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2006-08-29 18:04:16

Impianto riscaldamento a pannelli a pavimento


Giorgiob
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12 Giugno 2006 ore 11:34 13
Ho in costruzione una villetta e sto valutando positivamente la soluzione del riscaldamento a pavimento. La casa è disposta su due piani, il piano superiore è mansardato con velux. Il soggiorno è aperto con una altezza di oltre 6 metri su travi a vista e una parte a soppalco. Il timore che tutto che il caldo salisse verso l'alto mi ha fatto propendere per un impianto a pannelli. Non avendo trovato nell'impresa un interlocutore adeguato e avendo avuto informazioni anche da non addetti ai lavori vorrei avere indicazioni in merito alla posa del parquet ( nelle camere e nella mansarda). Inoltre c'è chi dice che già bisogna conoscere la predisposizione dei mobili perché i pannelli non vanno posati sotto di essi.
La cosa mi pare assurda ed è per questo che mi rivolgo a Voi.
  • pantera
    0
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    Lunedì 12 Giugno 2006, alle ore 15:54
    I pannelli vanno installati sotto tutto il pavimento. Per il parquet non ci sono controindicazioni a parte il fatto che l'impianto va in temperatura più tardi per via dell'effetto isolante del legno

  • anonymous
    0
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    Martedì 13 Giugno 2006, alle ore 15:41
    Esiste anche una meno conosciuta soluzione elettrica a basso consumo, una guaina da pavimento che riscalda con lo stesso comfort ma con costi di installazione dimezzati e di manutenzione azzerati!

  • system.dll
    0
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    Lunedì 19 Giugno 2006, alle ore 13:15
    La resa di un impianto con alimentazione elettrica è la metà e i costi doppi. (sia d'installazione che di mantenimento)

  • anonymous
    0
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    Lunedì 19 Giugno 2006, alle ore 16:30
    La resa di un impianto con alimentazione elettrica è la metà e i costi doppi. (sia d'installazione che di mantenimento)

    Ciao, scusa siccome sono abituato a parlare di FATTI in base a quali di questi tu fai una simile affermazione??
    Hai mai installato un sistema della Cadif o Redwell o altri di questo genere?
    Parlo di sistemi radianti ad infrarossi con C.O.P. elevati non di stufette elettriche da bagno!
    Hai un'idea DI CHE TIPO di impianto di riscaldamento elettrico io parlo?
    Come fai ad affermare che anche i costi di installazione sono doppi quando FISICAMENTE GIA' IL MATERIALE da posizionare è molto meno e quando le opere accessorie si riducono della metà come per esempio il massetto del pavimento?
    Parlami di fatti concreti per favore e non rispondere ad una questione così complessa come è l'energia con DUE RIGHE di commento!

    Grazie.

  • dendro
    0
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    Martedì 20 Giugno 2006, alle ore 11:06
    FATTI ? Eccoli !

    FATTO n°1 - INSTALLAZIONE dell'impianto - dal sito di CADIF: " 1500 W per 30 mq di superficie riscaldata". Casa mia è di 170 mq, metto un contatore da 15 kW in casa ? Hai una vaga idea dei costi che dovrò sopportare per 365 gg/anno (per avere d'inverno la potenza elettrica necessaria)

    FATTO n°2 - MANUTENZIONE dell'impianto - si guasta una "guaina elettrica": tiro via tutta la membrana e la sostituisco demolendo mezza casa. Si buca un tubo di un impianto a pavimento: tolgo una piastrella e lo giunto (e non mi si dica che le membrane elettriche non si guastano mai)

    FATTO n°3 - COSTI di esercizio - 1 kWh di energia elettrica costa 0,14 ?; un kWh termico reso da una caldaia a gas costa circa 0,09 ?: se ho capito bene con il sistema elettrico spendo qualcosa come il 40% in più senza contare che anche l'energia elettrica per farmi un toast in estate mi costa di più.
    (NOTA: nel costo elettrico non tengo conto del corrispettivo di potenza che per 15 kW si aggira sui 230 ?/anno, per il costo del calore ho tenuto conto di un rendimento della caldaia del 90%)

    Non so perché, ma quando leggo che bruciare metano per fare energia elettrica e consumare energia elettrica per scaldarsi tramite l'effetto Joule è meglio che bruciare metano per scaldarsi, la cosa mi fa sorgere dei dubbi se non altro per il fatto che l'effetto Joule è lo stesso principio che usa il mio tostapane per bruciarmi il toast !

    La questione energetica è indubbiamente complessa, su questo sono d'accordo con spacefinder, e proprio per questo motivo è opportuno che si discuta sulla base di FATTI concreti.

    ... e sul SISTEMA SVEDESE proposto da BIGIX ? ci sono novità ?

  • anonymous
    0
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    Martedì 20 Giugno 2006, alle ore 14:57
    FATTI ? Eccoli !

    FATTO n°1 - INSTALLAZIONE dell'impianto - dal sito di CADIF: " 1500 W per 30 mq di superficie riscaldata". Casa mia è di 170 mq, metto un contatore da 15 kW in casa ? Hai una vaga idea dei costi che dovrò sopportare per 365 gg/anno (per avere d'inverno la potenza elettrica necessaria)

    FATTO n°2 - MANUTENZIONE dell'impianto - si guasta una "guaina elettrica": tiro via tutta la membrana e la sostituisco demolendo mezza casa. Si buca un tubo di un impianto a pavimento: tolgo una piastrella e lo giunto (e non mi si dica che le membrane elettriche non si guastano mai)

    FATTO n°3 - COSTI di esercizio - 1 kWh di energia elettrica costa 0,14 ?; un kWh termico reso da una caldaia a gas costa circa 0,09 ?: se ho capito bene con il sistema elettrico spendo qualcosa come il 40% in più senza contare che anche l'energia elettrica per farmi un toast in estate mi costa di più.
    (NOTA: nel costo elettrico non tengo conto del corrispettivo di potenza che per 15 kW si aggira sui 230 ?/anno, per il costo del calore ho tenuto conto di un rendimento della caldaia del 90%)

    Non so perché, ma quando leggo che bruciare metano per fare energia elettrica e consumare energia elettrica per scaldarsi tramite l'effetto Joule è meglio che bruciare metano per scaldarsi, la cosa mi fa sorgere dei dubbi se non altro per il fatto che l'effetto Joule è lo stesso principio che usa il mio tostapane per bruciarmi il toast !

    La questione energetica è indubbiamente complessa, su questo sono d'accordo con spacefinder, e proprio per questo motivo è opportuno che si discuta sulla base di FATTI concreti.

    ... e sul SISTEMA SVEDESE proposto da BIGIX ? ci sono novità ?

    FATTO 1: La potenza "impegnata" non corrisponde a quella realmente consumata intesa come KWh/anno. (vedi il caso Svizzera o Francia dove l'impianto elettrico non viene messo solo perché l'energia costa meno).
    Le medie annue di consumo si calcolano in ben altri modi considerando diversi fattori climatici e di fabbisogno energetico.
    E poi smettiamola di dire che l'energia elettrica costa di troppo, con tutti gli elettrodomestici che abbiamo in casa quella teorica impegnata dagli italiani è già da anni in medi di PIU' DI 10KW!
    FATTO 2: La menbrana Cadif UNICA fino ad ora nel suo genere è garantita 10 anni, quale impianto a pavimento viene fornito con tale garanzia TOTALE?? NON E' una resistenza e quindi non è soggetta ai guasti comunemente frequenti in sistemi elettrici ad effetto joule con resitenze; può essere calpestata e danneggia senza smettere di funzionare. Si può forare e continua a funzionare, trovalo tu un'impianto ad acqua che funziona facendo anche UN SOLO foro!! E soprattutto senza una termocamera valla a trovare la perdita, poi visto che i genovesi chiamano l'acqua SENZA OSSA è molto probabile che tu veda la macchia da una parte e la perdita sia da tutt'altro; valle a tirare su tu le piastrelle ad una ad una fino a trovare quella giusta!
    FATTO 3: Le caldaie a condesazione hanno un rendimento del 90% ALLE CONDIZIONI OTTIMALI DI UTILIZZO CONTINUO e sottolineo CONTINUO. In un'impianto tipico la caldaia non va in continuazione quindi il rendimento scende alla media del 70-75% senza considerare le perdite di carico e della distribuzione.

    I FATTI....certo analizziamoli, bene e non superficialmente senza essere di parte!
    Oggi forse il costo del metano potrebbe ancora essere competitivo, ma a breve termine cosa ci può costare avere un'impianto che funziona solo con combustibili?? E se un giorno qualcuno ci chiudesse ancora il rubinetto?

    Meditate gente!

    La questione non elettrico o no...E' INIZIARE A METTERSI IN STRADA PER L'INDIPENDENZA DAGLI IDROCARBURI e in molti casi l'energia elettrica potrebbe essere un primo passo!

    Space

  • dendro
    0
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    Martedì 20 Giugno 2006, alle ore 16:50
    Provo a rispondere, anche se alcuni passaggi del post non mi sono chiari (quindi è possibile che rispondo fischi per fiaschi).

    Dimensionare un impianto sulla base della "media annua di consumo" è sbagliato. Esempio: se consumo 8760 kWh/anno non è detto che mi basta un impianto da 1 kW che faccio funzionare tutti i giorni a tutte le ore per tutto l'anno (totale 8760 ore). Perché se quel consumo lo concentro in 6 mesi per 8 ore al giorno la potenza impegnata (e relativo contatore) passa da 1 a 6 kW. Siamo d'accordo su questo punto ?

    Non ho capito il riferimento agli elettrodomosteci per cui non posso rispondere.

    Costo dell'energia elettrica: ma io non sto dicendo che l'energia elettrica costa troppo: anzi, secondo me costa pure poco ! Dico che usarla per scopi così poco nobili tipo riscaldarsi, è uno spreco.

    Quale impianto a pavimento è garantito 10 anni ? per esempio il mio (l'installatore stipula anche una polizza a copertura degli eventuali danni legati a un guasto).

    Ricerca guasti: beh l'hai detto anche tu: è sufficiente una termocamera per individuarlo. Poi sono d'acordo con te: con un impianto a pavimento è meglio evitare di trapanare il pavimento !

    Rendimento: dal 90% scendiamo al 70% ? ok, il costo passa da 0,09 ?/kWh a 0,11 ?/kw quindi rispetto ai 0,14 ?/kWh dell'en.el. risparmio sempre il 21% (non mi sembra disprezzabile !)

    Non ho capito il riferimento alle "perdite di carico" associate alle "perdite della distribuzione".

    Infine i "rubinetti": ma secondo te con che cosa la produciamo l'energia elettrica ? e se qualcuno li chiude ... ciao, ciao energia elettrica.

    Vogliamo l'indipendenza energetica ? La strada da percorrere non passa per le termostrice ad effetto Joule, è più probabile che passi per lavabiancheria alimentate ad acqua calda prodotta da panelli solari, per caldaie alimentate a biomassa, per l'uso di energia elettrica si, ma utilizzata per azionare pompe di calore, per case costruite con un minimo di buon senso, per riduttori di flusso che fanno risparmiare acqua calda durante le nostre docce, e mille altre soluzioni (parere personale).
    Ciao

  • topsales
    0
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    Martedì 27 Giugno 2006, alle ore 22:55
    Ho visitato per caso questo interessante sito e ho letto i vari commenti sugli impianti di riscaldamento elettrico, per irraggiamento, a bassissimo consumo.
    La nostra azienda è distributrice esclusiva in alcune regioni del Nord Italia (ci sono distributori su tutto il territorio nazionale) dei prodotti di riscaldamento elettrico per irraggiamento CADIF.
    Installiamo da diverso tempo, con successo ed estrema soddisfazione dei Clienti, questo tipo di impianti.
    Premetto che siamo tutt'ora anche concessionari di una famossissima casa produttrice di caldaie e materiali per impianti di riscaldamento di tipo tradizionale.
    Per conoscenza degli utenti che popolano questo forum, vorrei precisare alcune cose.
    Esiste la possibilità di realizzare sistemi di riscaldamento sia a livello civile che industriale, utilizzando pannelli radianti, termostrisce, quadrotti per controsoffittature oppure realizzare un impianto di riscaldamento a pavimento (il più venduto nelle nostre zone) con la termoguaina radiante.
    La resa delle varie tipologie di prodotto è la stessa: C.O.P. pari a 2,8.
    Per come sono realizzati i prodotti CADIF all'atto pratico risulta che impiegando 1kw di energia elettrica riscaldano l'ambiente per 2,8kw.

    Vi porto ad esempio la realizzazione di un impianto di riscaldamento, a pavimento, ovvero la tipologia più costosa di impianto.

    Per realizzare un impianto di riscaldamento, tradizionale, a pavimento le fasi ed i materiali necessari, sinteticamente, sono i seguenti:
    - Posa sul suolo di un tappeto, generalmente di polistirolo, sul quale vengono fissati dei "funghi" di plastica sui quali saranno successivamente inseriti i tubi.
    - Posa sui "funghi" delle tubazioni (che devono essere posate ad una distanza minima le une dalle altre, pertanto il quantitativo di materiale impiegato è notevole).
    - Terminata la posa dei tubi, l'impianto dev'essere annegato in un fluidificante che agevola la coesione dei tubi al massetto che sarà successivamente realizzato, infatti se il tubo non aderisce perfettamente al massetto, in quel punto il pavimento rimarrà freddo.
    - Se si desidera poter regolare la temperatura, in modo indipendente, stanza per stanza, è necessaria l'installazione anche di termovalvole.
    - Infine l'intero impianto sarà collegato alla caldaia (oggi a condensazione in quanto consentono di lavorare a bassa temperatura).
    - Terminata la fase dei collegamenti (circa una settimana di lavoro di un impiantista idraulico), segue la fase di realizzazione del massetto che dovrà necessariamente avere uno spessore che oscilla da 7 a 11 cm.

    PER UN APPARTAMENTO DI 100 MQ. INDICATIVAMENTE IL TIPO DI IMPIANTO SOPRA DESCRITTO COSTA AL CLIENTE UN MINIMO DI 12/15 MILA EURO, MODERATAMENTE VARIABILI IN FUNZIONE DEI MATERIALI E DELLA MANO D'OPERA ED ESCLUSO IL COSTO DELLE OPERE DI MURATURA.

    Volendo realizzare lo stesso tipo di impianto, con l'utilizzo della termoguaina CADIF MEC 2000 si procede, sinteticamente, come segue:
    - Posa di un tappeto isolante sul suolo.
    - Posa della termoguaina sul tappeto isolante (normalmente un impiantista elettrico serio è in grado di posare la guaina su una superficie di 100 mq. in un solo giorno di lavoro, con un enorme risparmio in termini di mano d'opera)
    - Realizzazione del massetto che, visto l'ingombro minimo della guaina (c.a. 2 mm. di spessore), può essere realizzato da 3 cm. a salire, a piacimento, consentendo un notevole risparmio economico sui materiali e sui lavori di muratura.
    - Incasso a muro della scatola di trasformazione che comanda la guaina.
    - Possibilità di regolazione della temperatura separatamente, stanza per stanza, con la semplice applicazione di un termostato (a scelta del cliente in base alle placche ed alle prese del proprio impianto).

    PER UN APPARTAMENTO DI 100 MQ. INDICATIVAMENTE IL TIPO DI IMPIANTO SOPRA DESCRITTO COSTA AL CLIENTE CIRCA 8.500 EURO, MODERATAMENTE VARIABILI IN FUNZIONE DELLA MANO D'OPERA ED ESCLUSO IL COSTO DELLE OPERE DI MURATURA.

    In ogni caso soltanto in termini di mano d'opera, materiali e tempi di realizzazione l'impianto di riscaldamento a pavimento CADIF risulta senza dubbio più conveniente.

    Il prodotto è garantito per legge 10 anni, come tutti i prodotti che debbono essere integrati nella struttura di un immobile (ovvero inseriti nella parti in muratura).
    La guaina può essere danneggiata (ad esempio per la foratura dovuta ad un chiodo inserito a pavimento, oppure la punta di un trapano, ecc.) fino a 3/4 della propria larghezza (25 cm.), mantenendo inalterato il funzionamento e le prestazioni. Questo grazie al brevetto ed alla tecnologia in essa contenute che garantiscono un autoisolamento istantaneo della parte danneggiata.

    Precisato quanto concerne i costi vivi per la realizzazione dell'impianto, illustro brevemente il funzionamento ed i consumi.

    Una caldaia a condensazione (le più moderne attualmente disponibili) a metano, effettua in un anno una media di 20/25 mila ripartenze, ovvero si attacca e si stacca per quel numero di volte.

    Un impianto radiante CADIF effettua in un anno una media di 6/7 mila ripartenze, circa un terzo rispetto alla caldaia.

    Questo principio si ribalta in maniera prepotente sui consumi. Vediamo come:

    L'impianto dell'esempio, realizzato con la termoguaina CADIF, ha un dimensionamento di 5.700 Watt. per riscaldare una superficie di 100 mq. ovvero 5,70 Kwh.

    L'impianto a regime, però, grazie al proprio C.O.P. di 2,8 impegna effettivamente soltanto 2,28 Kwh. e non 5,70 come istintivamente viene da pensare.

    Il principio dell'irraggiamento, inoltre, non riscalda l'aria come avviene invece nei sistemi a convezione (ovvero quelli tradizionali), bensì riscalda i corpi (in particolare i muri) i quali come avviene d'estate per effetto del sole, rilasciano per tutto il giorno calore. Grazie a questo principio è necessario un funzionamento quotidiano minimo dell'impianto, infatti quest'ultimo funziona per un totale di 8 ore al giorno, per 6 mesi, per un totale di 1440 ore di funzionamento.
    Il calcolo per determinare il costo di gestione dell'impianto per il riscaldamento di un'intera stagione è questo:

    1440 * 2,28 Kwh. = 3.282,20 Kwh. * 0,17 (tariffa più cara per la corrente elettrica) = Euro 558,14 (costo di gestione per una stagione).

    Noterete che rispetto al metano, riscaldare un appartamento di 100 mq. con 558,14 Euro all'anno è conveniente.

    A parità di impianto, in ogni caso, nella peggiore delle ipotesi, l'impianto elettrico realizzato con questo tipo di prodotti assicura un risparmio minimo del 10% rispetto al metano.

    Ovviamente gli impianti elettrici, non richiedono alcuna manutenzione annuale poichè non hanno combustione, parti meccaniche in movimento o parti elettroniche, al contrario delle caldaie che, per il solo controllo annuale dei fumi hanno un costo fisso che si aggiunge a quello del combustibile.

    Infine, come per gli impianti idraulici, anche per quelli elettrici, se si parla di soluzioni a pavimento, c'è la piena e totale copertura assicurativa pertanto se il cliente, per causa imputabile al prodotto, dovesse rompere il pavimento per risolvere un guasto, noi rispondiamo del danno e paghiamo il lavoro di smantellamento e ricostruzione del pavimento al cliente.

    Concludo rispondendo anche all'amico che simpaticamente paragonava la termoguaina o i pannelli al proprio tostapane.

    Le cose sono diametralmente opposte. Porto l'esempio della stufetta elettrica in quanto più attinente all'argomento, ma come il tostapane anch'essa basa il proprio funzionamento sulla resitenza elettrica (un filamento di tungsteno lungo circa 1.500 metri arrotolato a spirale, il quale viene portato ad una temperatura elevatissima circa 1.500° C.), una ventola fa circolare l'aria che a contatto con la resistenza incandescente si riscalda per produrre circa 30° C. di temperatura esterna. Una stufetta in media ha un assorbimento di 1.200 Watt. che vengono impiegati in continuo per tutta la fase di funzionamento dell'apparecchio.
    I sistemi di riscaldamento elettrico CADIF riscaldano a bassissima temperatura una grande superficie, quindi non esiste quasi dispersione in questi prodotti, infatti come paragone è sufficiente pensare che con un consumo di soli 360 Watt. riscaldiamo una superficie di 20 mq. ad una temperatura fino a 30° C.

    Spero di esservi stato d'aiuto per meglio comprendere il funzionamento di questi innovativi e rivoluzionari prodotti.
    Le barriere sono solo mentali, non certo create dai prodotti.
    Se non l'avevate notato non ho volutamente menzionato il nome della mia azienda perché non volevo che interpretaste questa mia illustrazione come il veicolo per farmi pubblicità. La pubblicità la lasciamo fare direttamente ai Clienti finali soddisfatti dei prodotti.
    Ciao a tutti. LUCA B.

  • dendro
    0
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    Giovedì 29 Giugno 2006, alle ore 18:17
    Il post di Topsales porta numeri su cui è opportuno riflettere (quantomeno perché forniti da chi questi prodotti li conosce ).

    A questo punto la cosa si fa interessante: per ragionarci seriamente avrei però bisogno di due chiarimenti.

    1) La spiegazione di quanto riporta il sito di CADIFF circa la potenza unitaria installata ("1500 W per 30 mq di superficie riscaldata") rispetto a quanto riporta il post citato ("...con un consumo di soli 360 Watt. riscaldiamo una superficie di 20 mq...")

    2) Il COP di 2,8: non riesco a spiegarmelo. In particolare considerando che sia il sistema a pavimento CADIFF, sia il sistema a pavimento "ad acqua" lavorano sullo stesso principio fisico, cioè l'irraggiamento, il rendimento dovrebbe essere analogo (stiamo ovviamente parlando del sistema di distribuzione)


    Sui prezzi però devo dissentire. Fattura alla mano:
    - realizzazione dell'impianto (materiali e posa compresi collettori): 41 ?/mq
    - tappeto isolante (materiali e posa): 8 ?/mq
    escluse opere murarie il costo è di ( 41 + 8 ) x 100 mq = 4900 ?, aggiungiamo la caldaia (che comunque serve per l'acqua sanitaria) che costa circa 1900 ? e siamo a 6800 ? (non 12-15.000 ?). Sui tempi più o meno ci siamo (2,5 giorni per 4 persone = circa 10 giorni/uomo).

    Le 20-25.000 partenze di una caldaia a condensazione mi sembrano eccessive; se non sbaglio (per 6 mesi con 10 ore al giorno di funzionamento) risulta una partenza ogni 4,3 minuti: questo in effetti non avviene in quanto una caldaia di questo tipo (ma oggi anche quelle non a condensazione) sono modulanti, vale a dire si accendono alla massima potenza e poi regolano l'affluso di gas in base alla richiesta termica spegnendosi a fine giornata: abbiamo quindi pochi transitori (certamente non uno ogni 5 minuti)

    Mi viene anche in mente un'altra cosa (della quale so veramente poco ma la butto lì): c'è gente che sostiene che è meglio non avere apparecchi elettrici accesi vicino al letto per via degli eventuali campi elettromagnetici indotti: con un intero pavimento "elettrico" il problema si amplifica un po'


    ciao

    P.S.: vabbè: il paragone con il tostapane era in effetti un po' provocatorio

  • topsales
    0
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    Sabato 1 Luglio 2006, alle ore 10:52
    Ti ringrazio per le domande che hai posto e sono lieto di rispondere.

    1) Il dimensionamento di un impianto, di base avviene quotando circa 50 Watt al metro quadro, quindi la potenza da "installare" in un ambiente di 30 mq. (per essere in linea con l'esempio Cadif) è di 1.500 Watt.
    In realtà i 1.500 Watt sono impiegato dall'impianto soltanto nella fase di irraggiamento in un ambiente freddo (ovvero quando si accende il riscaldamento la prima volta), tale assorbimento è richiesto, a seconda del tipo di immobile (e qui ci sarebbe un capitolo a parte da aprire soltanto in termini di dispersioni, isolamenti ecc.) per circa 5/6 ore, ovviamente con un'accensione programmata stanza per stanza per non costringere il cliente ad installare un contatore sovradimensionato poi per l'utilizzo di tutti i giorni.
    Una volta raggiunta la temperatura ed irraggiate le superfici però, entra in gioco l'eccezionale resa termica del sistema C.O.P. 2,8, pertanto la potenza effettivamente impiegata per il mantenimento della temperatura, con l'impianto a regime non è più di 1.500 Watt. bensi di soli 535.
    L'esempio fatto da me era per 20 mq. quindi 20 x 50 W. = 1.000 W. di potenza installata e con impianto a regime 1000 / 2,8 = 360 W. (arrotondati).

    2) Il C.O.P. di 2,8 è tale grazie alla tecnologia brevettata a livello internazionale da CADIF, oltre alla differenza "fisica" (ma anche qui bisognerebbe aprire un capitolo troppo lungo e complesso per essere scritto così in due minutu) tra riscaldare con l'acqua riscaldata e con l'energia elettrica.

    3) Per quanto concerne i prezzi di un impianto tradizionale a pavimento, dalle nostre parti gli impiantisti viaggiano a circa 60/70 ?. mq., quindi può variare da zona a zona ed anche, ovviamente, in funzione della qualità dei prodotti installati. In ogni caso, bisogna tener presente che per realizzare un impianto analogo a quello reso con la termoguaina Cadif (che consente di stabilire stanza per stanza la temperatura ambiente, soluzione che offre il maggior confort ed il maggior risparmio al cliente), è necessario aggiungere in un impianto ad acqua riscaldata anche le termo valvole con annessi e connessi e sappiamo benissimo (parlando da tecnici e non da venditori) che la caldaia con l'impiego delle termo valvole riduce la sua vita media, poi bisogna considerare l'elevato costo dei fluidificanti che devono essere impiegati prima di realizzare il massetto, che nel caso della termoguaina ovviamente non servono. Se sommiamo tutte queste variabili, ti assicuro che il costo dell'impianto tradizionale, comunque risulta superiore a quello della termo guaina che, sia ben inteso, non viene regalata in quanto è un prodotto ad altissima tecnologia perciò se lo si vuole lo si paga il giusto.

    Per le ripartenze della caldaia mi baso su dati che ci forniscono le case produttrici, onestamente non mi sono mai messo a contarle davvero.

    Infine per come sono progettati i prodotti Cadif, sia i pannelli, che la termoguaina, ogni prodotto ha un doppio circuito elettrico, uno di andata ed uno di ritorno, ovviamente isolati tra loro, pertanto il circuito di andata che genera un campo elettromagnetico, per legge fisica, è annullato dal circuito di ritorno che genera un campo elettromagnetico uguale e contrario al primo.
    Infatti nei prodotti di maggior potenza (le termostrisce per il riscaldamento industriale dei capannoni) il campo elettromagnetico generato è di soli 0,26 micro tesla, pertanto quasi pari a Zero.
    In quelli di minor potenza, per uso civile il campo elettromagnetico è zero.

    Per il riscaldamento dell'acqua (che scaldiamo elettricamente dove installiamo gli impianti Cadif) utilizziamo un sistema elettrico in presa diretta che scalda istantaneamente l'acqua. Sono prodotti o tedeschi o brasiliani, hanno un costo bassissimo, consumano corrente soltanto nel momento in cui è richiesta l'eragazione dell'acqua calda, non c'è il problema del boiler che dopo due docce (quando va bene) bisogna aspettare ed hanno un costo di gestione, nonostante siano elettrici, per il cliente, molto contenuto.

    Addirittura la maggior parte dei clienti (che decide proprio di non avere il gas in casa) utilizza per cucinare piastre elettriche in vetro ceramica o a induzione. Le donne impazziscono per questi prodotti perché sono belli da vedere, spettacolari da pulire (non hanno manopole, piastre, ecc.) e molto sicuri specie se in casa ci sono bambini piccoli.

    Se ti occorrono altre informazioni o desideri approfondire qualche argomanto sarò lieto di fornirti altre notizie.

    Ciao.

  • dendro
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 4 Luglio 2006, alle ore 13:52
    Faccio alcune considerazioni (in particolare le prime due).

    COP di 2,8: al di là di giustificarlo con un ?è coperto da brevetto? vorrei sapere su quale principio fisico si basa. Mi è chiaro per le macchine frigorifere che sfruttano il ciclo frigorifero o il ciclo ad assorbimento; per le pompe di calore il discorso è analogo. Non mi è chiaro per le termoguaine elettriche dove ritengo che il funzionamento sia basato sull?effetto Joule: un conduttore percorso da corrente si scalda.
    E? il caro vecchio principio del nulla si crea e nulla si distrugge. Per un condizionatore se sommiamo l?energia elettrica assorbita dal compressore e l?energia termica sottratta (o ceduta) all?aria abbiamo che il COP della machina non è più 2,8 ma è 0,8: il fatto che si consideri 2,8 nei calcoli è dovuto alla considerazione che l?energia termica sottratta/ceduta all?aria è ?gratis?. Per le termoguaine, invece, assorbo 1 kWh e ne ?ottengo? 2,8 kWh; la domanda è: da dove arriva il 1,8 kWh che manca ?
    Non vorrei che si intendesse una cosa diversa, cioè questa: ?visto che scaldo l?ambiente con il principio fisico dell?irraggiamento allora mi occorre meno energia? che peraltro è vero; ma se così fosse ribadisco che è lo stesso identico principio del riscaldamento a pavimento ad acqua.

    Costo dell?energia: sul sito di ENEL c?è una pagina per calcolare i costi dell?energia. Ho fatto due casi.
    Caso 1: consumo ?normale? di 1800 kWh annui con 3 kW di potenza installata: totale 225 ? pari a 0,125 ?/kWh.
    Caso 2: consumo ?normale? (1800 kWh/anno) più consumo stimato da Topsales per riscaldamento (3200 kWh/anno) con 6 kW di potenza installata: totale 1143 ? pari a 0,229 ?/kWh (e non 0,17 ?/kWh come proposto)
    La differenza tra i due casi è di 928 ?/anno da addebitare completamente al riscaldamento elettrico: quasi il doppio di quanto indicato da Topsales nel post del 27 giugno (558,14 ?). Questo ammettendo il COP di 2,8 (che per me resta un atto di fede): se il COP fosse di 1 il costo sarebbe da moltiplicare per 2,8 . Risultato: consumo totale di 1800 + (3200 x 2.8 ) = 10700 kWh/anno; costo di 0,22 ?/kWh e costo da attribuire al riscaldamento pari a 2139 ?/anno.


    Da questo punto in poi le considerazioni sono meno ?oggettive?; però secondo me utili.
    Sui prezzi confermo quanto detto e aggiungo che nei 41 ?/mq è compreso il fluidificante (che costa indicativamente 40 ? per 10 litri: sufficiente per un?abitazione di 100-120 mq); come già detto è esclusa la fornitura e la posa dell?isolante.

    Sulle termovalvole non vedo i problemi tecnici che prospetti: non esiste alcun problema di riduzione della vita della caldaia se la regolazione viene realizzata in maniera adeguata cosa peraltro molto semplice. La regolazione per singolo ambiente è possibile montando teste elettriche sulle valvole di mandata ai circuiti.

    Sulle ripartente delle caldaie, neanch?io le ho mai contate: ho fatto un calcolo basandomi sul dato proposto; e comunque l?attuale tecnologia modulante risolve il problema alla radice.

    Acqua calda istantanea: per scaldare 12 l/min acqua (portata normale dell?acquedotto) da 10 a 45 °C (temperatura di ingresso e uscita dell?acqua dal riscaldatore) occorre una potenza di 30 kW: non mi sembra poco !!!! Posso stare su 3 kW: però d?inverno avrò circa 1,2 litri/min di acqua calda con cui non ci faccio nulla.


    In sostanza: c?è qualcuno che ci legge che può darci valori effettivamente rilevati in esercizio da confrontare con altre situazioni ?

    Saluti

  • filippo27
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 29 Agosto 2006, alle ore 17:48

    L'esempio fatto da me era per 20 mq. quindi 20 x 50 W. = 1.000 W. di potenza installata e con impianto a regime 1000 / 2,8 = 360 W. (arrotondati).



    Ciao.

    secondo me le cose non stanno cosi, se prendi una staza da 20mq alta 3 metri hai 60m3 che moltiplicati per il cassico 36W/m3 ottiene un fabbisogno di 2160W a questo punto devi dividere per 2.8 (coeff. di prestazione) e ottieni 771W che sono quelli necessari per scaldare con un impianto CADIF (38W/mq che per sicurezza, e soprattutto perché non si sanno le caratteristiche della stanza, vengono portati a 50W/mq). Sul fatto del consumo di 360W non so cosa sia, poichè il funzionamento è di tipo ON/OFF senza modulazione della potenza, quindi quando l'impianto è acceso consumi 1000W quando è spento 0W. Probabilmente il 360 potrebbe essere una media di funzionamento, ma al contatore questo non importa! Saluti

  • filippo27
    0
    Ricerca discussioni per utente
    Martedì 29 Agosto 2006, alle ore 18:04


    Quindi secondo il mio ragionamento prendiamo la tua casa di 100 mq e prendiamo i tuo 5,7 kw installati. Secondo quanto riporta l'esempio del depliant CADIF avrai un consumo di circa 6840 kwh (e non 3282,0) che moltiplicato per 0,17?/kwh mi da un bel 1162? (e non 558). Adesso non conosco i consumi di un impianto tradisionale, magari qualcuno di voi potrebbe fare un paragone.
    Comunque da quello che ho capito il 6840 si ottiene moltiplicando la potenza impegnata (5,7 kW) moltiplicandola per un 1200 (che sono ore presunte di funzionamento annuo) che penso tengano già conto che l'impianto abbia una certa inerzia termica (peraltro molto buona negli impianti ad irraggiamento). Saluti

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