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2005-09-17 17:52:14

A.a.a. problemi di disonestà !


Anonymous
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07 Settembre 2005 ore 22:52 4
Salve a tutti, volevo chiedere il consiglio degli esperti di questo forum per un problema in cui mi sono trovato proprio in questi giorni.
Sto effettuando dei lavori di ristrutturazione del sottotetto e necessitando di uno scagliolista mi sono rivolto ad un'impresa che, dopo aver visionato il lavoro, ha presentato un preventivo stabilendo un prezzo al metro quadrato per un lavoro finito "a regola d'arte".
All'atto della presentazione del preventivo ho chiesto se fosse stato possibile ridurre un po' il prezzo per lo meno per il lavoro che avrebbe interessato i ripostigli specificando che sarebbe stato sufficiente un lavoro non proprio rifinito nei minimi particolari. Mi è stato risposto che il prezzo era fisso e che non si sarebbero eseguiti lavori più rifiniti o altri meno: "quando lavoriamo lavoriamo bene ovunque senza distinzioni".
All'atto pratico, rendendosi conto della scomodità, in quanto i ripostigli sono ricavati nella parte più bassa, mi è stato detto se andava bene non lisciare alla perfezione quella zona. Io ho risposto facendo notare la loro contraddizione, ma poi ho acconsentito lasciando intendere che avrei (naturalmente) pagato meno per quelle zone lisciate superficialmente.
La sorpresa che ho trovato alla fine dei lavori è stata che oltre ai ripostigli (semplicemente pietosi) un lavoro impreciso era stato fatto anche nei vani a giorno. I muri sono pieni di imperfezioni, bolle, buchi, graffi, gobbe, ecc. al punto che se ci si passa la mano sembra carta vetrata. Non nego che la cosa mi ha dato parecchio fastidio in quanto non si tratta chiaramente di un lavoro eseguito "a regola d'arte".
Inoltre mi sono stati arrecati danni a degli infissi (4 finestre velux) non coperti e corrosi nella verniciatura dalla calce contenuta nel prodotto usato.
In entrambi i casi ho chiesto spiegazioni e mi è stato detto che non ci potevano fare niente.
La cosa, infine, che mi ha dato più fastidio è stata che all'atto della misurazione si è stati ben attenti a conteggiare fino all'ultimo centimetro, ma facendo finta di niente di fronte ad aperture di 2 metri quadrati. Infatti, sono rientrate nel computo complessivo anche le numerose porte e finestre. Anche in questo caso, di fronte ad una mia domanda, mi è stato risposto che era giusto così e che si usava il criterio del "vuoto per pieno". La cosa assurda è che trattandosi di una mansarda la maggior parte delle porte arrivano a filo col solaio soprastante e, quindi, sopra non c'è stato niente da intonacare. In alcuni casi si sono misurate pareti inesistenti formate dalle sole aperture!!! In pratica se avessero ragione loro mi costerebbe più la porta "virtualmente" intonacata (la misura è stata presa da ambo i lati) che l'infisso vero e proprio!!! Sembrandomi assurdo tutto questo ho fatto una ricerca sul web ed ho trovato una normativa http://www.casa.unimo.it/new/gare/2004/ ... tolato.pdf (Vd. pag. 101) (non so se attendibile o meno) in cui si specifica che il criterio del "vuoto per pieno" si usa solo in caso di tramezzi maggiori di 15 cm in cui devono esser intonacate anche le pareti interne dell'apertura e la striscia che stà sotto l'architrave, in caso di tramezzi inferiori ai 15 cm le aperture (dotate anche di cassamette per cui non devono essere intonacate dentro) le aperture non si contano.
A questo punto vorrei chiedere come mi devo comportare premesso che l'impresa non vuole sentire ragioni nè per il lavoro approssimativo (per usare un eufemismo!), nè per i danni alle finestre, nè per i criteri di misurazione utilizzati, il prezzo rimane quello fissato a prescindere da tutto. Devo farmi fare una perizia da un tecnico (da chi?) che constati il lavoro eseguino non "a regola d'arte" da usare in caso in cui si andasse in causa? E per quanto rigarda la misurazione chi ha ragione? Possibile che lo Stato fra le tante leggi ingiuste ed inique che ha fatto ne abbia partorita una addirittura paradossale???
Ringrazio quanti vorranno darmi consigli utili e tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggere questo mio infinito post.
  • dario70
    0
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    Giovedì 8 Settembre 2005, alle ore 16:46
    Ciao, purtroppo si potrebbero scrivere trattati su persone disoneste come quelle che hai incontrato tu. Se io fossi in te, non mi farei spaventare, anzi, visti i danni e il lavoro fatto gli farei fare una bella lettera da un avvocato tanto per mettere le cose in chiaro. Lo so che avvocato = soldi e tempo ma nel tuo caso credo ne valga la pena. Io non gli darei nemmeno un euro!!!
    Tienici aggiornati e AUGURI!!!
    LORY

  • anonymous
    0
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    Venerdì 9 Settembre 2005, alle ore 07:58
    Ringrazio naturalmente Lory per la risposta; in effetti la cosa di cui maggiormente avrei voglia è quella di non pagare affatto questi presuntuosi in modo da "educarli" a sapersi rapportare con le persone che gli danno fiducia e lavoro. Spesso, quando succedono queste cose, mi verrebbe voglia di desiderare (ma è solo uno sfogo dettato dalla rabbia del momento) una bella crisi come quella avvenuta in Argentina così verrebbero al pettine tutti i nodi e andrebbe avanti solo chi lavora in modo preciso ed onesto. Purtroppo siamo giunti ad una situazione in cui la domanda di professionalità, come muratori, piastrellisti, scagliolisti, idraulici, elettricisti, ecc., è nettamente inferiore all'offerta degli stessi, per cui il cliente è costretto il più delle volte a sottostare alle tariffe, ai tempi ed alla scarsa professionalità di molti cialtroni. Con questo non voglio fare di tutt'erba un fascio perché, per fortuna, ci sono tantissimi tecnici che hanno ancora un po' di coscienza.
    Tornando all'argomento in questione volevo chiedere: per quanto riguarda il lavoro eseguito male ed i danni alle finestre (nuove di zecca) sono certo di avere ragione io e farò in modo di vedere riconosciuti i miei diritti; ma per quanto riguarda il criterio di misurazione utilizzato chi ha ragione? Ho assolutamente bisogno di sapere questa cosa prima di poter intraprendere una qualsiasi azione.
    Grazie ancora, Luigi.

  • anonymous
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 16 Settembre 2005, alle ore 23:31
    Io credo che il criterio del vuoto per pieno sia senz'altro utilizzabile anche nel tuo caso. Non credo però che vadano misurate le pareti composte esclusivamente da un'apertura.

  • gigi0
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Sabato 17 Settembre 2005, alle ore 17:52
    Non vorrei rigirare il coltello nella piaga: MA PERCHE' VOGLIAMO SEMPRE SALVARE LE UOVA DOPO AVER FATTO LA FRITTATA?

    Potresti rivolgerti al Giudice di Pace per un tentativo di conciliazione (non serve l'avvocato).

    Viao.

    gigi

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