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2009-03-04 16:53:30

Balcone condiviso - distanze


Cinzano
login
04 Marzo 2009 ore 15:19 3
Buongiorno a tutti,
sto cercando una soluzione ad un problema con l'impresa che sta costruendo la 'mia nuova casa', che riguarda (come da titolo) la distanza che divide il balcone comune con l'appartamento a lato.
In origine era posto ad una distanza "equa", cioè alla stessa distanza dalle rispettive aperture/finestre, ora mi è stato comunicato che per "esigenze costruttive" (cioè su richiesta dell'altro aquirente) e stato spostato verso la mia apertura, accorciando così il mio balcone di una trentina di cm...
il vero problema però non è tanto la lunghezza del balcone in sè, quanto invece la distanza che ci sarà tra il muro e la mia finestra che dà all'esterno, che diventa così 10/15 cm al massimo....
qualcuno è in grado di dirmi se esiste una legge/regolamentazione di tali distanze?



ringrazio in anticipo .
  • condominiale
    0
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    Mercoledì 4 Marzo 2009, alle ore 15:31
    In sede di costruzione di "nuovo immobile" si tiene conto delle esigenze e delle richieste dei futuri proprietari.

    La modifica cui hai accennato è legittima, resta il fatto che deve essere da te accettata in quanto si va a modificare il capitolato originario.

    In caso di tua accettazione hai il diritto a vederti applicata una corrispondente riduzione del prezzo originario.

    Nel caso di tua mancata accettazione potresti addirittura risolvere il contratto per "giusta causa".

    Cerca di trovare un compromesso (a te favorevole) con l'impresa.

  • cinzano
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 4 Marzo 2009, alle ore 16:24
    Grazie per la rapida risposta e per l'interessamento.
    concordo sul fatto che trovare un compromesso tra le parti sia sempre la soluzione migliore, ma se quando ne discuterò dovessi decidere di risolvere il contratto per "giusta causa", ciò comporterebbe la perdita di tutti gli anticipi versati all'impresa, o anche in parte?

  • condominiale
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 4 Marzo 2009, alle ore 16:53
    Ti ho parlato di "giusta causa" e quindi con il rimborso delle quote versate ed eventuale richiesta del danno da parte tua.

    Potrebbe essere necessario attivare una controversia giudiziaria, ecco perché ti ho invitato a trovare un compromesso.

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