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2008-02-08 11:44:51

Affitto e problemi idrici


Torias_dax
login
08 Febbraio 2008 ore 01:38 2
Ciao a tutti

A settembre dell'anno scorso, ho preso in locazione un immobile a Roma, dove sono andato ad abitare immediatamente, fin dalle prime settimane si manifestavano dei problemi con l'impianto idrico (non menzionati dalla proprietaria alla stipula), in pratica nei giorni festivi quando c'è un maggiore consumo viene a mancare l'acqua.
Questo avviene in quanto l'impianto idrico dell''appartamento è collegato ad una autoclave che va in blocco a causa della scarsa pressione, l'unica soluzione è di aspettare circa tre ore (a volte anche molto di più) per permettere al cassone di riempirsi e a quel punto alla pompa di ripartire. Sottolineo che sebbene con minore pressione l'acqua nella palazzina arriva (anche nel locale adiacente al mio che non ha una autoclave).

Immediatamente facevo presente alla locatrice tale inconveniente chiedendo di risolvere il problema al più presto, tuttavia nonostante i numerosi solleciti la stessa non si attivava. Venivo a scoprire anche che il cassone sul tetto dell'edificio è di eternit, materiale potenzialmente pericoloso, la proprietaria sosteneva di aver informato l'asl al fine di richiedere l'autorizzazione alla rimozione del cassone, ma che tuttavia dopo 3 settimane ancora non c'è stata risposta.
Ho un bambino di neppure 2 mesi e sono molto preoccupato perché almeno il bagnetto con quell'acqua glielo devo fare

Il problema dell'acqua sarebbe comunque e a prescindere dal cassone, risolvibile operando una deviazione con saracinesche che in caso di necessità (leggasi poca pressione) escluda l'autoclave ed il cassone ed utilizzi l'acqua diretta, operazione che tuttavia richiederebbe un sostanziale intervento all'impianto idrico.

Dopo mesi di solleciti tuttavia la proprietaria mi ha mandato una sola volta un idraulico di SUA fiducia che predisponeva un preventivo, ma che lei alla fine bollava come incompetente ed al quale non affidava il lavoro (IL SUO IDRAULICO!!!).

A questo punto ho preparato una raccomandata con la quale metto in mora la proprietaria affinchè entro 7 giorni mi operi quantomeno la deviazione necessaria ad escludere il cassone in caso di necessità e che altrimenti agirò in giudizio.

Voi cosa fareste?
  • condominiale
    Condominiale Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 8 Febbraio 2008, alle ore 07:50
    Mi vengono in mente alcuni comuni siciliani in cui l'acqua arrica solo poche ore la settimana eppure "sopravvivono", anche se in pessime condizioni.

    Vi è stata scarsa attenzione da parte tua nel non richiedere e controllare "prima" simili situazioni.
    Hai comunque il diritto ad avere l'abitazione per la quale paghi l'affitto nelle condizioni "minime" abitabili, soprattutto a ricevere l'erogazione dell'acqua in quantità e qualità sufficienti.

    Il D.P.C.M. 4 marzo 1996 - Disposizioni in materia di risorse idriche (In GU 14 marzo 1996, n. 62, S.O.) obbliga il gestore dell'acqua a fornire la stessa in condizioni di qualità, quantità e pressione sufficienti per il fabbisogno dei residenti serviti dall'acquedotto.
    Vi è quindi la responsabilità del gestore, ancora prima del proprietario dell'immobile.

    Se hai un amico idraulico, fai controllare la situazione e fai redarre una perizia tecnica, senza questa non puoi avviare nessun contenzioso giudiziario che ti costerebbe comunque molto in termini legali, giudiziari, di tempo e probabilmente non risolveresti alcunché perché alla prima scadenza del contratto il locatore di sbatterebbe fuori dal suo alloggio.

    Se riesci a trovare tu stesso, con piccola spesa, una soluzione al problema, chiedendo un aumento della pressione anche al gestore, ti consiglio di attivarti alla luce del decreto che ti ho indicato sopra.
    Se invece continui a vedere inerzia da parte del locatore, dovrai far scrivere una lettera dall'avvocato, anche in funzione della vasca in amianto che, anche se fosse stata messa a norma, non è proprio il luogo ideale dove accumulare acqua per usi personali.

  • torias_dax
    Torias_dax Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 8 Febbraio 2008, alle ore 11:44
    Grazie della risposta

    Io sono un avvocato, ma penalista e non ho mai fatto niente di civile in vita mia, ho già scritto una raccomandata che sarà spedita domani o lunedì dove metto in mora la proprietaria.
    In sede di contratto non ha mai fatto presente l'esistenza di un cassone per l'acqua posto sul tetto dell'edificio né tantomeno era possibile individuare il problema strutturale dell'impianto.

    La dimunuita pressione idrica nei fine settimana è comunque sufficiente, visto che nel locale condominiale accanto riesco a riempire tranquillamente taniche da 20 lt. Il problema è quindi essenzialmente come è stato costruito l'impianto idrico dell'appartamento. Impianto che durante la settimana non da alcun problema, per questo era impossibile individuare preventivamente il malfunzionamento.

    Io stesso ho intenzione di andarmene, ma non subito e pretendo a fronte dei pagamenti regolari del canone che la casa sia perfettamente funzionante 7 giorni su 7, anche con meno pressione, mi va bene, ma nei giorni festivi qui non esce neanche una goccia d'acqua dai rubinetti e ciò a causa dell'autoclave non della socièta idrica, questo è dimostrato dal fatto che le ore di attesa affinchè l'autoclave riparta servono per riempire il cassone posto sul tetto. Se l'acqua fosse diretta non ci sarebbero interruzioni e la pressione anche se minore sarebbe perfettamente sufficiente e nella norma.

    Intanto mando questa diffida, nella speranza che muova qualcosa, altrimenti mi organizzerò per la perizia

    Grazie

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