Salve a tutti, ho bisogno di chiarimenti. Ho interpellato il responsabile dell'Ufficio Tecnico del Comune della mia città in merito alla possibilità di installare la caldaia del mio impianto di riscaldamento all'esterno sul balcone di mia proprietà e la prassi da seguire. (Faccio presente che la mia abitazione è una villetta a schiera con ingresso indipendente e si estende su 3 livelli e non ho nessuno sopra di me). Mi è stato detto che le normative in atto prevedono l'adeguamento degli impianti e che prima o poi tutti si dovranno adeguare e quindi l'installazione era più che legale; mi ha consigliato di inviare una comunicazione all'ammin.re e che l'impresa dei lavori oltre ad inoltrare il modulo al Comune relativo al lavoro da effettuare, doveva consegnarmi la certificazione energetica. Ho fatto tutto ciò che mi è stato detto; dopo una settimana, all'indomani dell'installazione della caldaia, mi perviene un telegramma dell'ammin.re con il quale mi diffida da effettuare i lavori se non autorizzati dall'assemblea. Nel breve è stata convocata l'assemblea (coincidente con quella ordinaria) nella quale mi stato imposto di abbassare, entro 60 giorni, la caldaia a livello pavimento così da non essere vista dall'esterno. (informo che un altro condomino ha installato la caldaia all'esterno lato giardino da molto tempo e nessuno ha avuto da dire nulla, inoltre con me un altro condomino ha messo all'esterno la caldaia ed anche a lui è stato imposto l'abbassamento). Secondo voi possono impormi di fare l'abbassamento? La manutenzione sarà impossibile, inoltre l'abbassamento creerebbe problemi poichè i tubi di mandata coinciderebbero con i tubi della centralina dell'impianto, inoltre il tubo di scarico sarebbe a livello del viso delle persone. Il regolamento condominiale (contrattuale) vieta le innovazioni o modifiche sulla facciata, ma a mio avviso non siamo di fronte ad alcune di esse. Infine, faccio presente che la convocazione dell'assemblea da parte dell'amministratore è arrivata via posta con racc. in data 23/09/08 e la riunione era per il 25/09/08 in 1^ convoc. ed il 26/09/08 in 2^, data in cui si è espletata. Se non erro la legge prevede 5 gg. liberi precedenti la riunione, in questo caso non è stato rispettata la procedura; ora, pur non avendo contestato (perché frastornato dal susseguirsi di invettive) posso impugnare la delibera nei 30 gg. (scadrebbe il 25/10/08) per violazione di legge anche se l'amm.re ha scritto il deliberato "all'unanimità"? Cosa rischio? Vi prego di consigliarmi su cosa posso fare. Grazie