Parere muratura

Personalmente non amo gli isolanti sintetici e la malta cementizia.

E' uno spessore notevole, anche se credo (per una questione semplicemente economica/benefici), che la collocazione di una fila di laterizi esterna + intonaco poteva essere sostituita da un tradizionale cappotto con finitura ai silicati.
Questa chiaramente è una mia interpretazione, poi ogni tecnico ha una sua opinione.
Una delle cose necessarie comunque è il taglio dei ponti termici.

Pensa che io ero dubbioso proprio sullo spessore, poiché i blocchi di Poroton si possono avere anche da 30/38 cm, il mio terrore è che 25 fossero pochi.

Il costruttore non ama i cappotti, non li usa proprio nelle sue costruzioni, preferisce il doppio muro con il panello isolante in mezzo.

A me disse che così "la costruzione mi costa di più ma oltre ad avere un prodotto di maggiore qualità, si evitano tutti i problemi derivanti dalla fragilità del capotto" utile, secondo lui, a rivestire gli edifici pre-esistenti o risparmiare sui costi di costruzione.

Ma tralasciando le preferenze, che sono soggettive, a me interessa sapere se la muratura è oggettivamente valida per un abitazione costruita oggi (cioè con gli standard costruttivi di oggi).

Ho chiari i benefici dei cappotti di cui si parla tanto, la domanda è: un muro così composto mi porta almeno gli stessi benefici?

Saluti
IOS

A mio modesto avviso, con un muro di tamponamento a doppio strato si tratterebbe di capire come pretende di evitare i ponti termici che si creano in corrispondenza delle solette e delle colonne portanti.
Ok la fragilità del cappotto, ma è proprio il fatto di stare all'esterno dello scheletro in c.a. che gli conferisce determinate doti prestazionali.
Il valore di trasmittanza del muro ha in questo caso una valenza piuttosto relativa.
Per quanto attiene alle preferenze, ovviamente opinabili, il discorso è anche di salubrità dell'immobile.
Il cemento, in assenza di opportuni accorgimenti, contiene (e rilascia) cromo esavalente.
Valuterei, almeno all'interno, l'uso di calce idraulica che, tra le altre cose, ha la capacità di assorbire e rilasciare vapore.

Non potrebbero essere rivestiti anche i pilastri portanti prima con l'isolante e poi con il muro esterno?

cioè, il muro esterno, non potrebbe essere "esterno a tutto" ?

per la soletta c'e' scritto:

La coibentazione del primo piano abitativo sarà costituita da pannello in polistirene spessore cm. 5 posato all'estradosso della soletta (sottotetto) integrato da sovrastante getto di caldana spessore cm. 5

La coibentazione del piano terra sarà realizzata sempre da pannelli di polistirene sottopavimento di spessore idoneo atto a garantire una trasmittanza pari a 0,30 W/M2K

I muri controterra (sotto il piano abitativo) saranno impermeabilizzati con due mani di guaina liquida bituminosa. I balconi saranno impermeabilizzati con guaina bituminosa da mm. 4 fissata a caldo, successiva formazione di massettoprotettivo e applicazione di ulteriore guaina tipo Mapeplastic compreso reti in fibra di vetro relativo a banda perimetrale.

che ne pensate?

Concordo pienamente con Cohihaba.

Lo strato isolante deve essere quello più prossimo all'esterno, altrimenti si perde l'efficienza dell'isolamento, è la prima cosa che insegnano ai corsi ETICS. Non che non sia buono inframezzare il pannello tra due "tavelle" ma succede che in prossimità del blocco più esterno possa verificarsi della condensa interstiziale.

Inoltre così facendo si isolano anche travi e pilastri e si riducono al max (in caso di soddisfazione dei criteri richiesti dal sistema) i rischi di ponti termici.

Per coibentare il piano terra i pannelli in polistirene,se per caso dovessero essere gli stessi utilizzati a parete ovvero i sinterizzati, sono assolutamente inadeguati, bisogna utilizzarne di tipo inassorbente o altrimenti ti portano l'umidità sopra, io consiglierei una lana minerale come quella di vetro che è un materiale che può stare a diretto contatto con l'acqua senza deteriorarsi (inoltre alcune aziende hanno effettuato un trattamento sui loro pannelli che li rende idrofugati), in alternativa utilizzare pannelli in polistirene espanso estruso (XPS) che sono tra i più indicati per i basamenti, zoccolature e piani di partenza in quanto inassorbenti.

Per i muri controterra, soprattutto all'interno io consiglio delle malte osmotiche che hanno resistenze in spinta e controspinta elevatissime, evitano di far finire ruscelli d'acqua nella casa anche se però aumentano il rischio di condensa pertanto andrebbero trattate con un ciclo così composto: betoncino di regolarizzazione, malta osmotica, intonaco deumidificante, finitura termica, pittura ai silicati o compatibile con il ciclo deumidificante, questo in interni e si riesce a rendere un posto insalubre come le cantine che tutti conosciamo in stanze perfettamente abitabili per anni (ed ho foto che lo testimoniano).

Nei balconi secondo me è oneroso fare guaina massetto e elastocementizia, anche se comunque in caso di superfici difficili potrebbe essere un'ottima soluzione .. io ti consiglierei di andare direttamente con l'elastocementizia oppure con la guaina, in fondo fanno lo stesso lavoro uno alla nuova maniera e l'altro alla vecchia

Ho visto in diretta la costruzione della muratura, ed è come vi dicevo, l'isolante avvolge tutta la casa, anche i pilastri in cemento, poi il muro da 8 copre tutto l'isolante.

Che ne pensate?

Bisogna sapere che isolante è stato utilizzato, quale spessore, comunque apporta sicuro benefici ma fino allo strato più esterno dell'isolante (la muratura dopo crea problemi di condensa interstiziale).

Comunque per prassi l'isolante deve essere sempre l'ultimo strato più esterno della muratura (una giacca non va messa sotto la camicia), ciò serve perché i mattoni in laterizio hanno il compito di funzionare come se fossero dei condensatori di calore, assorbono il calore della casa e lo rilasciano lentamente durante le ore più fredde e viceversa d'estate si tengono freddi tenendo la casa fresca. L'isolante serve per bloccare la perdita di calore del laterizio verso l'esterno e al contempo impedire di essere irradiato dal calore esterno (freddo o caldo che sia) in modo da evitare sbalzi termici (fenomeni di condensa e muffa) e maggior dispendio di risorse energetiche per riscaldamento e aria condizionata.