Buongiorno a tutti,
scrivo per chiedervi un parere circa una situazione che mi sta facendo perdere il sonno.
Ho acquistato casa insieme al mio ragazzo a Giugno 2009, e ci siamo trasferiti a Gennaio. Per adesso, abbiamo solo una cucina, la sala semi arredata il letto in camera (niente armadio, abbiamo una cabina)
All'inizio del mese di gennaio abbiamo fatto la richiesta di residenza, qualche giorno dopo si è presentato un vigile per l'accertamento, trovando solo il mio ragazzo alle prese con la caldaia che faceva i capricci, io ero al lavoro. In casa c'erano 5 gradi, il vigile se n'è andato invitandolo a richiamare il comando non appena fossimo stati "pronti" per un accertamento.
Per le due settimane successive ho richiamato i vigili, che ogni volta mi garantivano "si,si.. sabato mattina veniamo!". Quando finalmente il vigile è tornato (dopo 3 settimane), mi ha detto di non avere più la nostra pratica, e di averla respinta da un pezzo perché secondo lui la casa è disabitata. Ho risposto che anche se manca il divano non significa che io non ci abiti, ed i mobili di cucina e camera lo dimostrano.
Il sabato successivo, desolati, siamo tornati all'anagrafe: l'impiegato ci dice che la pratica non era stata respinta e di stare tranquilli che avremmo ricevuto un'altro accertamento. Ci dice di tornare a casa e aspettare. Finalmente, nel pomeriggio, si presenta una vigilessa che senza batter ciglio compila i fogli e dice: Perfetto, residenza accordata. Arrivederci.
Ieri, però, riceviamo una raccomandata: residenza rifiutata per il mio convivente, datata settimana scorsa. Sono andata all?ufficio a chiedere spiegazioni, mi dicono che è stato un loro errore, ma che bisogna comunque rifare tutto daccapo. Mi legge le motivazioni date dal vigile e? sono tutte menzogne! Tipo ?cantiere, casa non ultimata? oppure ?nessun effetto personale?. Devo davvero fare tutto daccapo?