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2016-01-05 11:09:45

Umidità: cappotto termico o scambiatori di calore?


Faba80
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29 Dicembre 2015 ore 11:44 24
Buongiorno a tutti.
Dopo innumerevoli episodi di catarro e/o bronchite, che hanno colpito mia figlia che ad oggi ha 4 anni comincio a sospettare sempre più che la causa possa essere l'aria troppo umida.
Mia figlia è allergica a parietaria e graminacee, ma ho come la sensazione che si ammala esclusivamente quando vive di più in casa e quasi esclusivamente d'inverno.
Viviamo in una zona molto umida all'ultimo piano di un edificio il cui tetto è stato coperto con asfalto minerale e credo non coibentato a dovere.
Sospettoso della troppa umidità ho acquistato un igrometro e ho notato che in inverno raggiungiamo picchi di umidità che superano l'80%.
Ho quindi acquistato un deumidificatore ma ho notato che serve a ben poco poiché la casa è molto grande e d'inverno, suppongo per il meccanismo con cui funziona, riesce ad assorbire poca acqua o comunque tenendolo acceso anche molto magari riempie pure la tanica ma questo incide ben poco sulla percentuale di umidità registrata.
Ho letto qua e la che camini e stufe aiutano ad abbassare l'umidità ed ho comprato una stufa a pellet ad aria.
Nella stanza in cui l'accendiamo l'umidità effettivamente riesce a scendere anche del 10/15% ma nelle stanze adiacenti (alcune altre in ambiente aperto) non si notano riduzioni di umidità che resta a livelli altissimi.
In alcune zone della casa particolarmente sotto il soffitto e negli angoli dove il soffitto incontra le pareti sono comparse delle aree di muffa ed è una vera e propria battaglia continua.
Cerchiamo di aerare spesso i locali, lasciamo tutto aperto per 2 o 3 ore ogni mattina ma essendo la zona umida difficilmente scendiamo a livelli di umidità sotto il 65/70%.
A questo punto, siccome mia figlia continua ad avere problemi mi devo inventare qualcosa.
Oltre alla stufa, anziché usare i condizionatori aiuterebbe utilizzare i termosifoni per abbassare l'umidità?
E' il caso di sostenere le spese per un cappotto termico e/o per uno o più scambiatori d'aria con recupero di calore?
Non riesco a venire a capo di questo problema e mi servirebbe un consiglio da persona esperta.
Grazie mille a tutti.
Saluti
  • radiante
    0
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    Martedì 29 Dicembre 2015, alle ore 12:47
    I termosifoni aiutano si basta tenere il riscaldamento acceso,c'è la possibilita che l'isolamento fatto al tetto crei dei ponti termici causando condense e anche la catramatura del tetto impedisce hai muri di respirare ed espellere naturalmente l'umidità,ottimo l'impianto di ricircolo con scambiatori calore

  • faba80
    0
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    Martedì 29 Dicembre 2015, alle ore 14:04
    Grazie.
    Volevo aggiungere che quando andiamo a dormire la stufa come dicevo ha abbassato l'umidità di circa il 10% poi la mattina quando torniamo in quell'ambiente l'umidità è di nuovo aumentata allo stesso livello delle altre stanze. Ho cioè come la sensazione che all'interno tutto varia come varia all'esterno con poche piccole differenze sia di temperatura che di umidità nonostante infissi in alluminio con guarnizioni non si riesce a "conservare" temperatura e umidità nemmeno per poche ore e per questo motivo sospetto che manchi del tutto l'isolamento.
    La cosa che più mi lascia perplesso è che anche quando si fa ariare la casa l'umidità ha livelli molto elevati motivo e mi sembra una lotta impari....tanta energia per riuscire ad abbassare l'umidità di qualche punto percentuale e poi tutto va sprecato appena si fa areare la casa. Se anche all'esterno l'umidità è alta quale è il modo più efficiente per renderla accettabile all'interno ?
    Meglio termosifoni, cappotto termico o scambiatori d'aria ?
    Il cappotto termico quanto aiuta se le pareti restano senza coibentazioni ?
    Gli scambiatori aiutano ad abbassare l'umidità? Avendo una casa grande, almeno 100 m2, quali/quanti me ne consiglia ?
    Grazie ancora
    Saluti

  • claudiotermografia
    0
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    Martedì 29 Dicembre 2015, alle ore 14:40
    Buongiorno, per rispondere correttamente alla sua domanda occorre una diagnosi sul posto che comprenda termografia e monitoraggio termomigrometrico di piu ambienti per un lasso di tempo di almeno una settimana.
    in linea di massima i problemi da lei riscontrati sono solitamente dovuti a carenza di ricambio d' aria interna , la quale non esclude altre problematiche intrinsiche all involucro e alla gestione.



  • faba80
    0
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    Mercoledì 30 Dicembre 2015, alle ore 09:15
    Grazie, per approfondire ho provato a leggere anche qualche altro post e almeno da un punto di vista logico vorrei chiedervi conferma di aver inquadrato bene il problema.

    Relativamente alla percentuale di umidità troppo elevata, gli strumenti più adatti a combatterla sono deumidificatori e scambiatori d'aria ( mi pare di avere capito che il cappotto termico di per se non consente di abbattere il livello di umidità anzi potrebbe addirittura aumentarlo se il soffitto traspira meno di quanto faccia ora ), giusto ?

    Relativamente alla muffa, invece, forse il cappotto termico dovrebbe essere il primo passo perché riuscirei ad eliminare il ponte termico che si crea sotto il soffitto con relativa condensa. Suppongo che anche lo scambiatore d'aria aiuti ad evitare la muffa ma da solo non riuscirebbe ad evitare ponte termico --> condensa --> muffa. Giusto ?

    Ieri sera ho eseguito una ulteriore prova, ho acceso deumidificatore e termosifone in camera da letto per circa 2 ore e non ho notato grandi risultati. L'umidità è riuscita ad abbassarsi di circa 2 punti percentuali ma la temperatura si è alzata solo di 1 o 2 decimi di grado. Poi ho spento il termosifone e acceso il condizionatore, dopo circa 2 ore la temperatura era aumentata di circa 3 gradi e l'umidità scesa di altri 5 punti ovvero al 65%. Sembrerebbe dunque che la combinazione più efficiente sia condizionatore e deumidificatore peccato che spegnendo tutto dopo appena un paio d'ora l'umidità è risalita allo stesso livello del resto della casa, è normale ? Quindi l'unico modo è lasciare il deumidificatore perennemente acceso ?

    Apprezzerei molto se mi aiutaste a capire meglio il problema almeno per avere un'idea di come affrontarlo.
    Grazie mille.
    Saluti

  • claudiotermografia
    0
    Ricerca discussioni per utenteNessuna
    Mercoledì 30 Dicembre 2015, alle ore 11:07
    Ma attualmentre in che modo stà riscaldando casa, per quante ore e quanti gradi ha nelle stanze ?

  • faba80
    0
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    Mercoledì 30 Dicembre 2015, alle ore 11:28
    In genere facciamo così.
    La mattina fino alle 10, avendo pure una bimba piccola, teniamo tutto chiuso, poi dalle 10 per 2/3 ore apriamo tutti i balconi/finestre lasciando solo la zanzariera. Nel pomeriggio in genere dalle 17/18 accendiamo la stufa a pellet fino alle 23 circa passando da una temperatura rilevata in prossimità della stufa di 15/16 gradi ai 20/21 gradi nel giro di un paio di ore e mezza e poi cerchiamo di tenere quella temperatura per altre 2/3 ore. La stufa riesce a coprire per sommi capi salone, cucina, ingresso e bagno, in prossimità della stufa raggiungiamo i 20/21 gradi mentre nei punti più lontani arriviamo a 17/18. Ad una certa ora, verso le 21 cihudiamo la camera da letto e accendiamo per qualche ora il condizionatore raggiungendo i 20/21 gradi. In camera da letto come in cucina e salone (suppongo le aree più calde e vissute) cominciano ad emergere le solite zone di muffa, in camera da letto tipo delle macchie sbiadite negli angoli perimetrali dove le pareti incontrano il soffitto, in cucina e salone invece sono per lo più tanti puntini e non solo lungo i perimetri ma anche sotto il soffitto e che tra l'altro non riusciamo ad eliminare in nessun modo se non grattando con carta vetrata o addirittura con stecche e quindi è poi necessario ristuccare oltre che pitturare.
    Grazie in anticipo per il tuo contributo.
    Saluti

  • claudiotermografia
    0
    Ricerca discussioni per utenteNessuna
    Mercoledì 30 Dicembre 2015, alle ore 12:11
    Guardi non se la prenda ma da quello che mi dice, il cappotto è l'ultimo dei suoi problemi, da quanto mi dice lei ha una casa molto grande ed energivora che non riscalda e non conduce in modo adeguato, a questo punto non può risolvere il problema attuale con nessun sistema, lasci perdere deumidificatori e qaunt' altro, le serve un consulente competente della sua zona che le spieghi come modificare la gestione ed eventualmente le possa progettare un eventuale intervento di riqualificazione adeguato.

    per farle capire meglio il suo problema legga questo blog espertocasaclima "capire la muffa" e
    termografiapratica.wordpress "muffa sulle pareti"

    Questa è la base di partenza, il resto dipende da voi.

  • faba80
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 30 Dicembre 2015, alle ore 12:43
    Quali sono gli indirizzi delle discussioni a cui fa riferimento ?

    Oltre che rimandare ad altre discussioni potrebbe anche fornirmi qui i principali motivi del problema ?

    Grazie ancora

  • claudiotermografia
    0
    Ricerca discussioni per utenteNessuna
    Mercoledì 30 Dicembre 2015, alle ore 13:13
    Le mando i link in privato qui non gli posso mettere.

    Tenga presente che esprimo un opinione senza aver fatto un analisi in prima persona direttamente sul posto, da quello che lei mi ha descritto il problama è la vostra gestione dell' abitazione e le scelte che avete fatto in termini di riscaldamento.

  • faba80
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 30 Dicembre 2015, alle ore 14:15
    Si ok ma in particolare che intende per " il problama è la vostra gestione dell' abitazione e le scelte che avete fatto in termini di riscaldamento" ?

    Si spiega meglio ?

    Appena posso mi leggo anche i link

    grazie

  • claudiotermografia
    0
    Ricerca discussioni per utenteNessuna
    Mercoledì 30 Dicembre 2015, alle ore 14:58
    Sempre basandomisu quello che lei mi ha scirtto:

    "La mattina fino alle 10, avendo pure una bimba piccola, teniamo tutto chiuso, poi dalle 10 per 2/3 ore apriamo tutti i balconi/finestre lasciando solo la zanzariera."

    Questo sistema di ventilazione è totalmente sbagliato e controproducente, in quanto raffredda i muri eccessivamente, la ventilazione di ogni stanza deve essere fatta 5 / 10 minuti al massimo ogni ora, tennendo la porta chiusa di ogni stanza, questo ovviamnete non è possibili e quindi si deve ricorrere ad una macchina che lo fa al posto nostro sopratutto se ci sono serramenti di buona fattura senza spifferi.


    "Nel pomeriggio in genere dalle 17/18 accendiamo la stufa a pellet fino alle 23 circa passando da una temperatura rilevata in prossimità della stufa di 15/16 gradi ai 20/21 gradi nel giro di un paio di ore e mezza e poi cerchiamo di tenere quella temperatura per altre 2/3 ore."

    Il riscaldamento adottato non è efficace a scaldare i muri, scalda solo l'aria di una stanza. il riscaldamento deve essere fatto con i termosifoni in tutta la casa, tenendolo sempre accese ed impostando i termostati ambientali (se presenti ) in modo da raggiungere i 20°C in ogni stanza.


    "La stufa riesce a coprire per sommi capi salone, cucina, ingresso e bagno, in prossimità della stufa raggiungiamo i 20/21 gradi mentre nei punti più lontani arriviamo a 17/18. Ad una certa ora, verso le 21 cihudiamo la camera da letto e accendiamo per qualche ora il condizionatore raggiungendo i 20/21 gradi."


    La stufa a pellet ad aria è un pessimo sistema di riscaldamento sopratutto per la sua abitazione, produce molta aria calda nelle sue vicinanze ma non scalda i muri, in più l'aria calda che produce non si distribuisce in modo efficente, la stessa aria è in grado di contenere molto vapore acque, ma appena si raffredda il vaopre acqueo migra nelle stanze fredde e si condensa in modo implacabile sulle pareti e angoli freddi.



    Poi sicuramente mi mancano ulteriori elementi per essere più preciso.

    Se ha il riscaldamento a metano con termosifoni, e una casa molto energivora grosso modo l'impostazione è la seguente

    Riscaldamento acceso 18/20 ore giorno a funzionamento continuo con temperatura di mandata idoneo a raggiungere e mantenere 20 ° nelle stanze e spegnimento nelle ore notturne.

    Se non si è in caso durante il giorno funzionamento continuo tutto il giorno con abbassamento nelle ore in cui si è assenti e riotorno a regmine almeno 2 ore prima del rientro.

    Uso moderato della stufa a pellet solo per la zona soggiorno per velocizzare il raggiungimento di una temperatura confortevole appena rientrati.


    Ventilazione, 5/10 minuti tutte le stanze alla mattina prima di uscire, e al rientro fino al momento del sonno. (non sarà comunque sufficiente ma meglio di ora)
    In commercio vendono al prezzo di 20 ° dei piccoli orologi con igrometro incorporato che indicano con un colore quando è ora di arieggiare, sono ottimi per imparare a capire quando in un ambiente è ora di cambiare stanza.


    questi sono i primi passi generali che vengono fatti attuare alle persone in casi analoghi, poi come le ho detto serve per forza una valutazione e un monitoraggio sul posto.




  • faba80
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 30 Dicembre 2015, alle ore 15:49
    Grazie dell'accuratezza delle spiegazioni.

    In realtà l'acquisto della stufa era orientato ad abbattere i costi del riscaldamento (i termosifoni funzionano a gpl). Fino all'ultimo sono stato indeciso sull'acquisto di una stufa ad aria o termostufa ma onestamente i costi sia iniziali che di consumo di una termostufa sarebbero stati ancora più alti della stufa ad aria e forse non sarebbero stati molto lontani dal riscaldamento a gpl motivo per cui ho pensato che forse non era il caso. Tenga presente che accendendo la stufa circa 5/6 ore al giorno con un sacco di pellet da 15kg faccio mediamente 2 giorni, quindi significa che per raggiungere le 20 ore consumerei due sacchi di pellet al giorno quindi mediamente 10 euro al giorno. Ritiene sia un costo nella media per riscaldarsi ? Praticamente arriveremmo a 1500 euro in caso di utilizzo per 5 mesi.

    Se devo essere del tutto onesto 18/20 ore di termosifoni accesi mi sembra incredibile, veramente c'è qualcuno che lo fa ? Io l'anno scorso li ho accesi pochissimo 2/3 ore al giorni per poche settimane e notai in bolletta aumenti pazzeschi, per 18/20 ore per una casa su 110 m2 con 8 radiatori quanto spenderei al giorno ? D'altronde ieri sera ho acceso radiatore di bagno e camera da letto e in 2 ore la temperatura è salita di soli due decimi e mi sembrano veramente pochini...significa che partendo da 15 gradi per raggiungere i 20 gradi quanto ci impiega un giorno ?

    Ad ogni modo la cosa che più mi infastidisce per me che abito all'ultimo piano è scendere giù al piano di sotto da mia sorella che con una stufetta a gpl sta sempre abbastanza calda in una casa di dimensioni analoghe mentre io con una stufa che fa un fuoco incredibile arranco. Sicuramente stare ad un piano intermedio aiuta molto ma possibile che ci sia una differenza tale da provocare tanti disagi ? Cioè quello che mi lascia perplesso è che la temperatura si abbassi in maniera repentina appena spenti i riscaldamenti. Cioè è normale che in un ambiente a 20°, spegnendo i riscaldamenti nel giro di due ore riscende a 14/15 ° ? E' chiaro che se la casa non trattiene il calore i riscaldamenti devono stare perennemente accesi e se ci fosse un modo (io pensavo il cappotto ma forse non è quello giusto) per far si che la casa trattenga di più il calore consentendo di risparmiare sui costi di riscaldamento pensavo che era da prendere in considerazione anzichè spendere tantio sui consumi ogni anno. Anche una casa ben isolata necessita di 20 ore di termosifoni accesi ?

    Poi, in merito ad ariare i locali per soli 5/10 minuti ho imparato un altra cosa, grazie...poi però ariare ogni ora , in una casa come questa , significherebbe praticamente non arrivare mai ai 20° o comunque non riuscire a tenerli e per quest'altro motivo avevo pensato agli scambiatori d'aria. Non aiuterebbero ?

    Grazie comunque di tutte le delucidazioni che mi ha fornito e che mi vorrà ancora dare.
    Saluti

  • claudiotermografia
    0
    Ricerca discussioni per utenteNessuna
    Mercoledì 30 Dicembre 2015, alle ore 16:15
    Guardi io ho una casa molto vecchia del 1920, è distribuita su 4 paini su cui solo 2 riscaldati, ognuno di 75 m2

    per scaldarla senza avendo un minimo di comfort spendo sui 3000 € per la stagione invernale da novembre a marzo tenendo il riscaldamento acceso 16/18 ore al giorno.

    Questo succede a me e atutte le persone con case energivore, comprare la stufa a pellet per risparmiare non serve a nulla se la casa consuma 1000 o gli si da 1000 o si stà al freddo, poco importa se i 1000 vengono da legna, piuttosto che elettricità, metano o gpl, glieli si deve dare comunque. così come lei tanti anlti che hanno acquistato la stufa a pellet si sono trovati i medesimi problemi.

    Sicuramente nel suo caso gli interventi da fare sono isolare tetto e pareti, dopo di che può scaldare anche con gpl o pellet risparmiando molto, ma se non ha un impainto canalizzato o progettato a puntino difficilmente riuscirà a ascaldare e risolvere i problemi delle stanze più fredde e lontane.


    Su quanto tempo serva per aumentare la temperatura non posso rispondere in quanto bisogna fare dei calcoli precisi conoscendo la struttura, ad ogni modo più i muri sono freddi e più energia servirà per scaldarli, e una casa come la sua può raffreddarsi velocemnte già in 5/6 ore.


    Se fa il cappotto potrà ridurre la temperatura dei funzionamento dei radiatori e le ore di accensione ma questi sono calcoli che si possono fare solo in sede di proigettazione da parte di un termotecnico.


    Arieggiare è fondamentale, se ha già i muri caldie arieggia per 5 minuti abbassa solo la temperatura dell' aria ma non fa i ntempo a raffreddare i muri è questo il segreto.


    Io le rinnovo l'invito a fare un analisi accurata alla sua abitazione, solo così potrà avere risposte esaustive alle sue domande e capire che direzione prendere, purtroppo gli elementi da valutare sono davvero tantissimi e vari tra loro

    cordialmente
    Claudio

  • faba80
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 30 Dicembre 2015, alle ore 16:44
    Grazie mille, gentilissimo, magari se le va solo qualche altra domanda facile facile per lei :)

    Da quello che ho capito consiglia i termosifoni rispetto agli impianti ad aria. Quale è la differenza da un punto di vista logico ? Perché il termosifone dovrebbe riscaldare di più le mura rispetto al condizionatore o alla stufa ? Prima della nostra chiacchierata mi ero convinto da prove empiriche che effettivamente il condizionatore emette solo aria e non riesce ad abbassare l'umidità mentre la stufa abbassa il livello di umidità e mi aspettavo quindi un effetto simile a quello dei termosifoni che come ci insegna la nonna tendono a seccara l'aria motivo per cui in alcune case agganciano vicino contenitori con l'acqua. Prendiamo la mia camera da letto di circa 4x4,5 come puo' un termosifone riuscire a riscaldare 4 mura ? Il mio condizionatore è riuscito ad aumentare la temperatura nella stanza di 3 gradi mentre il termosifone di pochi decimi, come potrebbe il secondo asciguare le mura più del primo a parità di tempo in uso ?

    Cosa provoca maggiormente danni alla salute, la muffa o l'aria umida ?
    Cioè, dovendo pure iniziare da qualche parte, vorrei capire quale è l'intervento più mirato che, assieme a tutte le accortenze che mi ha già detto, mi consentirebbe di limitare i problemi di mia figlia.
    E' giusto dire che il cappoto termico dovrebbe impedire le muffe e che lo scambiatore riesce invece anche ad abbassare il livello di umidità? Dall'idea che si è fatto della mia abitazione lei da cosa partirebbe ?

    Grazie di tutto.
    saluti

  • claudiotermografia
    0
    Ricerca discussioni per utenteNessuna
    Mercoledì 30 Dicembre 2015, alle ore 17:22
    L'aria è il modo più inefficace per scaldare un ambiente, per via della sua scarsa capacità termica rispetto ad altri vettori ed inerzia termica inesistente. per tanto riuscirà a scaldare si l'aria di un ambinete ma questa a sua volta non riuscirà nel breve periodo a scaldare anche i muri.
    I termosifoni (a patto che siano dimensionati in modo corretto e funzionanti alla giusta temperatura 65/70 °C) scaldano sia per irraggiamneto che per covezione, anche loro hanno necessità di un lungo tempo di funzionamento per scaldare l'ambiente in modo efficace, questo tenendo presente che se il nostro muro consuma più calore di quanto riusciamo a fornire si raffredderà in poco tempo per questo è necessario comunque isolare, i muri di casa mia con un impainto sottodimensionato raggiungono difficlmente i 18 °C e negli angoli o dietro al mobilio rimangono sui 9/15 °C

    Il condizionatore deumidifica solo quando fa aria fredda (ovvero in estate)
    Le stufe non fanno solo aria calda ma lei percepirà anche un forte calore su tutto il corpo nelle loro vicinanze questa è energia termica irraggiata esattamente come i termosifoni.
    Le alte temperatura dei corpi radianti di stufe e termosifoni tendono a creare l'effetto asciutto. i camini e le stufe con focolare aperto e non stagno fungono invece da aspiratori e portano fuori oltre all' aria anche il calore.

    Più l'aria è calda più può contenere un tasso di vapore acqueo maggiore ( umidità relativa) ma come l'aria si raffredda tutta l'umidità in più che non riesce a contenere migra nell' ambiente.

    I muri sono come un volano, accumulano calore per poi rilasciarlo lentamente nell' ambiente ( a patto di riuscire a scaldarli)


    A causare più danno sono le muffe in quanto composte da batteri patogeni per l'uomo, oltre ad una certa concentrazione sono cause di allergie, patologie respiratorie e della pelle. L'umidità al limite ha effetto sui reumatismi, bensì muffe ed umidità sono due elemnti simbiotici, la muffa per svilupparsi ha bisogno di umidità e determinate temperature


    Il cappotto non abbassa l'umidità, l'umidità è prodotto è dagli inquilini, un nucleo famigliare di 3 persone produce dai 5 ai 6 kg di vapore acqueo al giorno, attraverso il muro se ne evaquano circa il 7% il resto è essenziale evacuarlo con la ventilazione.
    Di fatto il cappotto influisce solo sul contenimento delle dispersioni termiche, favorisce l'aumneto delle temperature superficiali interne dei muri. per questo è più difficile che in certi punti si formino muffe dopo la realizzazione del cappotto.

    La sua casa va analizzata così non posso dare un indicazione corretta, sicuramente va riqualificata integralmente dal punto di vista energetico

  • faba80
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 30 Dicembre 2015, alle ore 17:49
    Grazie, solo qualche cosa che non mi è chiara, es. quando dice:

    "Le alte temperatura dei corpi radianti di stufe e termosifoni tendono a creare l'effetto asciutto"

    Quindi la stufa a pellet è come se fosse un grosso termosifone con l'aggiunta di un condizionatore ? Voglio dire anche la stufa a pellet ha la proprietà di irragiamento simile a quella dei termosifoni quindi non essendone così diversa non dovrebbe essere una scelta così sbagliata...certo l'irraggiamento è molto limitato rispetto a uno svariato numero di radiatori quello sicuramente.
    Ma l'effetto asciutto è solo un effetto o realmente l'acqua dall'aria è evaporata ? Cioè l'umidità relativa scende esclusivamente perché aumenta la temperatura o perché effettivamente una parte dell'acqua non è più presente nell'aria? Forse valgono entrambe le cose solo mi chiedo quando dice:

    "Più l'aria è calda più può contenere un tasso di vapore acqueo maggiore ( umidità relativa) ma come l'aria si raffredda tutta l'umidità in più che non riesce a contenere migra nell' ambiente".

    Se con l'utilizzo della stufa una quantità d'acqua è effettivamente svanita dall'aria allora quando l'aria torna fredda conterrà sicuramente meno acqua di quanta ne conteneva prima del riscaldamento, no ? Quindi in che senso migra nell'ambiente? Non dovrebbe essere la quantità di umidità che già c'era prima , anzi meno ?


    Invece quando dice:

    "Di fatto il cappotto influisce solo sul contenimento delle dispersioni termiche, favorisce l'aumneto delle temperature superficiali interne dei muri. per questo è più difficile che in certi punti si formino muffe dopo la realizzazione del cappotto."

    Per "temperature superficiali interne dei muri" intende interne alla casa o interne fra il cappotto e il solaio? Se nel primo caso allora non ho capito...pensavo che più l'aria è calda e umida all'interno più rischia la condensazione rispetto al freddo esterno. Il cappotto isola ok, ma se la temperatura interna aumenta aumenta anche il rischio di condensazione (chiaramente solo nei punti di errata coibentazione) no ?

    Grazie mille e un caro augurio di felice 2016.
    saluti

  • claudiotermografia
    0
    Ricerca discussioni per utenteNessuna
    Mercoledì 30 Dicembre 2015, alle ore 19:04
    L'umidità è sempre presente nell' aria, sotto forma di vapore acqueo, la sua concentrazione nell' aria varia in base alla temperatura e pressione dell' aria. Ogni attività che fate in casa va ad aumentare l'umidità in quanto producete ulteriore vapore acqueo in aggiunta a quello già presente.
    Qui potrà trovare una spiegazione completa migliore di quella che le ho dato io
    http://www.sapere.it/sapere/strumenti/studiafacile/scienza/Il-clima/Atmosfera/L-umidit--atmosferica.html

    La stufa a pellet si comporta come un grosso termosifone, il problema è che ha tanta energia concentrata in un punto e la stessa energia non può essere distribuita in modo efficiente ed unifomre in tutta la casa, infatti avrà caldo vicino alla stufa e freddo nelle stanze lontane, contemporanemente passando vicino a finestre e pareti fredde percepirà un fastiodo effetto freddo. Se fosse una termostufa la cosa sarrebbe ben più equilibrata.


    il cappotto si comporta esattamente come il cappotto che si mette per uscire, se lo fa sulle pareti la temperatura interna delle pareti dove lo ha fatto sarà più alto perché sono isolate
    se lo fa sul tetto sarà più caldo il solaio.
    Il cappotto va fatto su tutte le pareti tetto ocmpreso in modo continuo senza interruzioni.
    Se le temperature dei muri sono più alte sarà più alto la temperatura a cui l'umidità può condensare per tanto è più difficile che ci siano le condizioni perché si formi muffa.
    La condensazione non dipende dalla temperatura intenra ma dalla temperatura della superficiale di un oggetto e dall' umidità relativa dell' aria. Quiesto lo si può vedere sul diagramma psicometrico che le dice qual' è la temperatura superficiale di condensazione data una temperatura dell' aria e dall' umiditàò relativa in essa contenuta.

    Solitamnete tenendo 20 ° e il 50/55 % di umidità nell' aria non ci dovrebbero essere problemi di condense salvo gravi difetti di costruzione.
    Se riesce a mantenere questi livelli arieggiando dovrebbe risolvere gran parte dei suoi problemi, chiaramente i costi di riscaldamento saranno molto più alti


  • radiante
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 30 Dicembre 2015, alle ore 22:38
    La miglire cosa a mio avviso era di comprare una stufa in ghisa a legna,bella ,possente ,eterna non si rompe mai ,hai provato a lasciare acceso l'impianto a termosifoni ?sempre acceso lo fai oscillare da 20 in maniera confort hai 16 in economia,riuscendo a scaldare bene la casa esso rimarra acceso il minimo indispensabile facendoti risparmiare molto e avendo la casa sempre a temperatura ottimale,hai fatto questa prova?perfetto se hai una caldaia a condensazione che con la quale puoi gestire bene la modulazione dell'impianto che si adatta alle esigenze ,il fatto che tu spenga e tu riaccenda è deleterio ,ogni volta devi riscaldare da zero e riportare tutto in temperatura facendoti consumare di piu ,fai le prove e riferisci grazie

  • faba80
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Venerdì 1 Gennaio 2016, alle ore 12:55
    Buongiorno e auguri di felice 2016.
    Rileggevo e riflettevo su quanto mi è stato detto e mi resta ancora un punto interrogativo, forse mi sfugge ancora qualcosa, vediamo.

    Premesso che:

    - La muffa potrebbe essere la principale responsabile dei malanni in casa.

    - Vivo in una zona molto umida che se va bene ogni tanto scendiamo al 60% di umidità esterna.

    - La condensa e quindi la muffa viene generata dall'umidità che sta nell'aria e dalla temperatura superficiale del soffitto.

    Inizialmente mi diceva che il cappotto termico è l'ultimo dei miei problemi, ma considerando quanto dicevo sopra non capisco come potrei riuscire ad evitare la condensa senza il cappotto. Se i fattori che generano la condensa sono essenzialmente due e per l'umidità anche arieggando non riuscirei ad ottenere grossi risultati considerando che anche all'esterno è molto umido, mi pare che il bandolo vada preso partendo dal cappotto termico ? Oppure il riscaldamento costante dell'abitazione abbassa l'umidità e riscalda superficialmente il soffitto ?

    Grazie ancora
    saluti

  • claudiotermografia
    0
    Ricerca discussioni per utenteNessuna
    Lunedì 4 Gennaio 2016, alle ore 12:58
    Il cappotto è l'ultimo dei suoi problemi in quanto è da fare in tutti i modi se lei vuole contenere le dispersioni termiche e ridurre le spese di riscaldamento.

    Per il resto prima occorre scaldare la casa in modo corretto con l'impianto a termosifoni e vedere come si evolve la situazione, per questo va monitorata sul posto.

    L'aria esterna per quanto possa sembrarle umida sarà sempre più secca dell' aria interna alla casa, ad eccezzione di quando piove, o c'è nebbia. questo perché per principio fisico l'aria fredda a 10°C o meno non può contenere la stessa quantità di vapore acqueo dell' aria calda.

  • faba80
    0
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    Lunedì 4 Gennaio 2016, alle ore 14:44
    Grazie di tutto mi hai aiutato tantissimo e capisco il tuo punto di vista ma c'è una cosa che continua a non essermi chiara. Il problema primario che mi tocca risolvere è quello dell'umidità/muffa.
    Mi hai ripetuto innumerevoli volte della necessità del riscaldamento prefirbilmente coi termosifoni ma se ho ben capito il fenomeno che genere condensa e muffa, senza cappotto termico più riscaldo la casa più c'è rischio di condensa e muffa o c'è qualcosa che mi sfugge ? Cioè maggiore è la temperatura dell'aria maggiore è il rischio che al soffito condensi o sbaglio? Cioè oggi che è una giornata umida viaggiamo intorno al 75% di umidità anche ammesso che con il riscaldamento questa si possa abbassare di qualche punto come potrei mai arrivare al 50% ? C'è uno strumento che mi consente di abbassare questo livello di umidità a livelli accettabili o l'unico rimedio sono cappotto termico e altri accessori tipo gli scambiatori ? Grazie e scusa le tante domande ma anche se ho capito tutto il tuo ragionamento che sicuramente mi convince per un maggiore comfort e magari minori consumi, ancora non sono convinto su come riuscire a creare un ambiente salubre dal punto di vista del tasso di umidità.
    Ciao


  • claudiotermografia
    0
    Ricerca discussioni per utenteNessuna
    Lunedì 4 Gennaio 2016, alle ore 16:18
    In che zona abiti ?

    Se riscaldi la casa non scaldi solo l'aria ma anche i muri, se la loro temperatura diventa più alta è più difficile che si formi la muffa e non avrai nemmeno condense, per tanto la salubrità aumenterà.

    Per mantenere i muri caldi devi fornire tanta energia alla casa, e spenderai di più, per contrastare questo serve il cappotto, il cappotto evita che l'energia che fornisci si disperda velocemente verso l'esterno.

    Per l'umidità fai confusione perché bisogna valutare i parametri in termini di umidità assoluta e non solo umidità relativa.

    Se scaldi la casa non avrai bisogno di altro, io vivo a modena, anche se fuori c'è nebbia, riscaldando la casa con i termosifoni e gli spifferi delle finestre l'umidità relativa in casa non è mai sopra al 45/60 % e non ho nessun tipo di capotto alla casa

  • faba80
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 4 Gennaio 2016, alle ore 18:45
    Abito in provincia di Napoli in una zona molto umida.
    Nel tuo caso mi parlavi di due piani riscaldati, uno dei due è l'ultimo piano ?
    Suppongo che nel mio caso il grosso del problema sia quello di stare all'ultimo piano.
    Sono convinto della tua soluzione ma in tutta onestà, credo che 18/20 ore di termosifoni accesi ogni giorno siano poco praticabili sia per la spesa che mi comporterebbero sia in relazione al fatto che alcune zone della casa le viviamo veramente poco e riscaldarle per tanto tempo mi sa proprio di soldi sprecati...per non parlare poi del fatto che anche la stufa mi è costata non poco e fingere di non averla significherebbe aver buttato anche quelli. Quindi assodato che tutti i tuoi consigli sono validi resto alla ricerca di una soluzione che mi consenta magari di chiudere alcune stanze di giorno e altre di notte in modo da riuscire a scaldare separatamente le due aree in momenti diversi della giornata. Faccio un esempio, la camera da letto con bagno annesso, la usiamo solo di notte poi facciamo ariare e la chiudiamo e non la pratichiamo, è chiaro che la temperatura magari scende anche a 14 gradi (se non di meno)... poi la sera la riscaldiamo per la notte. Possibile che non ci sia un modo per abbassare l'umidità esclusivamente negli ambienti in cui si vive ?
    Cioè se io fossi un tuo cliente (fai questo di lavoro vero ? :) ) e ti chiedessi, voglio vivere in una casa con umidità controllata al 50/55% indipendentemente se desidero o meno riscaldarla e se desidero o meno riscaldare alcune zone invece di altre, ti chiederei una cosa impossibile o praticabile ?
    Grazie in anticipo.
    ciao

  • claudiotermografia
    0
    Ricerca discussioni per utenteNessuna
    Martedì 5 Gennaio 2016, alle ore 11:09
    Purtroppo non ho una soluzione per questo caso, il riscaldamento dell' abitazione è un parametro imprescendibile, la cosa migliore che puoi fare è affidarti ad un tecnico della tua zona che possa seguirti e formularti un ipotetica soluzione in base ai rilievi che farà.

    Cordialemnte
    Claudio

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