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2012-10-10 22:54:17

Rifacimento tetto eliminazione eternit


Hendrix71
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01 Ottobre 2012 ore 13:39 7
Salve
Sono un nuovo utente, inanzitutto complimenti per il sito, lo trovo molto interessante ed utile, un servizio eccellente; a tale proposito vorrei sottoporvi un quesito circa alcuni lavori che ho deciso di effettuare sulla casa di proprietà (abitazione principale). Vorrei procedere alla rimozione di lastre di eternit (circa 150 mq di tetto) sostituendole con lastre di coibentato. Mi chiedevo se ci sono oneri da pagare al Comune, cosa bisogna fare a livello di documentazione (Dia, Scia), e a che spesa vado incontro per la realizzazione della suddetta documentazione.Grazie a tutti, saluti

Cosimo
  • robire
    0
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    Lunedì 1 Ottobre 2012, alle ore 16:02
    Per la rimozione dell'amianto è necessario rivolgersi ad una ditta specializzata, loro sapranno cosa c'è da fare.

    per il resto è sempre meglio chiedere a un tecnico visto che oltre ai permessi c'è la possibilità di ottenere le agevolazioni fiscali e risparmiare un bel po'.

  • hendrix71
    0
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    Martedì 2 Ottobre 2012, alle ore 11:07
    Salve, per la rimozione delle lastre ho già contattato una ditta autorizzata per la rimozione e lo smaltimento!! Più che altro volevo delucidazioni se sia dovuto o meno qualcosa al Comune (a livello di tributi) per la esecuzione dei lavori! Per quanto riguarda le detrazioni, sono già informato e devo dire che sono una cosa inutile; difatti se ne può avvantaggiare solo chi ha parecchia irpef da versare all'erario, ma la maggior parte dei pensionati (come nel caso di mio padre, e lui che deve fare i lavori) non deve nulla (anzi recupera anche le trattenute, visto il reddito che gli danno) e dunque sono inutili, con la conseguenza che deve sorbirsi tutto il peso delle spese.

  • lollolalla
    0
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    Martedì 2 Ottobre 2012, alle ore 11:20
    Cambiando il materiale del tetto (è ovvio perché l'eternit non si può più usare) dovrà essere presentata una CIAL/CIA/CIL, a seconda di come la chiamano nei vari comuni, asseverata da un tecnico. Alla pratica, o comunque prima dell'inizio dei lavori, dovrà essere allegato il piano di lavoro approvato dall'ASL che redige l'impresa.
    Se in cantiere ci fossero più di due imprese, aanche subappaltatrici (cioè l'impresa scelta da te subappalta ad esempio il ponteggio o lo smaltimento) dovrai nominare un coordinatore della sicurezza e fare la notifica all'ASL.
    Per le detrazioni ti conviene comunque farle: devi semplicemente fare i pagamenti con bonifico dedicato e presentare il tutto all'atto della redazione del 730. Tuo papà paga poco Irpef? Meglio, tanto il lavoro che farai non costa un'enormità: a luglio si vedrà restituito l'Irpef annuale pagato. PErò vedi tu, magari paghi in altro modo...

  • hendrix71
    0
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    Martedì 2 Ottobre 2012, alle ore 18:11
    Per CIAL, intendi la DIA (denuncia inizio attività)? Quello lo sapevo, infatti nel mio messaggio iniziale, chiedevo, appunto, cosa presentare, tra Dia e Scia, e se siano previsti oneri da pagare al Comune: per il resto è chiaro che la Dia o Scia, dovrà essere fatta da un tecnico (solitamente un ingegnere). Il discorso è: devo pagare anche qualche tributo Comunale? Ho contattato un paio di ditte e una di queste mi ha detto che devo fare un versamento al Comune di 100 euro, e mi ha chiesto altri 450 euro per redigere la Dia; Un'altra ditta invece, non ha contemplato proprio tale versamento. La ditta, poi, che si dovrebbe occupare della rimozione dell'amianto, invece, oltre al costo del lavoro, mi ha chiesto altri 300 euro, per la documentazione da presentare all' ASL, dicendomi che curerà lei tutto l'iter burocratico. Diciamo che ancora non ho chiare le idee; spero che qualcuno mi delucidi in merito. Grazie

  • lollolalla
    0
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    Mercoledì 3 Ottobre 2012, alle ore 09:15
    La DIA è stata sostituita dalla SCIA. La DIA rimane solo per interventi molto grossi. Il tuo intervento, comunque, rientra nella Comunicazione di inizio attività in edilizia libera (CIAL/CIA/CIL/ecc.). La comunicazione dovrà essere a tuo nome copn allegata l'assevrazione del tecnico e il progetto.
    Quindi l'impresa che ti ha proposto la DIA non è molto informata sulla normativa: o semplicemente la chiama DIA intendendo la pratica edilizia standard nel tuo Comune.
    La comunicazione all'ASL è la presentazione del piano di lavoro: questo è un obbligo dell'impresa esecutrice e deve essere presentato 30 giorni prima dell'inizio dello smaltimento. Senza questo documento, non si può smaltire l'eternit, quindi non è una tua scelta farlo o no. E neppure puoi scegliere che te lo faccia un altro tecnico: lo deve fare l'impresa punto. Il fatto che te l'abbia messo fuori come cifra, probabilmente, è solo per allungare il preventivo.
    Se in cantiere ci saranno più due imprese (anche subappaltatrici), anche non contemporanee, dovrai fare la notifica all'ASL e nominare il coordinatore della sicurezza. Questo è sicuramente escluso da entrambi i preventivi. Se non vuoi questo onere (che ti salterà fuori dopo che avrai accettato il preventivo), non fidarti delle parole dell'impresario: nel contratto poni la clausola di divieto assoluto di subappalto, e imponi per iscritto che in cantiere potranno operare esclusivamente operai dipendenti diretti dell'appaltatore.

    Per il tecnico, ti sconsiglio di accettare quello dell'impresa: il tecnico dovrà fare il tuo interesse, non quello dell'impresa. Tanto per una pratica edilizia del genere, 450+iva è una cifra normale. Se losceglierai, però, fatti fare il preventivo scritto prima. Inotre verifica che nella cifra richiesta sia presente la relazione ex-legge 10 e l'esame di impatto paesistico (sono allegati obbligatori che, di solito, i tecnici furbetti non consegnano; poi quando il Comune li chiede come integrazione chiedono l'integrazione al cliente...).

    I 100 euro che ti hanno chiesto per il Comune, li potrai verificare da solo sul sito del Comune. Si tratta dei diritti amministartivi della pratica edilizia: normalmente x le comunicazioni asseverate non vengono richiesti diritti, tranne qualche comune che fa eccezione (100 euro però mi paiono tantini...).

  • toplevel
    0
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    Mercoledì 3 Ottobre 2012, alle ore 09:53
    Nel mercato per la bonifica amianti ci siamo da parecchi anni. contatta una ditta specializzata in questo campo e provvedono a tutto loro. tu devi solo pagare la fattura e ricevere una certificazione di avvenuto smaltimento in discarica autorizzata, che conserverai per eventuali futuri controlli.

  • fc2
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Mercoledì 10 Ottobre 2012, alle ore 22:54
    Se le lastre di eternit sono in buone condizioni addirittura puoi tenerle ancora.

    Siccome sono solo 150 mq: ca. 100 pezzi da 1,5 mq (ovvero 10 pacchi da 10 lastre) oltre ai corretti suggerimenti già esposti, puoi valutare anche quanto segue:

    a) andare al centro di raccolta rifiuti del tuo paese e chiedere cosa fare con 10 pacchi di lastre di eternit che il tuo papà (proprietario dell'immobile) desidera smontare dal tetto (o che eventualmente ha già smontato);
    b) è possibile che gli riferiranno di portare le lastre da loro (come sarebbe possibile in molti Comuni, non tutti, in Emilia Romagna) solo se incapsulate e chiuse in buste sigillate;
    c) quindi dopo lo smontaggio e prima del confezionamento in buste in gruppi da 10, tuo padre dovrebbe verniciale con una resina a base acquosa tipo Verplast (incapsulamento);
    d) tuo padre potrebbe portare i 10 pacchi, ben confezionati, in discarica eventualmente accompagnati con una specifica auto-dichiarazione, se richiesta dal centro. Potrebbe portare eventualmente anche i pacchi in più occasioni, in caso di limitazioni di quantità/frequenza: bisogna verificare le regole del centro di raccolta.

    Dopo aver liberato il cantiere dall'eternit, oppure dopo averlo confezionato come sopra descritto e messo in sicurezza in un angolo del cortile in attesa di essere trasferito (da tuo padre) al centro di conferimento, tu o tuo padre potete affidare i lavori ad una ditta per il rifacimento del tetto e quindi attivare un cantiere con le ordinarie regole della sicurezza con le necessarie autorizzazioni dell'ufficio tecnico comunale, senza alcuna interferenza con il problema eternit.

    In un condominio, con un area privata di un pensionato dove c'era l'eternit, il pensionato proprietario ha fatto come sopra esposto, dopo essersi informato con il Comune e con il Centro di Raccolta (i mq erano ca. la metà dei 150 indicati nel post ed erano ancora in ottimo stato). Il pensionato ha trasportato tutto con il suo apecar; poi ha ricostruito la tettoia con altre lastre in plastica.

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