Salve,
ho da poco effettuato la ristrutturazione di un appartamento di circa 80 mq. Cerco di fare il quadro della situazione prima di esporre la mia domanda: l'appartamento è esposto su tre lati e si trova al primo piano di una palazzina di appena due piani. Internamente la casa è divisa in due zone distinte, giorno e notte, la zona notte ha controsoffitti da 2,50 a 2,70 metri e si scalda facilmente, la zona giorno ha soffitti di tre metri, tre avvolgibili ancora da coibentare ed è sormontata da una soffitta con tegole a vista il cui pavimento sono semplici tabelle.
Come avrete già capito la casa è di vecchia costruzione, i muri della zona notte sono molto spessi in pietra, quelli della zona giorno in mattoni, ma anch'essi di circa 40 cm.
La ristrutturazione ha portato nuovi infissi con doppi vetri e un nuovo impianto di riscaldamento frutto del calcolo di un ingegnere (che ovviamente aveva previsto alti consumi), il tutto corredato di caldaia atag a condensazione.
Viste le esigue misure degli spazi interni non è stato predisposto il doppio termostato, mi regolo con le valvole, fatto sta che in questo primo inverno ho monitorato i consumi arrivando ad impostare il termostato più o meno sui 17 gradi nelle ore in cui non sono a casa e sui 18-19 quando rientro. Avrei a disposizione anche una valvola per la temperatura esterna ma attualmente tengo la caldaia sempre sui 55 gradi in modo da far salire la temperatura lentamente perché di fatto a parte quel che dice il termostato si sta meglio se i caloriferi (in alluminio) sono caldi piuttosto che quando 'riposano'.
Sono a casa ben poche ore per cui vado oltre i 17 gradi solo per un'ora la mattina e 5 ore la sera, a questi livelli più o meno realizzerò un consumo di 1000-1100 metri cubi di metano annui, in questi giorni mi ci vogliono 8-10 mcubi al giorno.
Gli impiantisti non mi danno mai risposte certe, anche se mi danno consigli, per cui sono arrivato alla conclusione che sono io che devo dire a loro cosa voglio, pertanto mi sono rivolto anche a questo forum, non senza aver prima letto molti topic (in primis quello poco sotto "isolamento tetto non abitabile su soletta" ma mi pare un altra situazione)
La prima domanda quindi è questa:
1) faccio bene a tenere la temperatura sui 55 gradi o è meglio riattivare la valvola esterna e far decidere alla caldaia? (la valvola è stata staccata sia perché volevo far delle prove sia perché 'svalvolava la temperatura in quanto montata male per sbaglio proprio accanto alla canna fumaria).
2) è ovvio che debba coibentare o eliminare le avvolgibili, ma soprattutto quello che mi preme capire è come isolare la soffitta (non abitabile), che credo sia responsabile di gran parte della dispersione attuale: è meglio se isolo il pavimento della soffitta o è meglio se faccio dei controsoffitti interni in modo da abbassare anche le altezze?
Quali sono i metodi e materiali che possono fare al caso e indicativamente quali sono in entrambi i casi i costi per circa 40mq di soffitta?
Mi scuso per la lunghezza del post e vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione.