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2008-06-10 08:53:01

Parquet: domande 1000, risposte 0


Accaso
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07 Marzo 2006 ore 21:27 6
Ciao, avrei bisogno di alcuni consigli sui parquet tradizionali e quelli prefiniti, visto che dovrò sceglierli per tutti gli ambienti (tranne i bagni) della mia nuova casa. Premetto che farò installare il riscaldamento a pavimento.

1) Quale tipo di parquet, tra il tradizionale e il prefinito, offre più resistenza agli urti e alle ammaccature? Il muratore che sta costruendo la mia casa mi ha detto che il prefinito è più resistente, mentre ho letto in questo forum, (non mi ricordo in quale post) che il massello tradizionale è più resistente...Qualcuno di voi può avere un'idea precisa?

2) E' vero che ci sono legni meno adatti al riscaldamento a pavimento?
Leggendo su siti internet di pruduttori di pavimenti in legno ho visto che alcuni legni (come il jatoba che piace a me) non sono idonei a tale impianto. Il mio idraulico invece mi ha detto che non ci sono problemi con nessun tipo di legno. A chi devo dar retta?

3) E' possibile in futuro arrotare un pavimento in prefinito o tale possibilità la offre solo il massello ? Mi è sembrato di leggere in questo forum che si può arrotare il prefinito, a me sembra strano, visto che il prefinito che ho preso in considerazione ha solo 3,5 mm di legno nobile..

4) 3,5 mm di legno nobile non sono troppo pochi per un buon parquet?

Spero mi potrete aiutare, grazie.
  • anonimo
    0
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    Mercoledì 28 Maggio 2008, alle ore 09:28
    1) Quale tipo di parquet, tra il tradizionale e il prefinito, offre più resistenza agli urti e alle ammaccature? Il muratore che sta costruendo la mia casa mi ha detto che il prefinito è più resistente, mentre ho letto in questo forum, (non mi ricordo in quale post) che il massello tradizionale è più resistente...Qualcuno di voi può avere un'idea precisa?

    Per la resistenza agli urti devi considerare le speci legnose e non il prefinito o il tradizionale in quanto sono tutti e due legni nobili in superficie, diciamo che ci sono speci legnose come ad esempio il teak, doussiè che sono ottime in bagno, cucina e riscaldamento a pavimento.

    E' vero che ci sono legni meno adatti al riscaldamento a pavimento?
    Leggendo su siti internet di pruduttori di pavimenti in legno ho visto che alcuni legni (come il jatoba che piace a me) non sono idonei a tale impianto. Il mio idraulico invece mi ha detto che non ci sono problemi con nessun tipo di legno. A chi devo dar retta?

    Si è vero ci sono speci legnose consigliate ed altre un pò di meno comunque generalmente se incollate con collanti monocomponenti poliuretanici non dovrebbero dare problemi.

    4) 3,5 mm di legno nobile non sono troppo pochi per un buon parquet?

    Dal combinato disposto delle norme Europee sviluppate in sede CEN/TC 175 e recepite a livello nazionale, si può definire parquet: un rivestimento per pavimentazione, costituito da elementi individuali limitati in grandezza, idonei a essere posati in un disegno ripetibile e a essere rinnovati, purchè fabbricato sia con legno massiccio che multistrato avente uno strato superiore di legno (nobile), di spessore non inferiore a 2,5 mm.

    QUESTO MESSAGGIO E' STATO EDITATO IN QUANTO NON CONFORME AL REGOLAMENTO DEL FORUM.

    E' SEVERAMENTE VIETATA QUALSIASI FORMA DI PUBBLICITA' NON AUTORIZZATA DALLA DIREZIONE DI LAVORINCASA.IT

    LO STAFF LAVORINCASA.IT

  • naturalparquet
    0
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    Venerdì 30 Maggio 2008, alle ore 16:54
    1) non c'è differenza. E' la specie legnosa di superficie che fa la differenza. Quindi un tradizionale o un prefinito dello stesso legno hanno lo stesso comportamento agli urti. Unica differenza è che non tutti i prefiniti sono uguali. Quello considerato migliore in generale è quello supportato da vero multistrato di betulla di ottima qualità. E molte aziende lo usano abitualmente.
    2) La specie legnosa si differenzia anche per le caratteristiche tecniche, e alcuni legni mal si comportano con quel tipo di riscaldamento. Comunque il prefinito grazie allo strato di stabilità è più idoneo comunque al riscaldamento a pavimento.
    3) un legno prefinito ha di media 4mm di legno nobile, e considerando tutto una rilevigatura come minimo la soportano tutti.
    4) Culturalmente siamo legati ai legni massicci tradizionali, ma quelli veri prevedevano 22mm di legno, posa inchiodata e finitura a cera. Se posi un tradizionale di 10mm e lo levighi la prima volta ti rimangono si e no 6mm . Quindi poco cambia. Inoltre se prendi un legno tradizionale maschiato la parte nobile è sempre quella sopra l'incastro (quando arrivi all'incastro non puoi più levigare)

    Alternativa veramente efficace è la finitura ad olio naturale. Rendi più resistente il legno, e non lo rilevighi mai più. Pratica la manutenzione e bello! Discorso da approfondire.

    Saluti.
    Enrico.

  • il_luca
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Sabato 7 Giugno 2008, alle ore 17:32
    Queste sono le regole che ho seguito io per il parquet.

    1- Rivolgersi a un rivenditore di SOLI parquet con propri posatori che possano dare una garanzia SERIA.

    2- Dal suddetto farsi consigliare in merito al tipo di legno a seconda della situazione.(Non dai vari idraulici,muratori,geometri di cantiere....)

    3 - Essere disponibili a.....cambiare idea.Per me se già pensi ad eventuali ammaccature,rilamature ecc.....lascia perdere.
    Il fascino di materiali naturali come il legno o il cotto sta anche nel loro aspetto'vissuto' che viene acquisito con il tempo,un segno qui una macchia là...fa parte del gioco.

    Il mio parquet è iroko massello da 14mm a incastro e su pavimento radiante,finito ad olio naturale.
    Dopo 2 inverni non fa una grinza..ha semplicemente...2 anni!
    Ciao e in bocca al lupo.

  • parquet pro
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Lunedì 9 Giugno 2008, alle ore 09:39
    :
    1) Quale tipo di parquet, tra il tradizionale e il prefinito, offre più resistenza agli urti e alle ammaccature?
    la resistenza superficiale dipende dal tipo di essenza e dalla finitura superficiale, non dalla tipologia (multistrato/massello);
    :
    2) E' vero che ci sono legni meno adatti al riscaldamento a pavimento?
    Leggendo su siti internet di pruduttori di pavimenti in legno ho visto che alcuni legni (come il jatoba che piace a me) non sono idonei a tale impianto.
    si, è vero, ma lo risolvi utilizzando un multistrato, evitando se puoi il supporto in multistrato di betulla, perché oltre a fartelo pagare di più, su riscaldamento a pavimento è controindicato in quanto il calore (per via del maggior numero di strati) lo attraversa con maggior difficoltà rispetto al supporto in abete. Su questo aspetto alcuni hanno idee diverse, ma sono essenzialmente motivazioni commerciali volte a giustificare prezzi di vendita più alti.
    :
    3) E' possibile in futuro arrotare un pavimento in prefinito o tale possibilità la offre solo il massello ? Mi è sembrato di leggere in questo forum che si può arrotare il prefinito, a me sembra strano, visto che il prefinito che ho preso in considerazione ha solo 3,5 mm di legno nobile..
    meglio avere almeno 4 mm e far fare il lavoro a uno bravo per evitare che gli "scappi" la levigatrice; inoltre in presenza di danni o righe profonde è possibile sostituire l'elemento con uno nuovo (conserva qualche elemento di riserva)

  • naturalparquet
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 10 Giugno 2008, alle ore 07:09
    Ho delle perplessità per quello che riguarda il multistrato di betulla piuttosto che l'abete.
    Negli hanni ho potuto appurare che i prodotti con supporto in mts di betulla si lasciano posare meglio, non sono già imbarcati quando li monti e quando sostituisci le tavolette danneggiate ti rendi conto che fai più fatica a tirare via la doga. Abbiamo valutato le schede tecniche e quello che abbiamo appurato è che la vera differenza che godi nel tempo è la stabilità. Una prova banale è stata di mettere a bagno nell'acqua due doghe di ottimi produttori differenze con i due supporti diversi e vedere che il supporto in abete soffriva decisamente di più del mts di betulla.
    In definitiva il riscadamento a pavimento crea un clima particolarmente secco in inverno che cambia poi con lo spegnimento del riscaldamento. Questo fa si che se il parquet non è più che stabile può fessurarsi visibilmente e creare problemi. Per questo si consiglia questo tipo di supporto quando si parla di riscaldamento a pavimento, e non credo che 6mm di legno di abete o di mts di betulla facciano poi grande differenza di isolamento. qual'è il male minore?
    Enrico.

  • parquet pro
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 10 Giugno 2008, alle ore 08:53
    Abbiamo valutato le schede tecniche e quello che abbiamo appurato è che la vera differenza che godi nel tempo è la stabilità. Una prova banale è stata di mettere a bagno nell'acqua due doghe di ottimi produttori differenze con i due supporti diversi e vedere che il supporto in abete soffriva decisamente di più del mts di betulla.

    quello che cerco di spiegare (e che riprovo nuovamente cercando di essere più chiaro) è che il multistrato con supporto in abete è ampiamente sufficente per gli utilizzi normali, e che non si fessura sul pavimento radiante.
    il supporto in compensato di betulla è un di più che non serve realmente, perché, una volta posato, l'utente non ne trae alcun vantaggio ulteriore rispetto al supporto in abete. Inoltre sul pavimento radiante, oltre a essere meno permeabile al calore, essendo formato da molti più strati incollati fra loro(rispetto ai soli due di quello in abete) aumenta il rischio di emissione di sostanze tossiche.
    per quanto riguarda le prove che hai fatto, dimostra quanto ti ho appena detto: affermi che immergendo il multistrato in abete si svergola di più che non quello in betulla, cioè comunque tutti e due si sono svergolati. se in una prova così estrema (a meno che non volessi posarlo dentro una piscina ) dimostra che tutti e due si svergolano (d'accordo la betulla di meno), le differenze nell'uso normale si annullano.
    ciao
    Mauro

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