in classe energetica D, e prevedere di far correre i nuovi impianti elettrici a norma all'interno del cartongesso che "chiuderà" verso l'interno il cappotto. Specifico che si tratta di ristrutturazione di un edificio del 1968 in mattone pieno doppia fila con mattone faccia a vista (non è prevista nè possibile intonacatura o cappotto esterno) e con prevista sostituzione di tutti gli infissi esterni con infissi ad alto rendimento. Il riscaldamento sarà a termosifone e la casa è sita a Padova (temp. invernale minima -2; media di gennaio sullo 0; max estiva 30 gradi, media di luglio 25 gradi; alta umidità esterna; la casa attualmente non presenta segni di umidità interna nemmeno al seminterrato - ultima dipintura 1980, e i muri interni sono attualmente rifiniti a gesso).
Il mio architetto mi propone la seguente soluzione per il cappotto interno in cui far correre anche il nuovo impianto elettrico: dall'esterno all'interno metterebbe 4 cm di poliuretano (tipo Styrodur, per intenderci), poi lana di roccia e infine il cartongesso, con uno spessore finale totale di 10 cm.. Vorremmo chiedere la legge 55%. Questa soluzione è adeguata? Non è che mi trovo con condensa e muffe? L'architetto dice infatti che con Styrodur e con lana di roccia non è necessaria barriera al vapore perché è già presente, ma dai post che leggo non mi pare che sia così... Perdonate ma comincio ad avere i miei dubbi su quel che mi dice l'architetto e ho urgenza di capire cosa fare. Inoltre, dovrei prevedere che il cartongesso arrivasse fino al massello del pavimento (che poserò a seconda delle stanze un parquet o pietra naturale), o che si fermasse prima dell'altezza prevista del pavimento dopo la posa? Ci sono altre cose che dovrei tenere in conto? Specifico anche che sto cercando di svolgere i lavori il più possibile in economia... Grazie per l'aiuto, non so più dove sbattere la testa!
  • robire
    Robire Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 4 Febbraio 2011, alle ore 12:28
    Io il problema della condensa l'ho avuto sostituendo i soli infissi!
    quelli vecchi eran tutto uno spiffero e questo ha fatto la differenza, se il cappotto è studiato bene basta ritrovare la giusta routine nel ricambio d'aria.

    sul fatto di ottenere il 55% credo che devi farti consigliare dal tecnico che farà la pratica, se non sbaglio ci son dei limiti da rispettare e degli obbiettivi da raggiungere.

  • toplevel
    Toplevel Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 4 Febbraio 2011, alle ore 13:36
    ... prevista sostituzione di tutti gli infissi esterni con infissi ad alto rendimento.
    Il mio architetto mi propone la seguente soluzione per il cappotto interno in cui far correre anche il nuovo impianto elettrico: dall'esterno all'interno metterebbe 4 cm di poliuretano (tipo Styrodur, per intenderci), poi lana di roccia e infine il cartongesso, con uno spessore finale totale di 10 cm.. Vorremmo chiedere la legge 55%. Questa soluzione è adeguata? Non è che mi trovo con condensa e muffe?
    ...dai post che leggo non mi pare che sia così... Perdonate ma comincio ad avere i miei dubbi su quel che mi dice l'architetto e ho urgenza di capire cosa fare.
    ...Ci sono altre cose che dovrei tenere in conto? Specifico anche che sto cercando di svolgere i lavori il più possibile in economia... Grazie per l'aiuto, non so più dove sbattere la testa

    i tuoi dubbi sono più che legittimi.
    quanche suggerimento posso fornirtelo volentieri.
    un cappotto interno in materiali impermeabili e scarsamente (per non dire del tutto) traspiranti impedirebbero, di fatto, la traspirazione dell'involucro edilizio dei vapori prodotti dalle attività domestiche, a meno che non decidi di smettere di respirare, fare la doccia, cucinare,...quindi le muffe sono in agguato.
    fai attenzione alle lane minerali in quanto le fibre sono potenzialmente pericolose in quanto inalabili.
    sostituire degli infissi con quelli ad alto rendimento energetico ti porterà benefici relativi in quanto le superfici disperdenti sono quelle delle pareti, soffitti e pavimenti; queste andrebbero adeguatamente isolate perché con superficiè più ampia, quindi più disperdenti.
    quali altre soluzioni hai preso in considerazione?
    te lo chiedo perché vi sono in commercio altre soluzioni che possono risolverti tutte le tue esigenze in un colpo solo.
    ti mando un mp.

  • claudiotermografia
    Claudiotermografia Ricerca discussioni per utenteNessuna
    Venerdì 4 Febbraio 2011, alle ore 13:49
    Personalmente sono contrario all' utilizzo della lana di roccia o similari all' interno delle abitazioni

    Ricordo che lo stirodur fa da barriera al vapore per tanto considerando anche tutto il vapore acqueo quindi è logico pensare che con la sostituzione degli infissi e tale isolamento tuttò il vapore acqueo sarà assorbito da altre strutture, dato che non è possibile eliminare tutti i ponti termici esistenti agendo dall' interno e che per conoscere la loro distribuzione è necessaria una termografia è logico aspettarsi l'insorgenza di muffe più o meno ampie

    personalmente se si opta per questa soluzione è opportuno valutare l'installazione di una ventilazione con recupero di calore. e realizzare un sottofondo basico che non permetta la fa formazione di muffe

  • rurik
    Rurik Ricerca discussioni per utenteManiscalco Sas
    Venerdì 4 Febbraio 2011, alle ore 20:13
    Dico la mia:

    L'uso di una controparete interna in cartongesso la vedo bene per poter isolare e contemporaneamente far passare gli impianti in parete.
    Per il tipo di materiali e l'eventuale problema di condensa interstiziale (all'interno della controparte o tra i materiali isolanti) lascio la parola a qualche termotecnico.

    Riguardo l'uso della lana di roccia/vetro non vedo tutto questo allarmismo inquanto i materiali in materassino che si adoperano in questi casi sono resinati e non permettono la formazioni di polveri (che sarebbero effettivamente dannose); oltretutto sono cofinati molto bene all'interno delle intercapedini.

    Ulteriore cosa che non condivido è il problema della "traspirazione"... come se un muro da 25cm di mattone e due strati di intonaco permettesse il passaggio di vapore tale da regolare velocemente gli eccessi di umidità .....in quanto tempo?
    Semmai è utile un materiale che possa "assorbire" temporaneamete un eccesso di umidità per poi rilasciarlo, quindi il cartongesso può anche adare bene.

    Chiaro che l'umidità rimane dentro...e se è troppa deve essere evacuata, se non altro per il confort e la salubrità dell'ambiente.

    Il problema dei ponti termici invece è senz'altro pericoloso per i motivi che tutti sappiamo... ho personalmente esperienze di locali finiti come quelli che vengono qui descritti e riscaldati a 24° con umidità superiore al 60 65% di giorno, e a 17-19° di notte... risultato: nessuna nessuna condesa... perché ben isolati e senza ponti termici.

    Ps. a soffitto si può fare un ribasso in aderenza anche di soli 5cm.

    Saluti, Marco

  • toplevel
    Toplevel Ricerca discussioni per utente
    Sabato 5 Febbraio 2011, alle ore 14:02
    Dico la mia:
    L'uso di una controparete interna in cartongesso la vedo bene per poter isolare...

    Ulteriore cosa che non condivido è il problema della "traspirazione"... come se un muro da 25cm di mattone e due strati di intonaco permettesse il passaggio di vapore tale da regolare velocemente gli eccessi di umidità .....in quanto tempo?
    Semmai è utile un materiale che possa "assorbire" temporaneamete un eccesso di umidità per poi rilasciarlo, quindi il cartongesso può anche adare bene...
    Marco

    gentile marco,
    a me piace ragionare sulle cose, e se fornisco un consiglio lo faccio gratuitamente e a ragion veduta.
    se mettiamo a confronto i coefficienti di permeabilità del mattone pieno (come nel caso specifico di divinjoy) possiamo notare che esso risulta pari a 6, esattamente come il cartongesso, mentre il coefficiente di permeabilità di un cartongesso accoppiato o meno ad una lastra in poliuretano/polistirolo/polistirene varia da 100 a 210, quindi 35 volte meno traspiranti del mattone pieno il quale "naturalmente" si lascia attraversare dai vapori prodotti dalle attività domestiche. tale attraversamento è continuo nel tempo e se lo esprimiamo in g/mq/24h i grammi evacuati nell'intero arco di giornata sono parecchi, i quali andrebbero comunque moltiplicati per le superfici murarie che racchiudono l'involucro edilizio. questo è il motivo per cui nelle case così costruite difficilmente si verificano condensazioni.
    se inversamente foderiamo le pareti con cartongesso e materiali sintetici rendiamo più o meno stagno l'ambiente; anche se il cartongesso in qualche misura assorbe, le quantità in gioco sono ridotte dato lo scarso spessore dello stesso, limitatamente e proporzionalmente al suo spessore. tra l'altro questo tenderebbe a "svirgolare", deformandosi se vi sono forti concentrazioni di UR. conosci qualcosa di più assorbente del cartone+gesso? inoltre chiedo: una volta imbibito, come potrà evaporare il liquido accumulato nello spessore di cartongesso se non assorbendo calore dall'ambiente e rievaporandolo nell'ambiente stesso?
    un discorso a parte merita l'accoppiamento del cartongesso con coibente in lane minerali; al di là della tossicità o meno delle fibre e della loro inalabilità, queste, se non adeguatamente sigillate, tendono ad assorbire buone quantità di umidità attinta dall'ambiente con la conseguenza che si "appesantiscono" e si "afflosciano" alle spalle del cartongesso (o all'interno delle intercapedini, come spesso mi è capitato di verificare, trovandole ammassate al piede della muratura completamente inzuppate d'acqua) svolgendo quindi una funzione completamente inversa rispetto a quella per cui era stata progettata.
    ergo rimango fautore dell'isolamento solo se traspirante e non stagno. a tal proposito scarica questo: http://www.pianetascuola.it/risorse/media/secondaria_secondo/costruzioni/koenig_schede/bioeco_schede_pdf/15_bioeco.pdf
    resto in attesa di tuoi commenti o correzioni.

  • rurik
    Rurik Ricerca discussioni per utenteManiscalco Sas
    Lunedì 7 Febbraio 2011, alle ore 20:01
    Ti ringrazio per la pacatezza e la esaustiva spiegazione, della quale non posso che condividere le conclusioni.
    Non volevo assolutamente mettere in dubbio la correttezza del tuo precedente post, ma volevo solo sottolineare che spesso tanti calcoli sulla traspirabilità delle murature diventano praticamente inutili nel momento in cui si "conduce" l'ambiente/abitazione con un minino di buon senso (infatti ho parlato di "velocità" con la quale si ha la traspirazione)... che nel caso specifico sta nell'arieggiare (manualmente o meccanicamente) il locale troppo umido (non si vive senz'altro bene con umidità elevate).

    Non riesco ad aprire il link che hai mandato.

    Cordialmente Marco

  • toplevel
    Toplevel Ricerca discussioni per utente
    Martedì 8 Febbraio 2011, alle ore 13:07
    Figurati marco, non c'è di che.
    il link copialo ed incollalo nella casella di ricerca di google o altro motore di ricerca.
    è un articolo molto interessante.

    saluti

  • divingjoy
    Divingjoy Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 16 Marzo 2011, alle ore 21:56
    Vi ringrazio tutti! Certo ora nn so proprio come risolvere il problema e sono più preoccupata di prima... qualcuno ha una soluzione alternativa, oltre ad aver evidenziato le problematiche di quella che mi è stata proposta? Arieggiare non sarebbe sufficiente? L'installazione di un sistema di deumidificazione non è possibile per vari motivi.
    Grazie!

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