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2009-10-02 15:20:41

Impresa in bancarotta - rivalsa sui vecchi clienti...


Anonymous
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01 Ottobre 2009 ore 15:11 5
Buongiorno a tutti, avrei bisogno di delucidazioni in merito ad una questione. Alcuni mesi fa ho fatto ristrutturare casa mia, di proprietà, dove attualmente abito e ho la residenza. Al termine dei lavori ho fatturato tutto, non facendo nulla in nero e successivamente ho saldato la mia posizione con l'impresa che ha eseguito i lavori. Alcune settimane fa ho scoperto tramite un amico che il titolare di suddetta impresa è una persona tutt'altro che onesta, in quanto ha riscosso i soldi, ma non ha pagato i dipendenti, i fornitori, l'idraulico, ecc. ecc., per quanto ne so non ha nemmeno versato l'iva all'erario. Il mio problema nasce dal fatto che un mio conoscente mi ha detto che nel caso questa persona dichiari bancarotta e non paghi i suoi debiti, i creditori (fornitori, operai e stato) possono rivalersi sui suoi vecchi clienti, me compreso, anche se in possesso di regolare fattura già pagata. E' vera questa cosa? A me suona molto strana... Grazie anticipatamente per la vostra risposta.
  • nabor
    Nabor Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 1 Ottobre 2009, alle ore 16:26
    Ciao, il problema è sicuramente sussistente per i dipendenti dell'impresa appaltatrice che, ai sensi dell'art. 1676 c.c., hanno azione diretta contro il committente. Ti è stato consegnato il DURC, quando hai depositato la DIA?

  • anonymous
    Anonymous Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 1 Ottobre 2009, alle ore 19:04
    No, il DURC non mi è stato consegnato in quanto l'impresa che doveva eseguire i lavori è stata sostituita con un'altra il giorno prima che iniziassero. Tra l'altro ciò è stato fatto senza che io ne fossi al corrente, l'ho saputo solo in un momento successivo. La loro giustificazione a questo scambio è stata che la ditta che ha eseguito i lavori, ovvero quella che adesso rischia il fallimento, non aveva il DURC al momento della stipula del contratto, così hanno fatto comparire un'altra ditta in regola per poi sostituirla. Io non me ne intendo di queste procedure burocratiche, ma non so nemmeno fino a che punto siano legali. Il mio unico timore rimane quello citato in precedenza, ovvero il dover pagare i creditori di quest'impresario disonesto. Qualsiasi consiglio è ben accetto. Grazie mille

  • nabor
    Nabor Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 2 Ottobre 2009, alle ore 11:02
    La procedura di sostituzione dell'impresa, che tu hai descritto, è lecita solo se da te acconsentita. Verso fornitori e fisco non dovresti correre rischi, che, però, sono presenti nei confronti dei dipendenti. I dipendenti, peraltro, qualora l'impresa fallisse, hanno la possibilità d'insinuarsi al passivo, ed ottenere dall'INPS il TFR e le ultime tre mensilità non pagate.

  • anonymous
    Anonymous Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 2 Ottobre 2009, alle ore 12:13
    Ho dato un'occhiata all'articolo 1676 c. c. e cita testualmente: "Coloro che, alle dipendenze dell'appaltatore, hanno dato la loro attività per eseguire l'opera o per prestare il servizio possono proporre azione diretta contro il committente per conseguire quanto è loro dovuto, fino alla concorrenza del debito che il committente ha verso l'appaltatore nel tempo in cui essi propongono la domanda". Io non sono un avvocato, ma la mia interpretazione da cittadino medio, è che il lavoratore dipendente può si rivalersi sulla committente, ma solo nel caso in cui ci sia ancora un debito aperto tra la committente e l'appaltatore, e non può ottenere di più di quanto non sia tale debito. Poi magari io ho un'interpretazione un po' "di parte".... comunque, per il momento, grazie per l'aiuto, se mi va via tutto liscio ti offrirò da bere

  • nabor
    Nabor Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 2 Ottobre 2009, alle ore 15:20
    Ciao. Hai fatto bene a leggere il testo dell'art. 1676 c.c., che, purtroppo, vale solo come 'clausola generale'.
    L'art. 29, comma 2, del D. Lvo 276/2003 (attuativo della Legge Biagi, sotto il Ministero Maroni), ha imposto una solidarietà 'senza tetto tra committente ed appaltatore, per i trattamenti retributivi ed i contributi previdenziali dovuti ai lavoratori. Il DURC, quindi, dovrebbe servire alla prevenzione di certe situazioni...

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