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masthead/904/126
2006-09-01 10:01:59

Impianto elettrico in tubi di rame


Superpap
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31 Marzo 2005 ore 08:24 12
Ho un antico casale con muri di pietra e copertura con travi di legno, dovendo installare l'impianto elettrico senza però eseguire le tracce sui muri, invece di adottare gli antiestetici tubi passacavi di plastica a vista pensavo di utilizzare i tubi di rame da 20/22 mm fissati al muro con appositi collarini, dove far scorrere i fili elettrici. Ci sono controindicazioni a questa soluzione? Può creare problemi il fatto di utilizzare un materiale conduttore come il rame?
  • king sun
    0
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    Giovedì 31 Marzo 2005, alle ore 10:08
    Ho un antico casale con muri di pietra e copertura con travi di legno, dovendo installare l'impianto elettrico senza però eseguire le tracce sui muri, invece di adottare gli antiestetici tubi passacavi di plastica a vista pensavo di utilizzare i tubi di rame da 20/22 mm fissati al muro con appositi collarini, dove far scorrere i fili elettrici. Ci sono controindicazioni a questa soluzione? Può creare problemi il fatto di utilizzare un materiale conduttore come il rame?

    Ho visto un impianto realizzato con tubi in rame nel ristorante dell'Hotel Villa Granelli, vicino Gubbio. La sala ha le pareti in pietra (si tratta di una villa del 1700). L'effetto estetico è molto molto interessante.
    Anche se quell'impianto è sicuramente a norma, non ricordo se ci siano prescrizioni particolari per utilizzare tubi in rame anzichè in materiale plastico. A rigore il cavo è isolato di per se', per norma non puoi mettere giunzioni dentro i tubi, quindi stai a posto. Per le scatole di derivazione come faresti?
    Da Roma in due ore circa di macchina sei a Gubbio, io fossi in te ci farei un salto per vedere, anche perché il ristorante è considerato uno dei migliori della zona.
    Dovrei avere ancora l'indirizzo, fammi sapere.
    ciao
    KS

  • superpap
    0
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    Giovedì 31 Marzo 2005, alle ore 15:13
    E' una bella notizia, magari potessi avere l'indirizzo così da farci un salto con moglie e figli.
    Per le scatole di derivazione, sono curioso di vedere come hanno risolto.

  • king sun
    0
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    Giovedì 31 Marzo 2005, alle ore 15:59
    E' una bella notizia, magari potessi avere l'indirizzo così da farci un salto con moglie e figli.
    Per le scatole di derivazione, sono curioso di vedere come hanno risolto.

    non mi ricordo come hanno risolto per le scatole di derivazione. Allora, il posto si chiama Hotel Villa Granelli, si trova in loc. Monteluiano, poco fuori Gubbio. Io ci sono stato per lavoro e mi ci hanno accompagnato da Gubbio, mi ricordo solo che è 10 minuti scarsi di macchina dal centro storico. Il telefono è 075-9220185. La strada da Gubbio o te la fai spiegare da loro o la trovi sul sito della guida michelin. Il sito dell'hotel è www.villamontegranellihotel.it
    Fammi sapere.
    ciao
    Carlo

  • superpap
    0
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    Venerdì 1 Aprile 2005, alle ore 06:34
    Le scatole di derivazione potrebbero essere quelle di pvc rigido però magari collocate in punti meno visibili (sopra le grosse travi, dietro una nicchia, ecc...) ed, all'occorrenza, verniciate con dello smalto metalizzato color rame. Per scrupolo e zelo penso di far scorrere all'interno dei tubi di rame le canne corrugate fino alle terminazioni in modo da evitare ogni contatto con il rame anche in prossimità delle scatole.

  • king sun
    0
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    Venerdì 1 Aprile 2005, alle ore 08:08
    Verniciate con dello smalto metalizzato color rame.

    Può essere un'idea. Mi hai fatto venire in mente che esistono tubi, però di grosso diametro - considera che servono per i sistemi di gronda - che sono in PVC con colore identico al rame. Uno dei marchi depositati mi pare si chiami cupraelite. Potresti informarti se qualcosa del genere esiste anche in diametri piccoli.
    ciao
    KS

  • massimetto
    0
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    Mercoledì 27 Aprile 2005, alle ore 23:39
    Ciao non so se oramai hai risolto il problema ma cmq ti vorrei dare qualche suggerimento dato che faccio l'elttricista è mi è capitato di fare impianti del genere: innanzitutto se propendi per l'impianto in rame basta che si colleghino la tubazione con l'impianto di terra, ma la soluzione che per me sarebbe ideale è un impianto con fili cotonati, ossia, ti vengono in mente i vecchi impianti con gli isolatori e e le varie apparecchiature in ceramicha con i fili a tipo-corda? costano abbastanza ma la resa è ottima

  • jacksen
    0
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    Domenica 13 Agosto 2006, alle ore 19:33
    Scusate io o lo stesso identico problema, ho un portico in cui devo fare un impianto con canali esterni... o visto nella biblioteca della mia città un impianto realizzato con tubi metallici, con le cassette di derivazione anch'esse in metallo...credo che all'interno siano rivestite in gomma, ma vorrei saperne di più, anche per come fare per isolare le parti terminali dei tubi nelle cassette... inoltre non so dove comprare questi materiali..

  • radiante
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 14 Agosto 2006, alle ore 10:56
    Il lavoro è quasi semplice,per fare una canalizzazione in tubo di rame basta prendere il tubo per gli impianti idraulici,con tutte le sue curve raccordi staffe di sostegno in rame ,per le scatole di derivazione montare quelle in metallo ad esse si fissano i raccordi pr il tubo,con pazienza e dedizione possono venire dei bei lavori .
    Non scordatevi la messa a terra dell'impianto con il suo salvavita ,alla minima idea di disperzione deve scattare la sicurezza

  • max_nl
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 17 Agosto 2006, alle ore 10:52
    La soluzione che per me sarebbe ideale è un impianto con fili cotonati
    Concordo, tra l'altro esistono anche interruttori, prese e scatole in ceramica, che costano di più ma esteticamente sono veramente belli, in alternativa al più economico pvc.
    Su questa soluzione dei fili cotonati ho però un dubbio: mentre nei tubi puoi far passare più fili, facendo un impianto con fili cotonati, come si risolve il problema "groviglio di fili"? Intendo dire che, in alcuni punti, secondo il metodo di progettazione classico (sottotraccia) passano veramente un sacco di fili (basti pensare alla scatola di derivazione della cucina, che serve circa una decina tra interruttori, prese, punti luce) e metterli tutti esterni uno accanto all'altro penso sia veramente brutto; d'altra parte, mettere tutto in serie non mi sembra opportuno, regola vorrebbe che non si mettano in serie più di due prese... esiste forse un criterio di progettazione diverso da quello classico per gli impianti a vista? E se no, quale può essere una soluzione al problema?

  • max_nl
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Domenica 20 Agosto 2006, alle ore 15:47
    Qualcuno sa se esiste una norma che dica che la dorsale dell'impianto a vista deve passare in alto? Io preferirei farla in basso, anche per risparmiare cavo, ma ne vedo solo in alto: scelta estetica, di sicurezza, o cos'altro?

  • superpap
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 1 Settembre 2006, alle ore 07:14
    Qualcuno sa se esiste una norma che dica che la dorsale dell'impianto a vista deve passare in alto? Io preferirei farla in basso, anche per risparmiare cavo, ma ne vedo solo in alto: scelta estetica, di sicurezza, o cos'altro?

    Tanto per cominciare, la collocazione in alto della dorsale mette al riparo da eventuali allagamenti della casa.

  • radiante
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 1 Settembre 2006, alle ore 10:01
    Passare un impianto esterno in alto è piu semplice,passi sopra le porte e finestre ,fai le calate per le utenze.
    Normalmente eseguito in laboratori e/o zone di lavoro cosi facendo è piu protetto.
    Negli uffici invece normalmente si passa basso a zoccolino ma rimane il problema delle porte.
    Passando alto ti devi abbassare per le utenze passando basso ti devi alzare èr le utenze,quanto cavo di differenza ci sara?

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