Dopo aver acquistato un piccolo appartamento in Roma a novembre 2009 abbiamo scoperto, e purtroppo non ce ne eravamo resi conto prima, che c'e' dell'eternit che incombe sul nostro balcone.
Queste onduline che fungono da grondaia circondano il palazzo e una e' proprio sopra la nostra porta-finestra.
Il fatto e' che questo materiale presenta muschi, sfaldamenti e rotture. E' in uno stato di degrado tale che una ditta specializzata per il trattamento di materiali contenenti amianto ci ha comunicato che non ci sono trattamenti manutentivi che si possano eseguire (sigillatura) poiche' il materiale e' troppo deteriorato e l'unico intervento possobile sarebbe l'eliminazione.
L'amministratore nega il problema e non intende muovere un dito.
Abbiamo fatto un esposto alla ASL (costo 77,47 ?), e dopo quasi 6 mesi hanno inviato un tecnico per verificare la situazione: il medesimo ha dichiarato di non essere in grado di eseguire un campionamento. Come risultato di questo disastroso intervento della ASL abbiamo un referto generico non circostanziato ne' motivato in cui si dice che verosimilmente il materiale e' eternit, che e' danneggiato, che non sono stati capaci di eseguire un campionamento (su un balcone con il materiale a 3 metri dal pavimento, ove basta salire su una sedia), che almeno per 3 anni possiamo tenerlo così. Si evince che per noi, che dovremmo abitare lì, non c'e' pericolo a respirare giorno e notte quelle polveri, che tra l'altro ristagnano sul terrazzino (e' firmato da una 'dottoressa').
E non importa che il materiale sia in disastroso stato, canalizzi anche l'acqua piovana e sia esposto alle intemperie (pioggia, vento, uccelli ecc..), e che col caldo rilasci maggiomente e con le finestre aperte il pericolo aumenti. E non importa che rappresenti un pericolo per la comunita' oltre che per noi. Per non parlare del tempo di esposizione (se ci si vivesse sarebbero 24 ore su 24 quasi).
In conclusione siamo bloccati, non abbiamo potuto ancora iniziare i lavori di ristrutturazione (1 perche' vivere lì sarebbe dannoso, 2 perche' rischierebbero anche gli operai, esposti anche al rischio di ulteriori rotture provocate dallo spostamento dei materiali) e non sappiamo quando potremo utilizzare l'appartamento.
Per quanto ne so io la legge non può imporre incondizionatamente la rimozione dell'eternit, ma il decreto DM 6/9/1994 impone il periodico monitoraggio e manutenzione del materiale affinche' non ci sia rilascio di fibre di amianto. Per i materiali danneggiati ''si determina la necessita' di un'azione specifica da attuare in tempi brevi'' (articolo 2c).
Ora e' evidente che la manutenzione non è stata eseguita.
Specifico che sono in contatto con una ditta certificata per eseguire a mie spese il campionamento del materiale al fine di avere evidenze oggettive (anche se tutti finora -dall'ispettore della ASL al muratore all'incaricato della ditta per la rimozione dell'eternit- ci hanno confermato ufficiosamente che non ci sono dubbi che si tratti di eternit).
Domando:
1. posso permettermi di far eseguire il campionamento su un'ondulina di pertinenza condominiale?
2. nel caso risultasse essere eternit, possiamo pretendere che il costo dell'analisi sia a carico del condominio?
3. come posso fare per obbligare l'amministratore a prendersi la responsabilita' che gli compete ed esegiure lavori di manutenzione immediati? (il decreto specifica che i lavori vanno eseguiti nel più breve dempo possibile)
4. posto che dal campionamento risulti inequivocabilmente eternit, e dall'evedenza oggettiva che e' gravemente danneggiato e non manutenuto: si ravvisa una negligenza da parte dell'amministratore? se si, posso chiedere i danni per non aver potuto prendere possesso dell'appartamento tutti questi mesi a causa della sua negligenza?
5. esiste nel codice condominiale qualche norma che mi dia diritto a pretendere questi lavori?
Nella speranza che possiate aiutarmi a capire come muovermi invio distinti saluti e ringrazio anticipatamente.
Amyot