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2006-01-18 17:51:36

Riparazioni a chi spetta pagare?


Valeriano
login
07 Gennaio 2006 ore 15:16 9
Ho acquistato un appartamento mansardato da circa un mese e quando ho conosciuto la proprietaria dell'appartamento sottostante la prima cosa che mi ha detto è che ci sono delle infiltrazioni provenienti dal mio balcone che hanno creato in alcuni punti la caduta della vernice e delle macchie di umidità nel suo balcone. La stessa mi ha riferito che ha questo problema già da diversi anni e che i precedenti proprietari del mio appartamento non hanno mai provveduto a fare alcuna riparazione. Da specificare che dove abito non c'è alcun regolamento condominiale ne tantomeno un amministratore e che non so se questa infiltrazione esista davvero e da cosa possa dipendere, vorrei sapere se le eventuali riparazioni sono a carico mio o del precedente proprietario visto che il problema esiste da diversi anni ed io ho acquistato casa da un mese circa e che ancora non ci abito.
Grazie
  • condominiale
    Condominiale Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 11 Gennaio 2006, alle ore 16:23
    Buongiorno Valeriano

    Insomma vuoi far sapere a tutti che sei stato un "pollo" o quantomenno molto distratto.

    C'è un "legge" non scritta che impone al compratore, prima di comprare, di farsi una chiacchierata con TUTTI i condómini e con l'eventuale amministratore.
    Si vengono a scoprire tante di quelle "magagne" (chissà perché il venditore ha venduto! Non si riesce mai a sapere il motivo, ma il discorso è sempre lo stesso: stufo dei continui problemi..... poi arriva il "pollo" di turno)
    A parte i discorsi da bar; tu hai firmato un contratto "così come sta", ora non puoi pretendere alcunchè a meno che con un buon avvocato riesci a dimostrare che c'è stato dolo.

    La vedo dura!

    Saluti

  • elenae
    Elenae Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 13 Gennaio 2006, alle ore 13:06
    Mi dispiace dissentire ma a noi circa 9 mesi fa è successa la stessa cosa e parlando con l'amministratore ci è stato riferito che il cellino (cioè la parte sottostante al balcone proprio) , secondo una recente sentenza, è di competenza dell'appartamento sottostante.
    Quindi al vicino di sotto spetta la manutenzione del "soffitto" del proprio balcone.
    Ciao.
    Elena

  • condominiale
    Condominiale Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 13 Gennaio 2006, alle ore 21:53
    Attenta Elena

    Valeriano ha ammesso che le infiltrazioni provengono dal suo balcone.

    Secondo te dovrebbe pagare quello sotto visto che il danno è provocato dalle infiltrazioni e della mancanza di impermeabilizzazione di quello sopra?

    Saluti

  • giacuratolo
    Giacuratolo Ricerca discussioni per utente
    Martedì 17 Gennaio 2006, alle ore 15:21
    Valeriano per ora ha riportato una situazione di fatto, non ha ammesso colpe nè incolpato nessuno.
    e poi le leggi non cambiano se uno ammette o no, la legge è legge.
    esiste una consuetudine, come dice elena, che in caso di lavori su balconi la spesa che spetta al singolo riguarda la sistemazione del pavimento che calpesta e del soffitto che gli copre la testa.
    saluti giancarlo.

  • sirio344
    Sirio344 Ricerca discussioni per utente
    Martedì 17 Gennaio 2006, alle ore 19:31

    valeriano per ora ha riportato una situazione di fatto, non ha ammesso colpe nè incolpato nessuno.


    Vero ! per questo consiglio a valeriano a compiere una perizia alla ricerca della causa dell'infiltrazione ( se c'è ). In caso risultasse che la stessa provenisse dalla sua proprietà, NON SOLO DOVRA' RIPARARE A SUE SPESE LA PARTE INTERESSATA, MA ANCHE TINTEGGIARE IL SOTTOBALCONE DEL CONDOMINO SOTTOSTANTE.



    e poi le leggi non cambiano se uno ammette o no, la legge è legge.



    Vero !



    esiste una consuetudine, come dice elena, che in caso di lavori su balconi la spesa che spetta al singolo riguarda la sistemazione del pavimento che calpesta e del soffitto che gli copre la testa.
    saluti giancarlo.



    Non la chiamerei CONSUETUDINE , ma ORIENTAMENTO GIURISPRUDENZIALE, come da una recente sentenza della SUPREMA CORTE, oltre ad innumerevoli sentenze di tal genere ( poi se per te tali sentenze sono consuetudini............................... ).

  • giacuratolo
    Giacuratolo Ricerca discussioni per utente
    Martedì 17 Gennaio 2006, alle ore 20:07
    Un orientamento giurusprudenziale può essere equiparato ad una consuetudine. il mio termine infatti è appropriato in quanto le consuetudini sono contemplate e disciplinate dal codice civile (vedi usi e consuetudini).
    saluti giancarlo

  • sirio344
    Sirio344 Ricerca discussioni per utente
    Martedì 17 Gennaio 2006, alle ore 20:12
    Un orientamento giurusprudenziale può essere equiparato ad una consuetudine. il mio termine infatti è appropriato in quanto le consuetudini sono contemplate e disciplinate dal codice civile (vedi usi e consuetudini).
    saluti giancarlo

    A me, guarda caso, un mio professore di facoltà mi ha sempre detto che la CONSUETUDINE NON FA' LEGGE ( ma forse sbagliava ). Sulla equiparazione, meglio stendere un velo pietoso, su .................

  • condominiale
    Condominiale Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 18 Gennaio 2006, alle ore 17:25
    ...valeriano per ora ha riportato una situazione di fatto, non ha ammesso colpe nè incolpato nessuno.....

    Caro Giacuratolo, dovresti "leggere meglio"!

    Valeriano ha detto: ....e che i precedenti proprietari del mio appartamento non hanno mai provveduto a fare alcuna riparazione... ha quindi ammesso la colpa del proprietario superficiale del balcone.

    Cassazione civile, sez. II, 30 luglio 2004, n. 14576
    Con la sentenza numero 14576 del 30 luglio 2004 , la Corte di Cassazione ha preso in esame la ripartizione delle spese dovute per quanto riguarda i balconi aggettanti affermando che essi costituiscono un "prolungamento" della corrispondente unità immobiliare e, quindi, appartengono in via esclusiva al proprietario di questa;

    Questa è solo una delle Sentenze che Giacuratolo può trovare qui: http://www.condomini.altervista.org/ dove ti consiglio di leggere per documentarti.
    Saluti

  • fenix605
    Fenix605 Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 18 Gennaio 2006, alle ore 17:51
    Un orientamento giurusprudenziale può essere equiparato ad una consuetudine. il mio termine infatti è appropriato in quanto le consuetudini sono contemplate e disciplinate dal codice civile (vedi usi e consuetudini).saluti giancarlo

    NON E' PROPRIO COSI'

    Nell'ambito degli ordinamenti giuridici in cui il diritto è codificato, la consuetudine riveste un'importanza piuttosto marginale. Un esempio è dato dal rilievo che la consuetudine riveste nell'ordinamento giuridico italiano. Il codice civile, infatti, riferendosi agli usi (termine utilizzato dal codice per indicare la consuetudine) dispone che questi sussistono quando vengono tenuti da parte di una collettività determinati comportamenti. Si ha dunque consuetudine quando un certo tipo di comportamento viene posto in essere e ripetuto nel tempo da un certo numero di persone con la convinzione di adeguarsi a una regola giuridica che è, in quanto tale, vincolante. In altre parole si ha una consuetudine quando un certo numero di persone si uniforma a un determinato comportamento ritenendo che altre persone adottino lo stesso comportamento per seguire una regola giuridica. La ripetizione nel tempo del comportamento e la convinzione che questo sia giuridicamente vincolante sono i due elementi costitutivi della consuetudine.

    L'ordinamento giuridico è un complesso di norme dirette a disciplinare una collettività organizzata di persone sia sotto il profilo dei rapporti che a esse fanno capo, sia sotto quello attinente alla struttura organizzativa dalle stesse adottata. L?ordinamento è qualificabile come giuridico quando è costituito da norme con tale carattere, cioè norme vincolanti per i soggetti facenti parte della collettività cui la norma stessa si riferisce; l?ordinamento giuridico, quindi, di regola prevede anche un complesso di sanzioni destinate ad essere applicate nei confronti dei componenti della comunità organizzata che non rispettino i principi propri dell?ordinamento stesso.


    Come vedi il tuo termine NON E' APPROPRIATO e la consuetudine non ci azzecca proprio nulla con l'orientamento giuridico o giurisprudenziale.

    Grazie

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