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2007-06-13 07:43:22

Condensa e muffa disperazione


Chrisvl
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22 Gennaio 2007 ore 08:22 12
Descrizione breve.
Palazzina di tre piani realizzata in muratura portante di tufo non intonacato all?esterno per 15-20 anni perciò sottoposto alle intemperie all?acqua etc etc per tutto quel tempo. Dopo che è stato comprato da Noi e stato intonacato con il tipico intonaco in calce e pozzolana e rifinito in Caprese (se non ricordo male il nome, comunque e quella rifinitura in ghiaia piccola e cemento ).
Tutti e tre gli appartamenti (un po? meno quello centrale) soffrono di muffa-condensa persistente nel senso che si ripresenta periodicamente anche se vengono ?ritoccati? piuttosto spesso. Il piano terra (il mio) soffre anche di risalita capillare ed è stato sottoposto ultimamente ad un?intervento di iniezioni a bassa pressione di polidimetilsilossani in emulsione. Adesso non so se l?intervento ha veramente funzionato dato che è stato fatto 4 mesi fa (ma spero di si) ma quello che ho notato è che se faccio un foro nel muro ad un?altezza di 130 cm le polveri prodotte puzzano notevolmente di muffa.
La mie domande allora sono queste: essendo la muratura rimasta a lungo esposta alle intemperie si è ammalorata e la muffa al suo interno non avrà mai una fine? L?intonaco a Caprese fa sufficientemente respirare il muro? Se cosi fosse realizzare una muratura interna o pannellare l?interno gioverebbe a qualcosa?
  • chrisvl
    0
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    Martedì 29 Maggio 2007, alle ore 09:08
    Up
    Qualcuno può rispondermi??

    Grazie

  • giacuratolo
    0
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    Martedì 29 Maggio 2007, alle ore 18:57
    L'intonaco a caprese non aiuta a far traspirare la muratura anzi. la giusta soluzione sarebbe fare un intonaco esterno traspirante, tinteggiato con silicati (non quarzo). l'intercapedine interna o una pannellatura con isolante e cartongesso di finitura potrebbero servire a tenere + calda la parete e ad evitare uno scontro di correnti calde e fredde e relativi fenomeni di condensa. la muffa è un'altra cosa, una conseguenza dell'ambiente umidiccio che facilita lo sviluppo di queste alla presenza però di una sorta di batterio (definizione impropria ma che serve per rendere l'idea). trovandosi nell'aria questo batterio si deposita sul tuo muro e trovando terreno fertile si replica. per eliminarlo usa candeggina, occhio a protegerti adeguatamente, e poi ritniteggia. finchè non fai il lavoro arieggia finchè puoi.

  • anonymous
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 29 Maggio 2007, alle ore 20:05

    La mie domande allora sono queste: essendo la muratura rimasta a lungo esposta alle intemperie si è ammalorata e la muffa al suo interno non avrà mai una fine? L?intonaco a Caprese fa sufficientemente respirare il muro? Se cosi fosse realizzare una muratura interna o pannellare l?interno gioverebbe a qualcosa?
    1.- La cosidetta muffa è formata da funghi microscopici che si formano e prolificano velocemente quando le condizioni climatiche sono quelle più idonee (caldo-umido).
    I funghi che infestano i muri sono composti da due parti.
    La parte esterna visibile sono le spore ovvero la parte riproduttiva del fungo.
    La parte interna non visibile è l'ifa che cresce nel muro come una radice e rappresenta la parte vitale del fungo.
    Se si tenta di risanare le murature ammalorate con dei prodotti normali, tipo la candeggina, non si distruggono le ife dei funghi che si trovano nel substrato.
    Perciò anche se le superfici sembrano visivamente pulite le ife sopravissute penetreranno dopo un certo periodo di tempo lo strato di rivestimento e daranno luogo alla formazione di nuove spore visibili.
    Il tutto per dirti che occorrono prodotti specifici ed adeguati allo strato di intonaco ammalorato.
    2.- L'intonaco a caprese non fa respirare adeguatamente il muro, è evidente se come hai detto questo problema si è manifestato dopo aver fatto questo intervento.
    3.- Un isolamento a cappotto interno potrebbe risolvere il problema, occorre però fare una verifica termoigrometrica della intera parete, utilizzando il diagramma di Glaser e verificando quali siano i materiali più idonei.
    Questa verifica la può fare solo un termotecnico, aggiungo esperto.

  • giacuratolo
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 29 Maggio 2007, alle ore 22:18
    Qualità puntualità e non per ultima professionalità nelle tue risposte, dotting. grazie per le tante info che nel forum sempre trasmetti.

  • the manager
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 30 Maggio 2007, alle ore 11:01
    Concordo pienamente con Dotting sulla qualita' dei prodotti da adoperare per questo purtroppo frequente problema.

  • chrisvl
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 31 Maggio 2007, alle ore 08:45
    Innanzitutto grazie a tutti delle risposte.

    L'intervento antirisalita è stato fatto con il sistema drywallsystem.

    Il muro e composto da intonaco interno (non conosco la composizione esatta in alcuni punti scoperti per fare gli impianti sembra leggermente rosato) + blocchetto di tufo + primo strato di intonaco di circa 3 cm a calce e pozzolana + finitura a caprese con ghiaia piccola (diam. max inerti 10mm)

    -"....Il tutto per dirti che occorrono prodotti specifici ed adeguati allo strato di intonaco ammalorato..." di che prodotti si parla anti IFE?? e fino a che profondità agiscono??

    In altre discussioni c'è controversia nel consigliare le contropareti, chi dice che poi l'interno non traspira più e aumenta la condensa chi come voi le consiglia per evitarla ..... che fare ???

    Vale la pena provare con le vernici atermiche di cui ho sentito parlare sempre nel forum??

    Grazie di nuovo a tutti , saluti

  • anonymous
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 31 Maggio 2007, alle ore 14:55
    Cosa c'entri l'umidità da risalita al terzo piano vorrei capirlo.
    Comprendo che è una cosa difficile da far entrare in zucca ai CTP quando sono stato nominato CTU e ai CTU quando sono chiamato come CTP, ma vi dico una cosa semplicina per riconoscere le due tipologie di fenomeni che si manifestano con le caratteristiche efflorescenze.
    Ci sono due tipi di efflorescenze:
    1.- la prima in cui le spore assumono un deciso colore scuro, quasi nero, sono quelle oggetto della presente discussione e si manifestano per le ragioni che ho detto, in quanto sulla parete si raggiunge il punto di rugiada.
    Nella verifica termoigrometrica di cui accennavo occorre controllare che la
    temperatura, superficiale e/o interna alla parete, sia maggiore della relativa temperatura di condensazione ovvero che la pressione parziale del vapore sia maggiore della pressione di saturazione.
    Si parla spesso nel forum di trasmittanza termica U e di conducibilità termica lambda, ma poco di permeanza e di permeabilità al vapore delta, che sono i parametri insieme alla resistenza al flusso di vapore µ che sono tipici per ciascun elemento costituente la parete multistrato e che devono essere considerati nel calcolo fatto con il diagramma di Glaser.
    2.- la seconda si manifesta con una effloscerenza di colore chiaro, quasi bianco, accompagnata quasi sempre da distacco della pittura se non dell'intonaco nei casi più gravi.
    La diffusione dell' umidità è dovuta essenzialmente al fenomeno fisico della capillarità; tale fenomeno si manifesta in modo inverso alla legge di gravità. Secondo questa legge infatti, un liquido contenuto in due vasi comunicanti rimane allo stesso livello, quando uno dei due vasi ha dimensioni minime (capillari) il liquido sale nel vaso più stretto, tanto più in alto quanto più è piccola la sua sezione. L'altezza di risalita dell'acqua è quindi inversamente proporzionale al diametro dei capillari.
    Un carattere distintivo di questa tipologia di umidità è la presenza di una netta linea di demarcazione che divide la parte inferiore umida da quella ancora integra, la linea immaginaria rappresenta il punto in cui il tasso di risalita capillare è uguale al tasso d'evaporazione.
    In presenza di umidità di risalita l'acqua che penetra nelle murature può contenere diversi sali nella propria composizione; la stessa infatti giunta in superficie viene espulsa sottoforma di vapore acqueo, i sali presenti cristallizzano sulla superficie del muro, ostruendo i pori ed impedendo la traspirazione. Tale fenomeno produce inizialmente la formazione di cristalli di sale e successivamente evolve in un distacco dell'intonaco causato dalla spinta idrostatica retrostante.
    La colorazione biancastra deriva quindi dalla presenza di cristalli di sale.

    Da questa "semplice" esposizione puoi capire quanto l'argomento sia di difficile comprensione e foriero di clamorose topiche anche fra gli addetti ai lavori.

    Quindi ti rinnovo il consiglio: il problema della scelta dei materiali non è cosa che puoi affrontare da solo e nessuno nel forum ti può dare una mano perché occorre un sopralluogo in loco, affidati ad un termotecnico.
    Solo uno specialista ti saprà dire se il tuo intonaco interno è totalmmente da rifare oppure se le IFE sono presenti solo in uno strato superficiale.

  • chrisvl
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Giovedì 31 Maggio 2007, alle ore 15:18
    Mi chiarisco se sono stato impreciso:

    P.terra - il mio, ha sofferto di umidità di risalita con distacco della pittura, macchie in alcuni punti più o meno evidenti di acqua, rigonfiamenti anche se non enormi del primo strato di intonaco. qui ho eseguito il lavoro con con il sistema drywallsystem.
    Su alcune pareti dove il sole batte poco e quindi più fredde o esposte a nord è ancora oggi visibile specialmente nel cambio stagione la puntinatura tipica di muffa da condensa con conseguente tipica puzza dei luoghi chiusi se non si arieggiano i locali giornalmente.

    P. Primo - alcuni fenomeni di condenza con poco odore a differenza del mio

    P.Terzo - Mansarda, qui la condensa è di casa, specie nel cambio stagione ed è chiaro il perché (caldo e feddo sul tetto e sulle pareti esposte a nord ecc ecc ecc)

    chiedo scusa se non sono stato chiaro ma non mi sembra di aver parlato della risalita di umidità al terzo piano intendevo solo al mio appartamento e cioè al P.Terra

    rinnovo la richiesta per quei prodotti anti IFE

    di nuovo ringrazio a presto

  • ing.minozzi
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 1 Giugno 2007, alle ore 19:15
    Viste le risposte già precise chiedo io a chrisvl quanto a speso (al metro per centimetro) per le iniezioni di resina nel tufo, materiale notoriamente ad alta porosità e con pori di grandi dimensioni.

    Un'altra cosa, con il sistema drywall system danno garanzia assoluta senza l'utilizzo di intonaci macroporosi?

  • chrisvl
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 11 Giugno 2007, alle ore 08:22
    Il lavoro è costato circa 4000 ? per circa 73 ml di muri tra esterni ed interni.

    Per quanto riguarda la garanzia loro garantiscono ciò che fanno non quello che l'utente potrebbe fare per aumentare il successo dell'operazione, ovviamente suggeriscono di fare questa o quella cosa perché............

    Saluti

  • anonymous
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 13 Giugno 2007, alle ore 00:50
    Io ti consiglio il cappotto oppure rivernicia il tutto con un buona anticondensa , se non sai dove trovarla ti do io l'indirizzo.

  • chrisvl
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 13 Giugno 2007, alle ore 07:43
    XEnzo66 - Ti ringrazio in anticipo , fammi sapere di questi prodotti....
    ho visto un prodotto della Brignola tinta antimuffa-atermica 4l x 36?

    ho letto anche dei "sali di boro" ma l'unico sito in cui li ho trovati in vendita "La casa di terra" non funziona "bene"....

    ciao

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