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2011-09-26 16:41:54

Rogito e difformità licenza edilizia


Andreamorello
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21 Settembre 2011 ore 11:59 5
Salve a tutti,
sono in procinto di acquistare casa in un condominio di circa 40 anni. Prima di arrivare al rogito, mi sono preoccupato di chiedere al Comune copia della licenza edilizia, nonché copia della piantina. Purtroppo, ho rilevato che tra lo stato di fatto e la piantina rilasciatami dal Comune c'è una difformità nella realizzazione dell'edifico, in quanto in una camera invece di esserci una finestra, al suo posto c'è un balcone con annesso terrazzino ... tale difformità riguarda tutta la verticale di ben otto piani, così come tutte le altre verticali dell'intero edificio. A questo punto mi chiedo se, una volta acquistata casa, potrò andare incontro a delle difficoltà con il Comune, dovendo a mia volta presentare una SCIA per opere di ristrutturazione. Per quanto riguarda, invece, la piantina catastale , rispetto allo stato di fatto non ci sono difformità.
La mia forte preoccupazione è che potrei incorrere nella nullità dell'atto di compravendita, anche se mi è stata data ampia assicurazione che non si tratta di un abuso vero e proprio (mi chiedo in 40 anni come hanno fatto a vendere), ma di una piccola difformità che, in questo caso, non trattandosi di ampliamento di volumetria, potrebbe essere sanata anche da me in un secondo momento con un "accertamento di conformità", pratica da inoltrare al Comune.
Vi prego di tranquillizzarmi in merito.
Grazie mille.
  • consulente
    0
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    Mercoledì 21 Settembre 2011, alle ore 13:42
    La difformità non è così grave, trattandosi di modifica sui prospetti.
    Diverso il discorso se lo stato di fatto, come volumetria e superficie di ingombro, risulti maggiore rispetto a quello di progetto.
    Le consiglio tuttavia di rivolgersi ad un tecnico di sua fiducia per constatare la possibilità di una regolarizzazione.

  • andreamorello
    0
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    Mercoledì 21 Settembre 2011, alle ore 15:17
    Grazie per la risposta,
    al tecnico (Architetto) da me incaricato il Comune ha risposto che è possibile dare via a una pratica di "accertamento di conformità" per la sola unità abitativa, pur trattandosi di una difformità che riguarda l'intera verticale se non addirittura tutto il condominio. Però ci sarebbe il rischio di compromettere i futuri rapporti di buon vicinato, perché in questo caso scatterebbe l'accertamento da parte del Comune amche per le atre unità abitative. Per ottenere tale certificazione, mi sono stati prospettati tempi che vanno oltre i tre mesi. Quindi, per non dilungare troppo la cosa e di arrivare al più presto alla stipula, mi appellavo alla vostra esperienza per avere conferma della possibilità di stipulare pur in presenza della difformità rilevata .... un notaio da me consultato, ha detto che è possibile farlo, citando nell'atto soltanto gli estremi della licenza e senza fare alcuna menzione alla difformità riscontrata e .... magari lasciare le cose come stanno.
    Grazie ancora.
    Andrea

  • nabor
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 21 Settembre 2011, alle ore 21:23
    Buongiorno, per la verità, fossi il Notaio, io qualche eccezione sulla difformità citata la solleverei....

  • andreamorello
    0
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    Giovedì 22 Settembre 2011, alle ore 01:56
    @nabor grazie per l'intervento, ma per eccezione cosa si intende?
    Il notaio mi ha prospettato due soluzioni:
    1 - normalizzare la cosa con la presentazione al Comune dell' accertamento di conformità e poi procedere al rogito, con spese a totale carico del venditore e con tempi che vanno oltre i 3 nesi; inoltre, mi è stato fatto presente che normalizzare la sola unità abitativa, farebbe scattare poi un accertamento per tutti gli altri condomini, provocando malumori tali da compromettere queli che poi saranno i futuri rapporti di buon vicinato.
    2 - concordare col venditore un tot da tenere a memoria per eventuali accertamenti futuri, assicurandomi che la lieve difformità presente non può comportare il rischio di nullità dell'atto di compravendita .... e questa è l'unica cosa che mi interessa.
    Oppure una terza soluzione che consisterebbe nel rinunciare e cercare un altro appartamento che non abbia di queste problematiche .... cosa che ritengo assai difficile perché in Comune mi hanno detto che in quel periodo era consuetudine dei costruttori operare in questo modo.
    Cosa mi dite?

  • nabor
    0
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    Lunedì 26 Settembre 2011, alle ore 16:41
    Il Notaio ha compreso che, allo stato, non si può procedere con il rogito. la prima soluzione ipotizzata è l'unica che, con le cautele del caso, si può accettare.

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