Sto valutando se acquistare un appartamento da ristrutturare in un condominio degli anni '70.
Il prezzo - 143.000 euro - mi sembra commisurato all'oggetto: appartamento di 90 mq calpestabili + cantina e garage, 4° e ultimo piano con ascensore, zona urbana tranquilla e ben servita.
La ristrutturazione sarebbe consistente, con l'abbattimento di tutte le pareti divisorie, il rifacimento del bagno esistente, la creazione di un secondo bagno, lo spostamento della cucina. Nell'ambito della ristrutturazione metterei a norma tutti gli impianti.
Tutti i dubbi mi vengono dal D.M. 37/2008 appena entrato in vigore: ho capito che il problema della non rogitabilità non sussiste, ma l'agibilità...?
L'art. 9 del Decreto dice che "Il certificato di agibilita' e' rilasciato dalle autorita' competenti previa acquisizione della dichiarazione di conformita' di cui all'articolo 7, nonche' del certificato di collaudo degli impianti installati, ove previsto dalle norme vigenti".
Questa dichiarazione di conformità deve riguardare solo gli impianti interni all'alloggio o anche quelli delle parti comuni del fabbricato?
L'art. 7, comma 3 dice: "In caso di rifacimento parziale di impianti, il progetto, la dichiarazione di conformita', e l'attestazione di collaudo ove previsto, si riferiscono alla sola parte degli impianti oggetto dell'opera di rifacimento, ma tengono conto della sicurezza e funzionalita' dell'intero impianto. Nella dichiarazione di cui al comma 1 e nel progetto di cui all'articolo 5, e' espressamente indicata la compatibilita' tecnica con le condizioni preesistenti dell'impianto".
Il mio intervento su un alloggio si può considerare rifacimento parziale, per cui devo "solo" attestare la compatibilità di quanto fatto con gli impianti comuni?
Trattandosi di un condominio degli anni '70 mi possono venire problemi dagli impianti comuni - riscaldamento centralizzato, ascensore, parti comuni dell'impianto idrico ed elettrico - potrebbe cioè risultare che non sono a norma?
Oppure devo aspettarmi che il condominio abbia già provveduto ad adeguarli in virtù di provvedimenti precedenti? Se sì quali?
Nelle risposte del Ministero al Sole 24 Ore leggo che che il DM 27/2008 non prevede "nessuna disposizione di adeguamento degli impianti preesistenti che, pertanto, si considerano a norma qualora realizzati o modificati in conformità alle disposizioni applicabili a quell'epoca"... "la sicurezza degli impianti preesistenti e relativi oneri documentali dovranno essere conformi alle norme applicabili all'epoca della loro realizzazione O DEL LORO ULTIMO ADEGUAMENTO OBBLIGATORIO".
Per un edificio degli anni '70 quali sono gli adeguamenti obbligatori che dovrei verificare siano stati fatti?
Vorrei capire bene come stanno le cose per non trovarmi, alla fine dei lavori, ad avere problemi con l'agibilità dell'alloggio.
Grazie in anticipo e scusate la lunghezza del messaggio!