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2005-08-29 10:14:46

Dilemma riscaldamento radiante - tradizionale


Papen
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21 Luglio 2005 ore 22:45 8
Vorrei che qualcuno mi aiutasse: non riesco a capire perché dovrebbe essere più conveniente utilizzare un riscaldamento a pavimento, che "funziona" da ottobre ad aprile 24 ore su 24, benintese tutte le impostazioni e cronotermostati del caso, rispetto a quello tradizionale che utilizzo solo quando ne ho una reale necessita, tipo dalle 19 alle 22 durante la settimana come nel mio caso...questo naturalmente per una permanenza non continua in casa durante la giornata. GRAZIE.
  • gigi0
    0
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    Domenica 24 Luglio 2005, alle ore 16:17
    La principale caratteristica del riscaldamento a pavimento non è quella di far risparmiare, bensì quella di offrire un confort termico superiore a quello del riscaldamento tradizionale; inoltre dovrebbe far risparmiare qualche imbiancatura, non muovendo l'aria del locale ed evitando i famosi "baffi" dei caloriferi.

    Per un fabbisogno di poche ore al giorno, non credo sia il sistema migliore ai fini economici.

  • ecocomp
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 25 Luglio 2005, alle ore 07:54
    Caro papen, i sistemi radianti a pavimento e a parete hanno avuto negli ultimi anni un notevole sviluppo grazie a numerosi vantaggi che cercherò di elencarti i più importanti:

    -le ore di funzionamento, specie per la parete radiante, sono simili a quelli di un sistema a radiatori, per esempio a Milano per ottobre, novembre, febbraio, marzo, aprile, il sistema funziona per circa 8-10 ore/giorno, non c'è necessità di funzionare in continuo, (dati ricavati personalmente da impianti realizzati).

    -Il minor consumo di energia primaria (combustibile) per i sistemi radianti rispetto i sistemi a radiatore (a convezione) è circa del 30% anno, grazie al fatto di scaldare solo la struttura muraria ad altezza d'uomo (pareti radianti) e non scaldare l'aria (radiatori), la quale una volta scaldata si accumula nella parte alta dei locali con il risultato di avere una temperatura di 2-3°C maggiore rispetto al pavimento, conseguentemente una maggior dispersione di calore verso l'esterno. Altro aspetto negativo dei sistemi a convezione (radiatori) è la grossa quantità d'aria messa in movimento che crea zone in depressione nei locali con maggior infiltrazione d'aria dall'esterno e qiundi maggior dispersione di calore.

    -Altro aspetto a favore dei sistemi radianti, è il funzionamento con acqua a bassa temperatura 40-50°C, anzichè acqua a 70-80°C come avviene per i radiatori; la bassa temperatura permette l'utilizzo di caldaie a condensazione con un ulteriore risparmio di combustibile stimabile del 12%-15%, oppure sistemi a energia alternativa quale le pompe di calore, la geotermia, il solare termico, etc.

    _Esistono altri vantaggi dei sistemi radianti rispetto ai radiatori, per es. quanto vale il fatto di recuperare lo spazio normalmente occupato dai radiatori, circa 1 m2 di pavimento e di parete sottratto all'utilizzo, 1.000,00 ?/radiatore.....

    -Atri ancora sono i vantaggi dei sistemi radianti, di cui ti invito a leggerti i vari interventi sull'argomento in questo forum, e dare un'occhiata al sito
    www.sistemaecotermo.it

    Saluti a tutti...

  • gigi0
    0
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    Lunedì 25 Luglio 2005, alle ore 10:36
    Tutto vero, in teoria, ma nella pratica, a volte, le cose non corrispondono esattamente alle previsioni di questo tipo.

    Secondo le suddette affermazioni, un buon impianto a pavimento farebbe risparmiare 40/45% della spesa del combustibile.

    Ammetto di non avere alcun preciso termine di paragone: insomma, nella mia esperienza vi sono diverse ristrutturazioni di case con cambio di sistema di riscaldamento dal tradizionale a quello a pavimento, ma nessuna di esse ha mantenuto integre le caratteristiche precedenti, bensì ha sempre subito qualche trasformazione, spesso con grandi miglioramenti della coibentazione, con variazione delle finestre, ecc. tali da non consentirmi una seria analisi delle differenze dei costi del riscaldamento.

    Se tutto funzionasse nella maniera prospettata, perché vi sarebbero tante lamentele in questo forum?

    Per esempio, papen, potresti dare un'occhiata ad un post di lauradvl con soggetto "Metano o gpl?" (lo troverai qualche pagina indietro, in data 16/6.

    In realtà, fermi rimanendo una miriade di vantaggi attribuibili al riscaldamento a pavimento, 2+2 deve sempre fare 4, cioè, calcolate le dispersioni che la casa subisce attraverso i muri, le finestre, il pavimento, soffitto, ecc., dobbiamo fornire tanto calore quanto quello disperso e ciò indipendentemente da qualsiasi sistema di riscaldamento.

    Non è stato ancora inventato un sistema energetico capace di fornire più energia di quella introdotta, quindi, prescindendo da qualche %, a parità di rendimento della caldaia, a parità di dispersioni termiche della casa, l'energia necessaria per compensare dette dispersioni e per mantenere quindi la stessa temperatura interne dovrà necessariamente essere uguale.

    In genere preferisco e consiglio il riscaldamento radiante, ma nel caso specifico, non credo possa comportare alcun risparmio, anzi, forse esattamente l'opposto.

    papen, tienici informati, per favore.

    Ciao.

    Gigi

  • papen
    0
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    Lunedì 1 Agosto 2005, alle ore 17:48
    Per continuare l'argomento...la mia intenzione è di affiancare al riscaldamento a metano un sistema di riscaldamento a legna.

    Ora, anche qui si può presentare un dilemma: una stufa "tradizionale" a legna o pellet (che fa le veci del sistema a radiatori, quindi che si accende quando "serve") oppure una stufa a rilascio graduale del calore, tipo stufa bergamasca, stufa tirolese o similari (che fa le veci del sistema radiante).

    Tralasciando per il momento il costo per la legna, il mio dilemma riguarda quale sistema a metano e a legna far coesistere, quindi quale "far funzionare tutto il giorno" e quale accendere nel momento del bisogno...

  • gmarconi2
    0
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    Lunedì 29 Agosto 2005, alle ore 00:33
    Gigi0 tuttoi vero quello che hai detto, l' impianto a pavimento, consuma meno, perche:
    1) non deve scaldare tutta l' aria.( scalda tanto a radiazione, e poco a convenzione)
    2) la temperatura di funzionamento, è più bassa, quindi il calore ceduto all' esterno, per dispersioni, è inferiore.( W al metro quadro x grado centigrado di differenza tra temperatura acqua e temperatuta esterna, es
    10w x 10 = 100W 10w x 20 = 200W)

    Saluti gmarconi2

  • gigi0
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 29 Agosto 2005, alle ore 08:00
    Se vi fossero tutti questi risparmi, perché non sarebbe stato privilegiato il riscaldamento radiante nelle leggi regionali e nel DDL nazionale del rendimento energetico degli edifici?
    ovvero, perché si continuerebbero a fare gli impianti tradizionali?

    Non viene forse spinto il riscaldamento radiante dalla lobby dei termoidraulici?

    Non è forse vero che siamo tutti attratti dalle novità, che spesso dopo anni si rivelano essere delle bufale?

    Ho realizzato l'impianto radiante anche a casa mia e ne sono convinto, ma non credo sia opportuno enfatizzare ciò che solo parzialmente corrisponde alla realtà!

    Ciao.

    Gigi

  • gmarconi2
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 29 Agosto 2005, alle ore 09:49
    Gigi0 io credo di non avere enfatizato niente, comunque sia credo che il futuro, tuo malgrado vada verso i sistemi radianti, io ho solo cercato, forse sbagliando di spiegare le ragioni di un consumo più basso dei sistemi radianti.

    Ciao gmarconi2

  • gigi0
    0
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    Lunedì 29 Agosto 2005, alle ore 10:14
    Non seve polemizzare tra noi, serve invece fornire consigli idonei e formulare ipotesi realistiche e non suggestioni emotive.

    Mi permetto di affermare quanto sopra perché, in quasi 40 anni di lavoro, ho visto nascere e morire tante e tante teorie, certezze, illusioni, che pure sembravano supportate da riscontri scientifici inconfutabili ed anch'io ne sono stato coinvolto: ecco perché ora preferisco essere più cauto e valutare diverse realtà e non solo dati sperimentali spesso propagandistici.

    Conosco sufficientemente la materia per afferrare perfettamente i concetti di dispersione termica e trasmittanza. Il problema credo sia quello di farlo capire in modo semplice ed intuitivo anche ai profani che si aspettano qualche risposta da chi più competente.

    Proprio nelle pagine di questo sito, se non rammento male, credo di aver letto che col sistema radiante si ottengano risparmi del 30/40%. Sfatiamo miti pericolosi!

    Non dimentichiamo, inoltre, quell'infinita serie di variabili ed imprecisioni che portano, nella quasi totalità dei casi a risultati simili, ma non esattamente quelli previsti.

    Come già detto, non sono contro il riscaldamento radiante, tutt'altro, però propendo molto più per la zero energy house: non è un'utopia e nemmeno una questione economica, è solo un problema di educazione!

    Ciao.

    Gigi

    P.S.: tutto il tuo discorso è molto saggio e dimostra una buona preparazione.

    S

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