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2012-10-27 14:29:39

Situazione paradossale linea vita


Walchy
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17 Ottobre 2012 ore 12:13 5
Un cordiale saluto a tutti; questo e' il mio primo post nel forum lavorincasa e vi presento la situazione nella quale mi sono venuto a trovare, sperando di non annoiarvi perche' e' un po' lunga.
Possiedo una casetta bifamiliare costruita nel 1989 e dal 3/7/2009 e' installato un impianto fotovoltaico totalmente integrato. Quest'anno volevo raddoppiarlo, ho trovato la ditta che utilizza identici pannelli e metodo (totalmente integrato).
La casa e' sottoposta al vincolo beni ambientali perche' sorge a 130 metri da un ruscello percio' ogni modifica esterna ne deve richiedere il parere.
L'installazione dei pannelli e' attivita' libera, ma il mio comune (prov. Vicenza) ha deciso che gli edifici nuovi o storici o quelli sottoposti al vincolo ambientale devono installare obbligatoriamente la linea vita. Mio cognato, medico Spisal e consulente del tribunale di Venezia, che ha contribuito alla stesura della legge sulla linea vita, ha confermato che l'installazione dei pannelli e' LIBERA ATTIVITA' e le richieste del comune sono un abuso. (Naturalmente siamo d'accordo che la salvaguardia della vita umana abbia la precedenza).
Mi sono rivolto ad uno studio d'ingegneria edile, hanno fatto il progetto della linea vita e dei ganci; nella falda sud, data la presenza di 16 pannelli, non e' possibile installare tutti i ganci, come nella falda nord, allora e' stata disegnata un'impalcatura lato sud-sudovest da utilizzare in caso di necessita' di lavori sui vecchi pannelli. E' stata fatta richiesta all'ULSS che ha risposto evasivamente, ma senza dare l'assenso. Io voglio fare tutto in regola, sono anche coperto dall'assicurazione che pagherebbe gli interventi, impalcatura compresa, per cui sarei stupido a far salire sul tetto delle persone senza sicurezza; purtroppo la zona sud e parzialmente la sud est non possono ospitare i ganci, ma solamente l'impalcatura. Tutto cio' mi sta costando un capitale e non so che via prendere, l'ingegnere che se ne occupa mi ha detto che trovera' una soluzione, ma con l'ufficio tecnico comunale non ne sono sicuro. Mi sembra che qualcuno si sia rivolto anche al TAR perche' il direttore dell'ULSS risponde sempre cosi'. La regione Veneto scrive che si possono richiedere deroghe, poi comunica alle Ulss di non derogare. Deroghe che, comunque, fanno fare lavori in totale sicurezza. Cosa posso fare? L'ingegnere ha detto che fara' il possibile, intantanto i mesi passano, passano, passano........Grazie per la lettura.
  • consulente
    0
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    Mercoledì 17 Ottobre 2012, alle ore 14:16
    Purtroppo per poter rispondere in maniera adeguata occorre leggere con attenzione le norme dettate dalla Regione Veneto.
    Intuitivamente posso dire che se l'ingegnere ha proposto una soluzione esecutiva, l'amministratore pubblico, in evidenza a una propria interpretazione, deve dare conto basandosi su norme specifiche.

    Se vi è un vuoto nel regolamento, non spetta chiaramente al cittadino di interpretare la giusta soluzione, perdendo inutilmente tempo e risorse.
    Per questi casi occorre andare alla fonte, come ad esempio con il Dirigente del settore urbanistico, nel caso del Comune, e con il Direttore Generale dell'Usll.

    Se il problema persiste esistono le vie legali.

  • walchy
    0
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    Mercoledì 17 Ottobre 2012, alle ore 15:30
    Grazie. Devo precisare che nella mia domanda c'e' un piccolo errore per il ponteggio: ho scritto parzialmente ad est invece che parzialmente ad ovest. Ad est della mia abitazione c'e' il tetto del vicino adossato al mio.
    Il geometra, che da anni lavora all'ufficio tecnico nel settore ambiente, e' stato spostato da alcuni mesi all'edilizia privata come primo responsabile, chi lo precedeva se n'e' andato e lui segue pedissequamente le linee guida. L'ufficio tecnico non si interessa della linea vita, sembrera' strano, ma mi e' stato risposto che per loro vale l'indicazione dell'USL e che nei progetti vari sia disegnata e firmata dal tecnico responsabile.
    E' una situazione veramente paradossale, un amico geometra che precedentemente lavorava in questo settore mi ha fornito la risposta dell'USL ancor prima che arrivasse all'ufficio tecnico;
    esaminate la richiesta in oggetto rileviamo che in quanto ci avete inviato non risultano adeguatamente documentate:
    a) le caratteristiche dell'edificio che lo fanno rientrare tra le tipologie previste dal cap 1.5 dell'allegato B DGRV 97/12;
    b) le caratteristiche delle misure di prevenzione predisposte (Strutturali ed organizzative, p.e. organigramma, procedure di sicurezza, ecc). Inoltre non e' dichiarato se il ponteggio sara' una struttura fissa o temporanea.
    Pertanto non e' possibile procedere per la verifica tecnico-discrezionale (In pratica dire si o no definitivo ed in quest'ultimo caso che faccio? Pago l'ingegnere progettista e la penale per il contratto del fotovoltaico?
    In pratica e' la risposta fotocopia che hanno dato per altri casi simili al mio che io stesso ho letto. In pratica a me manca l'inserimento di 2-3 ganci nel lato ovest della falda sud, tutto il resto sarebbe a norma: linea vita e 4 ganci nella falda nord, 1 gancio falda sud e 1 gancio all'uscita dal lucernario da 1/2 mq.
    Come si fa a chiedere se il ponteggio sara' permanente o temporaneo? Quale abitazione ce l'ha cosi'?
    In pratica solamente la risposta positiva dell'USL puo' far andare avanti la pratica. Avete mai avuto notizia di casi simili?

  • lollolalla
    0
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    Mercoledì 17 Ottobre 2012, alle ore 15:35
    Il tuo non è un intervento in libera attività, proprio perché c'è un vincolo sull'immobile. Quindi autoprizzazione paesaggistica prima, DIA/SCIA/CIAL dopo, a seconda delle NTA e regolamenti comunali (ci sono comuni che pretendono la vecchia DIA anche per manutenzione ordinaria. Ne sto facendo una, per esempio, per aprire una finestra su un cortile interno).
    Inoltre verifica bene se ricadi nella procedura paesaggistica semplificata perché se superi i 25mq di impianto vai nell'ordinaria (quindi 5 mesi solo per la paesaggistica, più eventuali integrazioni richieste che allungano i tempi).
    Se il Comune ha imposto la linea vita per chi fa manutenzione straordinaria dei tetti o anche per l'installazione di impianti ftv ove necessario, non hai alternative che adeguarti.
    Prova a presentare il tuo progetto al Comune: nel progetto non è necessario installare la linea vita ovunque, ma dei sistemi di sicurezza per le manutenzioni ordinarie in copertura. E' ovvio che se presenti un progetto in cui prevedi che il manutentore dei pannelli (per intenderci colui che va su con lo spazzolone per pulirli e stà su non più di un paio d'ore) debba prima installarsi 30mq di ponteggio, parapetti e quant'altro... non ci crede nessuno!

    Una curiosità... come hai fatto ad installare i precedenti pannelli senza autorizzazione comunale?

  • walchy
    0
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    Mercoledì 17 Ottobre 2012, alle ore 17:53
    Quando ho installato i primi pannelli fotovoltaici nel 2009, la linea vita non era necessaria.
    Il progetto per i nuovi pannelli, con superficie inferiore a 25 Mq, e' stato presentato in comune con tanto di linea vita, ganci ed impalcatura di completamento sud e sud-ovest (da installare per l'eventuale sostituzione dei primi pannelli malfunzionanti o rotti che coprono longitudinalmente tutto il tetto per un'altezza che e' poco meno della meta' della falda a sud, in 2 file fino alla grondaia e ci si potra' lavorare, se necessario, solamente con l'impalcatura). L'ufficio tecnico comunale ha affermato che loro non si interessano dell'installazione delle linee vita, la vogliono vedere nei progetti, con firma dell'ing. progettista e/o con avallo dello spisal. E' assurda la distinzione fra case storico artistiche o nuove o soggette ai beni ambientali (vedi primo post) e le altre case, come se ci si possa far male o morire solamente nelle prime tre, le altre non ne necessitano. A questo punto chiedo cosa si possa fare dato che l'unico responsabile della pratica e' il geometra comunale spostato dai beni ambientali all'edilizia pubblica. Ripeto: con la linea vita ed i ganci in progetto, nessuno si puo' far male, nemmeno l'antennista o qualche muratore perche' sulla falda a sud non ci saranno praticamente piu' tegole e alle grondaie a sud e parzialmente a sud ovest si accedera', come gia' adesso, solamente con impalcatura. I nuovi pannelli lasceranno spazio per un lucernario da 1/2 metro quadro, per 1 gancio vicino ad esso ed un altro posto appena sopra i vecchi pannelli. Per la falda a nord andrebbe tutto bene.

  • nabor
    0
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    Sabato 27 Ottobre 2012, alle ore 14:29
    Buongiorno, quesito interessante, ma temo necessario un ricorso al TAR Veneto...

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