Buongiorno e grazie in anticipo a chi potrà darmi una mano.
Sono propritaria di un appartamento in un condominio di 10 unità immobiliari dall'anno 2002. Sin dall'inizio riscontrammo anomalie e problemi nella gestione dell'impianto di riscaldamaneto centralizzato, in sintesi costi esorbitanti ( caldaia a gasolio) caldo allucinante e nessuna volontà di modernizzare l'impianto nemmeno con dei contaore ( rifiutati in assemblea nel 2002).
Nel 2004 ci informammo su quello che potevamo fare per migliorare la situazione, avuto parere positivo da un ns consulente decidemmo di staccarci dall'impianto per diventare termoautonomi (previa perizia di un ing. termotecnico che certificasse che nn arrecavamo danno agli altri).
Durante la riunione ordinaria dell'ottobre 2004 comunicammo all'assemblea che a maggio-giugno avremmo provveduto a rendere il ns appartamento autonomo ( così riporta il verbale). nessuno obiettò nulla nè durante l'assemblea nè in seguito.
A suo tempo consegnammo la perizia all'amministratore e durante l'assemblea dell'anno successivo fu approvato che venissimo esclusi dalle spese di consumo gasolio ("I condomini ne prendono atto ed approvano" a ottobre 2005). nella stessa occasione altri condomini comunicarono la ns stessa decisone e ancora l'anno successivo.
oggi, ottobre 2007, dopo 2 anni, il gruppetto di centralizzati ( oramni siamo metà e metà, senza una maggioranza forte) sostiene che il distacco è stato ILLEGALE, in quanto il regolamento di condominio parla di riscaldamento centralizzato.
L'amministratore ha fatto presente che la Legge è comunque sopra il Regolamento, e che eventuali obiezioni andavano fatte nelle sedi e nei tempi opportuni, e non certo ora, dopo 2 anni.
La diatriba sembra esplosa poichè la vecchia caldaia va assolutamente sostuita: priva di permesso dei VF per essere riaccesa qs anno, assolutamente fuori norma. si pensava pertanto di passare ad un impianto centralizzato a metano con contaore, poichè rifiutata l'ipotesi di divenrie anche lror termoautonomi. Apriti cielo, alla sola idea di mettere mano al portafoglio si è scatenato il putiferio, anche perché L'Amministratore suggeriva che i termoautonomi nn dovessero partecipare alla spesa, poichè non si tratta di sostituire la caldaia, bensi di costurire una nuova centrale termica, tarata per 5 unità immobiliari, e non per tutto il condominio.
Data l'ostinazione della controparte, dettata meramente da ragioni di invidia per il risparmio che abbiamo ottenuto in qs periodo, l'amministratore è arrivato a dare le dimissioni, e l'ultimo colpo di scena è stata la non approvazione del riparto spese per l'esercizio 2006/2007 alla scorsa assemblea ordinaria (4 0tt.) , avendo in quell'occasione, la maggioranza loro.
Adesso stiamo aspettando che il nuovo amministratore ci convochi, ma nn si capiscono bene i tempi in cui è tenuto a farlo.
Quello che vorrei capire è:
* possono dopo 2 anni obiettare la questione del distacco, chiedendoci quindi spese per il gasolio? (3 avvocati interpellati dall'amministratore hanno detto di no, però al momento il riparto spese non è stato approvato, quindi l'assemblea può deliberare contro la legge???) da notare che la perizia fatta è confermata dal fatto che da quando ci siamo staccatti noi e altri, i centralizati hanno pagato un buon 30% in meno di gasolio
* essendo la caldaia fuori norma e priva di permesso, chi può decidere di riaccenderla?(al momento il nuovo amministratore non ha mandato nessuno a provvedere) e se venisse accesa chi ne è responsabile???
*per quel che riguarda il nuovo impianto confermate la questione che essendo una nuova centrale termica per 5 unità immobiliari, chi è termoautonomo non deve pagare? (il vecchio amministratore sostenne qs, e disse che era confermato dai 3 avvocati)
Sinceramnete siamo molto arrabbiati per la piega che hanno preso le cose,( in assemblea siamo stati insultati e redarguti come se noi fossimo dei ladri), ci siamo rivolti ad un legale,( uno dei 3 interpellati, ovvio) che sta esaminando la pratica, tuttavia vorrei capire se a qualcuno è capitata una situazione analoga, e al di là di quello che dice la norma, poi nella realtà dei fatti come l'ha risolta.
Grazie e mille.