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2010-02-08 15:49:55

Temperatura acqua - caldaia a condensazione


Tiziano11
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11 Gennaio 2010 ore 11:07 17
Ciao a tutti,
in casa mia ho una caldaia a condensazione e impianto di riscaldamento con termosifoni in ACCIAIO.
Vorrei avere alcune indicazioni per risparmiare un po' di solidini e gestire al meglio la caldaia.

L'idraulico non ha toccato nulla dalle impostazioni di base e ha impostato queste temperature dell'acqua:
- 70 gradi per il riscaldamento
- 55 gradi per l'acqua dei rubinetti / doccia

Al momento ho modificato al ribasso mettendo così:
- 60 gradi per il riscaldamento
- 50 gradi per l'acqua dei rubinetti / doccia

Dalla vostra esperienza:
- ho fatto bene a abbassare le temperature?
- quali dovrebbero essere le temperature ottimali per ottimizzare i costi senza intaccare le funzionalità della caldaia e senza aver troppo freddo?

Grazie mille. buona giornata
  • archibagno.it
    0
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    Lunedì 11 Gennaio 2010, alle ore 11:11
    Il problema di fondo è:

    Avevi un impianto esistente dove in un secondo tempo hai sostituito la vecchia caldaia con una nuova a condensazione?

  • tiziano11
    0
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    Lunedì 11 Gennaio 2010, alle ore 11:20
    No, è tutto nuovo. non avevo intenzione di mettere riscaldamento a pavimento ma per mantenere caldaia a condensazione l'idraulico mi ha suggerito termosifoni in acciaio (anzichè alluminio o ghisa).

    So che solitamente le caldaie a condensazione lavorano tipicamente a temperature più basse di quelle tradizionali quindi mi chiedevo fino a che temperatura (verso il basso) possi scendere con questo tipo di impianto.

    La casa è completamente coibentata con cappotto e infissi nuovi in PVC; per dare un'idea, se per 24 ore non accendo i riscaldamenti (in questo periodo) la temperatura interna scende di solo 1 grado (e ci viviamo POCO in 2).

    I caloriferi bollenti al punto di non poter metterci le mani sopra mi han fatto pensare ad abbassare la temperatura dell'acqua; lo stesso per l'acqua calda domestica.

    Però non so fino a quanto in basso possi spingermi ... ogni grado in meno significa meno consumi e soldini risparmiati, no?

  • archibagno.it
    0
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    Martedì 12 Gennaio 2010, alle ore 17:51
    Il problema che il tuo termotecnico avrà fatto dei calcoli specifici per farlo funzionare.

    Non capisco che senso abbia utilizzare una caldaia a bassa temperatura, se poi viene utilizzata ad alta temperatura...

    La caldaia meno si accende meno consuma...

  • tiziano11
    0
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    Mercoledì 13 Gennaio 2010, alle ore 08:21
    Dal punto di vista del costo di acquisto ho speso un pochino di più (per via del 55% di detrazioni) e una caldaia a condensazione ha comunque un rendimento alto anche ad alte temperature.

    So come funziona una caldaia a condensazione e che il rendimento aumenta tanto con l'uso a basse temperature, ma so anche che la "condensazione" comincia quando la temperatura dell'acqua (in ritorno) è inferiore al "punto di rugiada" che dovrebbe essere attorno ai 57 gradi.

    La mia domanda era proprio legata a come consumare meno tarando la temperatura di mandata dell'acqua calda.

    So che abbassando la temperatura dell'acqua del calorifero consumo meno ma l'ambiente si scalda in minor tempo; però al tempo stesso la casa è ben coibentata e il rendimento dei caloriferi è alto. Ho abbassato da 70 a 60 gradi e sinceramente non ho notato differenze ...

    Per l'acqua sanitaria (e qui è uguale per tutti) ho messo 50 gradi ma mi sembra ancora che scotta ... a che temperatura mettete l'acqua sanitaria?

  • archibagno.it
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 13 Gennaio 2010, alle ore 09:47


    So che abbassando la temperatura dell'acqua del calorifero consumo meno ma l'ambiente si scalda in minor tempo;

    Forse volevi dire "ma l'ambiente si scalda in maggior tempo"





    Per l'acqua sanitaria (e qui è uguale per tutti) ho messo 50 gradi ma mi sembra ancora che scotta ... a che temperatura mettete l'acqua sanitaria?

    La temperatura dell'acqua la decidi tu, ognuno di noi ha sensibilità differenti al calore, per cui è un fattore soggettivo.

    Il tuo impianto è stato progettato da quello che si capisce con una caldaia a condensazione ma utilizzata ad alta temperatura, ne consegue che sicuramente il tuo termotecnico ha progettato una resa dei radiatori per funzionare ad alta temperatura.

    Se tu decidi di fare funzionare la tua caldaia a bassa temperatura (teoricamente, perché qui nessuno conosce i parametri di progettazione del tuo impianto), non dovrebbe scaldare a sufficienza, in quanto i radiatori sarebbero sottodimensionati.

    Se non vuoi consultare un tecnico, non ti resta che sperimentare, che è ciò che stai facendo

  • mik1976
    0
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    Giovedì 14 Gennaio 2010, alle ore 09:10
    Ciao Tiziano,
    sono nella tua stessa identica situzione: villetta ben coibentata poco abitata da due persone.
    Caldaia a condensazione con caloriferi d'alluminio.

    Ora la caldaia è a 70° perché ha fatto freddo a fine Dicembre, ma se continua così la porto a 60° o anche meno. In pratica quello che tu ed io stiamo facendo è fare le veci della sonda esterna, che nel mio caso non è presente (e presumo neppure nel tuo)

    Da ottobre a metà dicembre ho tenuto la caldaia a 60° e funzionava tutto bene. Ovviamente se la tieni bassa quando fuori c'è -5° ci metterà più tempo ad arrivare a regime. Però da più parti dicono che meno volte si accende, meno si consuma, quindi sopportando lo scotto di attendere più tempo per arrivare a regime si hanno risparmi sul metano. Inoltre, più bassa tieni la T di mandata, più condensa sul ritorno, più risparmi. Quindi, se anche il bruciatore va per più tempo in realtà risparmi di più perché sfrutti di più la condensazione.

    Piccola divagazione sulla condensazione: i fumi da combustione del metano condensano se raffreddati sotto i 57°. Ipotizzo che escano dalla caldaia a temperatura altina, tipo 90° per una mandata di 70°, quindi per portarli a condensazione l'acqua del ritorno deve essere ben fredda, sui 30° o meno, altrimenti non condensano.

    L'acqua sanitaria la tengo a 42° e per me è già troppo calda, la devo miscelare. Fai così. Prova varie temperature fino a quando noti che riesci a sopportare una doccia con il miscelatore tutto sul caldo, a quel punto aumenta tale temperatura di un paio di gradi. Esempio: se riesci a sopportare una doccia con miscelatore tutto sul caldo e acqua a 40° allora imposta la caldaia a 42°/43°, un po' di calore in più ti può servire per quando lavi i piatti. Altrimenti se scaldi l'acqua a 50° e poi la devi miscelare tanto è solo uno spreco di metano...

  • tiziano11
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 14 Gennaio 2010, alle ore 11:25
    Grazie Mik! Era un po' questo che stavo cercando di capire e che cercavo come consiglio!

    In effetti al momento la temperatura dell'acqua sanitaria è ancora bollente quando faccio doccia e devo miscelare .. abbasserò ancora di qualche grado!

    I miei caloriferi essendo in acciaio hanno un rendimento diverso rispetto ai tuoi in alluminio (dovrebbero essere migliori) quindi potrò abbassare ulteriormente la temperatura, penso che a breve proverò a mettere 55 gradi per il riscaldamento!

  • mik1976
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 14 Gennaio 2010, alle ore 11:39
    Il rendimento di un calorifero non dipende molto dal materiale (a meno che non lo fai di legno).

    Quel che cambia è il suo comportamento: l'alluminio conducendo meglio il calore si scalda in fretta e si raffredda in fretta, la ghisa si scalda più lentamente ma si raffredda più lentamente. In entrambi i casi però il calore scambiato è lo stesso.

    Dipende da come vivi: se sei sempre in casa ti conviene la ghisa, se esci la mattina e torni la sera e durante il pomeriggio tieni il riscaldamento spento allora ti conviene l'alluminio perché il riscaldamento dell'abitazione sarà più rapido

  • arkitria
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 14 Gennaio 2010, alle ore 16:13
    ...aggiungo anche la mia testimonianza, visto che ho passato le vacanze di Natale a fare esperimenti con la caldaia a condensazione, termostati, programmi e ...bollette varie !!
    Temperatura riscaldamento a 55° e acqua calda sanitaria a 45°
    e cioé i valori indicati dalla casa produttrice per sfruttare al meglio le potenzialità della caldaia: perfetto !
    (PS:termosifoni in acciao )

  • ruttamat
    0
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    Venerdì 5 Febbraio 2010, alle ore 20:05
    Salve a tutti, sono nuovo di questo forum, ma questa discussione mi tocca molto da vicino.
    Vorrei chiedervi una cosa riguardo al riscaldamento e le caldaie a condnsazione.
    Vi illustro la mia situazione, casa nuova di 2 anni e qualche mese, siamo entrati a novembre del 2008, ci hanno montato una caldaia a condensazione con termosifoni in alluminio, bene, da quando viviamo qui, la temperatura media in casa, durante il periodo invernale, si aggira sui 18° e spendiamo una fortuna per il riscaldamento.
    La cosa bella è che i caloriferi ci mettono circa 2 ore e mezza per diventare caldi, ma non bollenti.
    L'idraulico che ho sentito, mi ha detto che è dovuto al fatto che il riscaldamento lo facciamo andare solo 10 ore al giorno.
    Per rendervi l'idea, nella casa vecchia, che era il doppio di quella in cui vivo ora, con caldaia di 15 anni, spendevamo le stesse cifre per avere la stessa temperatura.
    Confido in un'aiuto da parte vostra per poter capire dove andare a sbattere la testa, anche perché la situazione in cui ci troviamo ora è un po' paradossale, spendiamo le stesse cifre di prima e abbiamo sempre temperature che si aggirano tra i 16° - 18° e tenete presente che abbiamo pure una stufa che aiuta.
    Scusate per il post prolisso, ma davvero non so più cosa fare.
    Grazie ancora

  • archibagno.it
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 5 Febbraio 2010, alle ore 23:08
    E' chiaro che qualcosa non funziona nel tuo impianto, probabilmente avete forse i radiatori sotto dimensionati...

    Ti consiglio di leggere il VADEMECUM che ho in firma, troverai molte informazioni utili al riguardo...

  • ruttamat
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Sabato 6 Febbraio 2010, alle ore 08:32
    Ti ringrazio e inizierò a leggere il vademecum, che ho visto che è lungo e dettagliato.
    La cosa strana che succede, oltre al fatto che non riusciamo ad alzare la temperatura in casa, è proprio il fatto che i caloriferi non si scaldano come dovrebbero. La temperatura dell' acqua del riscaldamento è impostata a 70° ma comunque i caloriferi restano tiepidi e solo verso la fine diventano caldi, ma non come dovrebbero. Appoggiandoci una mano non si avverte nemmeno un po' di fastidio.
    La cosa che mi lascia più perplesso è che, quando ho sentito l'idraulica che ha fatto i lavori, lui ha imputato il problema al fatto che il riscaldamento funziona per troppe poche ore al giorno (5.30-8.30 12-15 18-22.30) e alle basse temperature. Peccato che questo problema si manifesta da novembre, quando le temperature non erano cosi basse.
    Quello che cerco di capire è come muovermi, cosa chiedere o cosa far verificare.

  • archibagno.it
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Sabato 6 Febbraio 2010, alle ore 09:30
    Io sentirei prima il termotecnico che ha progettato l'impianto, poi passerei ai centri di assistenza se effettivamente non ci sono danni da imputare all'installatore.

  • robire
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Sabato 6 Febbraio 2010, alle ore 10:08
    Però l'acqua in mandata a 70° dovrebbe far scottare i tubi...
    non è che l'impostazione è 70 ma per qualche motivo non li raggiunge? i tubi in uscita dalla caldaia scottano?

  • claudiotermografia
    0
    Ricerca discussioni per utenteNessuna
    Sabato 6 Febbraio 2010, alle ore 14:10
    Sentirei il parere del termotecnico che ha progettato l'abitazione e fare ifare un controllo tecnico sulla caldaia prima di intraprendere qualsiasi altra indagine.
    Tieni presente che se l'acqua di mandata fosse davveroa 70° i termosifoni in alluminio sarebbero bollenti in pochi minuti

  • radiante
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Domenica 7 Febbraio 2010, alle ore 21:57
    Per la migliore resa dell'impianto e il maggior risparmio possibile di combustibile mantendendo un livello di confort idoneo la caldaia a condensazione deve rimanere sempre accesa,per fare in modo che rimanga sempre accesa essa deve essere dotata di sonda temperatura esterna ,va impostata la curva climatica adatta,va tarata la caldaia sull'effettiva potenza dei radiatori,mettiamo il caso che tu abbia 10kw di radiatori e la caldaia da 24 ,la caldaia andra tarata su 10kw ,a questo punto la caldaia calcolando la temperatura esterna e la temperatura di ritorno dell'impianto dara l'apporto necessario per mantenerti la temperaturara interna impostata,solo cosi la caldaia a condensazione puo esprimersi al meglio delle sue prestazioni,tutto il resto è noia come dice Califano,il tuo idraulico mi sa che ha capito poco,chiama il centro assistenza della caldaia e fai fare il tutto ,doveva pensarci il tuo idraulico a dire al centro assistenza fammi le tarature ,scordati di sentire i radiatori bollenti sicche se non li senti bollenti ma tiepidini vuol dire che tutto funziona bene la casla è calda e la caldaia sta modulando alla perfezione,c'è chi non capisce questo concetto e vuole il radiatore bollente per avvinghiarcisi sopra come on polpo rendendo inutile modulazione condensazione ecc ecc

  • tiziano11
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 8 Febbraio 2010, alle ore 15:49
    Un suggerimento banale banale ... solo perché è successo a anche a uno dei miei termosifoni (in camera da letto): non è che hai aria nei radiatori?

    quando li accendevo sentivo da quel radiatore come uno sgocciolìo e rimaneva caldo a metà. con l'apposito rubinettino l'ho aperto ed è uscita un sacco di aria. e adesso si scalda tutto bene.

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