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2012-01-04 15:04:35

Buca in cortile condominiale


Nous
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03 Gennaio 2012 ore 11:12 5
CIao a tutti, i fatti : il 30 Dicembre 2011 nel cortile condominiale viene effettuato uno scavo allo scopo di posare dei pozzetti con messa a terra (per altri appartamenti, non il mio) e anche tubi per la predisposizione dell'impianto elettrico nel mio ripostiglio in corpo esterno (non so se ne hanno fatti anche per altri). Ieri ha piovuto (in lombardia capita) ed il terreno ha avuto uno smottamento in corrispondenza degli scavi, tant'è che mi hanno detto che l'auto di un imbianchino ha dovuto essere portata fuori col carro attrezzi (si tratta di scavi di alcuni metri). Ieri sera sono arrivato a casa dal lavoro ed ho trovato l'accesso al cortile chiuso con un nastro rosso, avevo comunque necessità di recarmi sulla mia proprietà dato che ci sono dei cuccioli di cane (beagles) che necessitano di cibo ed acqua per sopravvivere.. pertanto ho proceduto sul bordo del cortile (dove lo scavo non era stato effettuato) fino al confine con il mio ripostiglio, dove ho messo il piede in fallo in prossimità del pozzetto sprofondando con la gamba sinistra per qualche metro e facendomi discretamente male (gamba destra sopra il cemento del mio posto auto, gamba sinistra nel fango) ad entrambe le ginocchia ed alle mani.
Ora mi chiedo : posso procedere con una richiesta all'assicurazione (certificato medico in mano) oppure l'avere posto un nastro rosso a chiusura di tutto il cortile automaticamente solleva dalla responsabilità l'impresa? Dovevo lasciare morire i cani?
  • consulente
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    Martedì 3 Gennaio 2012, alle ore 14:30
    Sull'area dei lavori non dovrebbe essere previsto l'accesso a personale non addetto, anche al proprietario.
    A questa condizione equivale anche una delimitazione del cantiere con l'indicazione di eventuali pericoli quali scavi, materiali, ecc.

    Nella fattispecie si può colpevolizzare l'impresa nell'eventualità (da accertare) di non aver adottato tutti gli accorgimenti utili previsti dal D.l. 81, chiedendo chiarimenti al Responsabile dei Lavori, di contro si può ribattere dicendo che, avendo conoscenza dei pericoli in atto, non si doveva accedere all'area di cantiere in special modo nell'orario di chiusura.

    Per ciò che riguarda la necessità di accesso ed il transito sui luoghi oggetto dei lavori per accudire gli animali, doveva essere concordato anzitempo un percorso alternativo con l'impresa, spostando in altra sede i cani, o eventualmente aspettare l'apertura del cantiere.

  • nabor
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    Martedì 3 Gennaio 2012, alle ore 16:49
    Buongiorno, la possibilità d'ottenere un risarcimento è connessa all'esatta ricostruzione della fattispecie, che non è chiarissima. L'accesso al cortile era effettivamente reso impossibile, e vi erano ulteriori segnali o cartelli d'avvertimento?

  • nous
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    Martedì 3 Gennaio 2012, alle ore 20:10
    L'accesso al cortile non era impossibile : c'era un nastro rosso di sbarramento ad inizo cortile ad altezza diciamo del petto di una persona. C'è da dire che ad esempio uscendo dalla porta secondaria sarei finito in cortile senza alcun problema dato che lo sbarramento era molto "leggero".

    Di cartelli non ce n'era nessuno, ad onor del vero io ero informato della situazione da mia sorella e sempre ad onor del vero non avrei fatto morire i cani.

    Per rispondere alle altre domande, l'impresa i lavori li ha iniziati il 30 alle 8 e finiti il 30 alle 12, si trattava di un banale scavo.. la pioggia ha fatto cedere il terreno in corrispondenza dello stesso, ma molto dopo che l'impresa ha lasciato il cantiere (il 2 Gennaio, 3 giorni dopo).

  • consulente
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    Mercoledì 4 Gennaio 2012, alle ore 08:47
    Se la quota dello scavo ha ceduto dopo la conclusione dei lavori, comportando una situazione di pericolo, è evidente che il danno è conseguente a una non perfetta costipazione del terreno.

    Su quest'ultimo punto penso che l'impresa debba rispondere della qualità dei lavori, ma rimane sempre il fatto che la zona era stata delimitata da un nastro rosso e che quindi, anche se troppo discreto, un segno di pericolo era stato inserito.

    Se dovessi valutare io, come professionista esterno, la dinamica e sulla scorta di quello che capito sulla vicenda, inserirei questo nella mia relazione tecnica:
    - responsabilità del Condominio o dell'Amministratore poiché custode del bene e conseguentemente dell'attività dell'impresa;
    - responsabilità dell'impresa, vista in rapporto alle condizioni di sicurezza approntate in cantiere, ma dopo chiaramente un?attenta valutazione dei fatti documentati ed esposti dal responsabile dei lavori;

    A questi dati porrei anche la questione del danno e dell?accadimento dei fatti, necessari per il risarcimento economico.
    Ebbene, se il soggetto coinvolto fosse stato un bambino o comunque, una persona estranea e inconsapevole del pericolo, che ha avuto accesso ai luoghi, si potrebbe affermare l?evento fortuito e quindi la piena responsabilità dell?impresa e del condominio.

    Diversamente, se la persona, consapevole del pericolo e vista la segnalazione rossa (anche se leggera), si è introdotto ugualmente all?interno del cantiere e pur avendo subito un danno, non ha diritto a nessun risarcimento.

    Da questo consiglierei un?immediata messa in sicurezza del terreno, a carico dell?impresa, un?eventuale comunicazione all?ispettorato del lavoro per eventuali inadempienze (chiaramente documentate), oltre ad una messa in mora dell?Amministratore del Condominio e di tutti i responsabili dei lavori.

    Per la custodia degli animali, così come ho detto in precedenza, la faccenda doveva essere programmata prima dei lavori.

  • nabor
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    Mercoledì 4 Gennaio 2012, alle ore 15:04
    Concordo sulla concorrenza, probabile, d'un'imperizia dell'impresa, e ritengo non sia facile, ma non impossibile, ottenere il risarcimento ipotizzato, considerata la mancata messa in sicurezza.

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