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2008-12-28 15:08:22

Elettrovalvola a monte per fughe di gas.


Giovannibo
login
26 Dicembre 2008 ore 23:35 2
Io abito a Siena dove nelle sue vicinanze una casa è esplosa per una fuga di gas, si presume venuta fuori dopo l'istallazione di una nuova caldaia.
Da profano mi chiedo cosa impedisce l'istallazione di sensori collegati a sirene ed E.V. che chiudono l'afflusso del gas a monte dopo il contatore.
Pare incomprensibile che il legislatore sia stato cosi attento per la corrente vedi terra e differenziale, a differenza del gas che è molto più subdolo e pericoloso.
Forse una maggiore attenzione al problema anche dagli organi di informazione per formare e informare sulla materia non farebbe male.

Grazie Giovanni
  • robire
    0
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    Sabato 27 Dicembre 2008, alle ore 10:27
    C'è da dire che un impianto fatto a dovere non deve aver fughe!
    comunque l'installazione non la impedisce nessuno, i rivelatori io ce li ho, ma ad esempio non ho potuto mettere l'elettrovalvola perché non c'era modo di portare il cavetto fino alla zona contatore...

  • giovannibo
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Domenica 28 Dicembre 2008, alle ore 15:08
    C'è da dire che un impianto fatto a dovere non deve aver fughe!
    comunque l'installazione non la impedisce nessuno, i rivelatori io ce li ho, ma ad esempio non ho potuto mettere l'elettrovalvola perché non c'era modo di portare il cavetto fino alla zona contatore...


    Ciao robire, intanto grazie per la risposta.
    E' senz'altro vero che un impianto fatto a regola d'arte in teoria non dovrebbe avere fughe di gas. Purtroppo
    per tutta la buona volontà che l'uomo può metterci, esiste sempre il rischio di sbagliare. Ecco perché per la corrente è stato messo l'obbligo del differenziale, perché anche qualora ci sia qualcosa che non va o che si guasta, questo comunque non si traduce nella morte delle persone. Sarebbe molto bello che tutti fossero consapevoli e responsabili fino ad adottare gli strumenti che la moderna tecnologia mette a disposizione, senza
    aspettare che venga fuori una norma che costringa a farlo. Purtroppo la realtà sembra diversa, tutti se ne fregano degli altri, e si accorgono di un problema solo quando ne sono toccati direttamente.
    Facciamo l'esempio di un condominio dove uno decida
    di mettere autonomamente i sensori, la sirena, la E.V.
    a monte che blocca il gas nel suo appartamento.
    Penso che se gli altri condomini non sono stati cosi previdenti, se succede qualcosa nei loro appartamenti,
    anche quello che si è dotato delle protezioni necessarie,
    non avra il tempo di rallegrarsene, subendo la stessa sorte di tutti gli altri.
    Da questo di deduce che il problema non è individuale, ma collettivo. Caso mai individuale lo è nel senso che una decisione comune sarà sempre il frutto di una presa di coscienza e sensibilizzazione individuale al problema.
    Prendiamo l'esempio dei fuochi di cottura senza protezioni, il fatto che fin'ora ne fosse permesso il commercio, non denota di certo una particolare sensibilità al problema di coloro preposti alla stesura delle norme in materia. Fortunatamente da una ricerca sul sito del CIG (comitato italiano gas) pare che da novembre di quest'anno non sia più consentito il commercio di fornelli sprovvisti di termocoppia di controllo della fiamma con valvola di sicurezza.
    Alzi la mano chi era a conoscenza di questa novità.
    Difatti questo dimostra (qualora ce ne fosse stato bosogno) che non esiste una vera informazione.
    Certo si potrebbe obiettare che l'ignoranza della legge non è ammessa, ma io direi che questo vale soprattutto per gli avvocati e gli addetti ai lavori del settore. Per tutti gli altri, gli organi di informazione, a partire dalla radio, giornali e tv in particolare dovrebbero farsi carico di informare e formare i cittadini.
    Invece anche nell'ultima tragedia da cui ha preso spunto questa discussione, i giornali sono stati pieni di foto delle rovine fumanti e delle scene strazianti del funerale, ma nessun accenno alle possibili cause dell'incidente e ai rimedi che in futuro potrebbero e andrebbero presi per evitare il ripetersi di questi eventi.
    In questi momenti si cerca solo di trovare un responsabile, un capro espiatorio, stracciandoci ipocritamente le vesti(soprattutto quelle del caldaista)
    dicendo che certe cose è una vergogna che possano accadere nel terzo millennio, che non c'è più nessuno che fa bene il suo mestiere, che se ne frega, che tutti i lavori ormai vengono fatti male, che non ci si può fidare più di nessuno.
    In casi come questo c'è un solo killer e un solo responsabile: il gas, con la complicità dell'ignoranza e del menefreghismo di gran parte delle persone.
    Ritengo perciò che finché non verranno fatte delle campagne di informazione e sensibilizzazione a tutti i livelli, da quelli che fanno le norme, agli istallatori fino all'utente finale, dovremo rassegnarsi a vedere ancora
    crescere l'elenco delle vittime.

    Saluti Giovanni

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